Panoramica NBA 2k19: Eastern Conference

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Se la sponda pacifica degli Stati Uniti pullula di talento e titoli da anni il discorso per la parte est è sicuramente differente. Le ultime stagioni non sono state sicuramente facili. Ad Ovest abbiamo visto cicli vincenti storici come quelli degli Spurs di coach Pop, i Lakers di Kobe e Shaq o quello più recente di Golden State, intervallato dalla sorprendente Dallas di WunderDirk. A Est il titolo è stato portato solo tre volte, nell’era post-Jordan, prima che King James si sedesse sul trono per la prima volta: dagli storici Pistons di Ben e Rasheed Wallace nel 2004, dai Miami Heat targati Shaq e Wade ed infine nel 2006 dagli strordinari Celtics di Garnett e Pierce. Contando i tre titoli del Re e quello fresco fresco vinto dai Toronto Raptors della star Leonard lo scorso anno, i conteggi sono eloquenti: dal 1998 quattordici titoli su venutno disponibili sono finiti ad ovest del Mississippi, il doppio.

LA FAVORITA

Ora che Re James ha abbandonato il freddo Ohio per finire la sua carriera nella soleggiata LA e Leonard ha deciso di fare lo stesso, sponda Clippers, può essere che il gap in questa stagione si sia ulteriormente allargato. La situazione nella Eastern Confernce non è delle migliori. I favoriti sono senza dubbio i Milwaukee Bucks dell’alieno Giannis Antetoukounmpo. The Greak Freak sta macinando numeri da capogiro anche in questa stagione. Freschissimo di MVP non si vuole fermare. “Ora voglio il titolo”, queste le parole del greco alla proclamazione come miglior giocatore della Regular Season. Il ragazzo è un ciclone ed è praticamente impossibile da fermare, troppo ateltico ed agile ma anche forte e tecnico per non avere un’arma contro ogni tipo di avversario. Oggi la squadra è competitiva come quella dello scorso anno che fu sbattuta fuori dai Raptors, con elementi di valore come Bledsoe, i fratelli Lopez e Hill. I cervi, però, sembrano essere maturati insieme al loro leader. Se c’è una contender ad est, allora essa si trova in Wisconsin.

SULLA BUONA STRADA

La squadra che più pare essersi rinforzata è Brooklyn. I Nets stanno spingendo sull’acceleratore parecchio per portare, finalemente, una franchigia vincente nella Grande Mela. Irving e Durant sono due stelle di livello assoluto e vederle giocare insieme è una libidine per qualsiasi appassionato di basket. Per farlo però dovremo aspettare la prossima stagione, quando Kevin Durant si sarà ripreso dalla rottura del tendine d’Achille rimediata in gara cinque delle Finals. Quest’anno, Irving è troppo solo e pare che gli ambiziosi Nets debbano passare un anno di transizione per poi rinforzare ulteriormente la squadra e diventare una contender vera e propria con il ritorno della loro star, con un team solido alle spalle.

Fonte: Profilo Instagram Kevin Durant (@easymoneysniper).

DA NON SOTTOVALUTARE

Da non sottovalutare anche i Celtics che si sono presenteati carichi nonostante le pesanti partenze di Irving e Horford. I leprecauni hanno assoldato un giocatore di spicco come Kemba Walker, all’ultimo grosso contratto della sua carriera e sono partiti fortissimo. L’infortunio dello sfortunatissimo Hayward ha ridimesionato notevolmente le ambizioni di Boston, ma d’altro canto la squadra ha reagito benissimo mostrandosi solidissima su entrambe le metà del campo. Forse non sarà una squadra da titolo ma la coesione e la determinazione mostrate in questo avvio porteranno lontano il team del Massachusets. Con talenti come Brown e Tatum si può contiuare su questo progetto con ottimismo, nonostante le illustri partenze.

TITOLO DA DIFENDERE E VENDETTA

Toronto, orfana di Kawhi Leonard, sono ripartiti di Pascal Siakam. Spicy Pascal è il giocatore che ha fatto i più grandi miglioramenti della scorsa stagione (Most Improved Player) ed è il leader della franchigia canadese. La squadra attorno a lui è circa la stessa (con l’aggiunta di un ottimo innesto come OG Anunoby). La perdita di Leonard è senza dubbio enorme e ridimensiona completamente le velleità di Toronto, ma nonostante questo vedermo ancora del buon basket in Canada, con Play-off assicurati, per qualcosa in più staremo a vedere. Stesso discorso per Philladelphia. Con Al Horford come rinforzo e con Simmons e Harris in supporto al centrone camerunense Embiid I 76ers hanno le carte in regola per disputare un’ottima stagione. Ai Play-off cambia tutto, ma ricordiamoci che i campioni in carica hanno dovuto aspettare il tiro sulla sirena di Leonard in gara 7 per avere la meglio su Philly, che effettivamente è stata la squadra che più ha dato filo da torcere a Torornto.

Fonte: Profilo Instagram Joel Embiid (@joelembiid).

UNDERDOG

Una squadra che sta stupendo è Miami, rinforzata dall’arrivo di un realizzatore come Butler e da una sorpesissima del draft come Nunn, sta macinando gioco che è un piacere. Coach Spoelstra ha tra le mani buoni giocatori, nessuna star indiscussa, ma nonostante ciò Miami esprime un basket energico e spumeggiante, dominando su molti parquet, anche ostici. La sopresa di quest’anno potrà sicuramente essere sicuramente la squadra del GM Pat Riley. Anche Indiana è chiamata a stupire. Con il ritorno di Turner ed Oldipo in supporto alla new entry Brogdon, le prerogative per una stagione da protagonista ci sono tutte per i Pacers.

GIOVANI E VETERANI

Atlanta è un discorso a parte. La squadra della Georgia è letteralemente stra colma di giovani talenti. Uno su tutti il terribile Young, playmaker al secondo anno in Nba, ma sicuro protagonista del futuro della lega. Passando poi per Hunter, lo squalificato Collins, e Huerter. Il tutto supervisionato da papà Vince Carter (42 anni e tanta voglia ancora di giocare). Quest’anno avranno poche opportunità di risaltare vista la giovanissima età, ma tenete a mente questa franchigia, ne sentirete molto parlare nei prossimi anni. Situazione differente per Detroit. Guidata di veterani come Griffin, il redivivo Rose e Drummond sotto le plance, può far molto divertire i suoi tifosi che sono anni che sperano in una resurrezione della franchigia.

Fonte: profilo Instagram Trae Young (@traeyoung).

SUL FONDO

Fuori dalla lotta per qualcosa che conta Washington. Dove il fenomeno Beal è sempre, drammaticamente solo. Chicago deve rifondare sulle spalle di LaVine, Marakkanen e White per il futuro. Cleveland, dalla partenza di LeBron è un grossissimo “lavori in corso”, con alcuni cimeli di passato come Love e Thompson. Gli Hornets del patron Micheal Jordan sono ancora più in alto mare dello scorso anno dalla partenza di Kemba. Ci sono molti giovani per ripartire, ma la strada per essere competitivi è ancora lunga. Jordan come propietario non ha sicuramente ricalcato la strada di Jordan giocatore, fino ad ora. Orlando ha agguantato i play-off lo scorso anno per un soffio, la squadra è la stessa quasi, ma lo smalto sembra essere cambiato. Forse per ripartire davvero serve una rifondazione. Ultima, e davvero per ultima, New York. I Knicks sono diventati la barzelletta della lega in quanto da anni non riescono a fare nulla, ma proprio nulla di buono, nonostante la piazza importantissima. Il draft di quest’anno doveva rappresentare la svolta, ma la prima scelta è finita in Lousiana. Inoltre i Knicks non sono riusciti a firmare nessuna star nonostante lo spazio salariale ampissimo a loro disposizione. Un altro anno infernale si prospetta al Madison Square Garden.

Immagine in copertina: Profilo Instagram di Giannis Antetokounmpo

NiccolòN