Allo stadio Diego Armando Maradona, si gioca Napoli-Torino, la partita che apre ufficialmente la 27ª giornata di Serie A. Azzurri con un occhio anche al Barcellona, contro cui giocheranno martedì sera, ma con ancora fresco in mente il risultato dell’andata, in cui il Torino si è imposto 3-0. Molte cose sono cambiate da quella gara. Il Napoli sembra aver trovato fiducia e forma fisica; ha cambiato allenatore ed è in pieno delle sue forze come, forse, solo nelle prime gare della stagione è stata. Curiosamente, nessuno dei due allenatori in panchina in quella sfida, sono presenti oggi. Mazzarri ha lasciato il posto a Calzona, mentre Juric è squalificato: in panchina c’è il secondo Matteo Paro.
Il primo tempo si conclude 0-0, ma non senza emozioni: la partita si mette subito su un binario di forte agonismo e Kvaratskhelia impegna per due volte Milinkovic-Savic, che risponde presente. Dall’altro lato, da segnalare l’azione di Zapata, su cui Meret mette una pezza.
Nella ripresa, però, si rompe lo 0-0 grazie ad un’azione manovrata del Napoli: Mario Rui trova Kvaratskhelia pronto all’agguato e il georgiano buca Milinkovic-Savic. Il vantaggio, però, dura solo qualche giro di lancetta: Paro inserisce subito Sanabria e il 9 granata dopo 2′ sfrutta una palla vagante su sviluppi di corner e riporta la parità. Al fischio finale del signor Orsato di Schio, Napoli-Torino finisce 1-1.
PAGELLE NAPOLI
Meret 6.5: bella risposta su Zapata a metà primo tempo, quando mantiene il Napoli a galla. Sul gol di Sanabria non può nulla.
Di Lorenzo 6.5: quando serve, inserisce la spina e dà la scossa ai suoi. Leader emotivo, prima che calcistico, di un Napoli che non vuole concedersi passi falsi.
Ostigard 6: spesso pericoloso in area di rigore granata, in difesa regge bene l’urto di Zapata e non sfigura contro un Vlasic intermittente.
Juan Jesus 6.5: granitico e insuperabile, prende sotto la sua ala Zapata e lo trascina in un valzer che dura tutto il match.
Mario Rui 6.5: sua la palla succosa che pesca il tuffo di Kvaratskhelia e apre le danze di questo Napoli-Torino.
Zambo Anguissa 6: lavora minuziosamente nelle retrovie, pulendo e lucidando ogni palla giocabile del Napoli dalla cintola in su.
Lobotka 6: ciondola con energia e sprint per tutta la mediana e si affaccia addirittura sulla trequarti, cercando di garantire ai suoi una maggiore superiorità offensiva. (dal 92′ Lindstrom SV)
Zielinski 5: decisamente fuori dal coro, pecca di concentrazione e e di troppa sufficienza nelle scelte di gioco. (dal 68′ Traorè 5.5: la gara di oggi sembra confermare che non si sia ancora integrato del tutto nei meccanismi di gioco azzurri).
Politano 6: un inizio fiammeggiante in cui sguscia abilmente tra le maglie della difesa del Torino. Poi, però, si spegne man mano. (dal 68′ Raspadori 6: la volontà non manca, ma entra in campo in un momento in cui il Torino serra le fila e lui non riesce a trovare la giocata geniale per sbrogliare la matassa).
Osimhen 5.5: non riceve mai palloni giocabili, si perde nelle sportellate e nei contrasti fisici che lo impegnano per tutto il match
Kvaratskhelia 7.5: le azioni più pericolose del Napoli partono tutte dai suoi piedi. Milinkovic-Savic gli nega la rete non una, ma ben due volte: alla terza buca il serbo e porta i suoi in vantaggio.
All. Calzona 6: se il Napoli è tornato ad essere padrona delle sue partite è solo grazie a lui, ma la gara di oggi dimostra che il lavoro da fare è ancora lungo e serve oliare gli automatismi. Oggi non individua il cambio giusto per cambiare l’andazzo del match.
PAGELLE TORINO
Milinkovic-Savic 7: chiude ben due volte la porta in faccia a Kvaratskhelia con istinto e coraggio e per il resto della gara si mette altre volte in evidenza.
Djidji 5.5: arriva colpevolmente in ritardo sull’azione del gol, perdendosi Kvara e non riuscendo ad intercettare la palla di Mario Rui. (dal 77′ Sazonov 6: nei 15′ regolamentari non spicca, ma è nei 6′ di recupero finale che si erge a colonna portante della retroguardia, rispedendo al mittente ogni azione azzurra).
Buongiorno 5.5: forse l’infortunio lo ha un po’ debilitato, ma oggi non è brillante come ci si aspetta. Osimhen lo impegna fisicamente e mentalmente, Kvara gli si para davanti all’improvviso in occasione del gol.
Masina 6: si occupa dell’out di destra del Napoli, prima prendendo le misure a Politano, poi trattando Raspadori. Fa bene, ma non senza qualche imprecisione.
Bellanova 6.5: ancora una gara in modalità Frecciarossa, mette ripetutamente in difficoltà l’esperto Mario Rui dalle sue zone. (dall’88’ Lazaro SV).
Linetty 6: tesse la tela del gioco granata con precisione e sacrificio. Lascia il campo a poco dal triplice fischio quasi stremato. (dall’88’ Vojvoda SV)
Gineitis 6.5: se qualcuno non guardasse la carta di identità, non si direbbe che ha solo 19 anni: nessun acuto da copertina, ma personalità e carattere da vendere.
Rodriguez 6: ritorno al passato, il ruolo da esterno a tutta fascia mette in mostra la sua saggezza tattica, fondamentale per scalfire la resistenza dei padroni di casa.
Vlasic 5.5: alimenta con costanza la sua scintilla, che però riesce ad accendere mai la lampadina del fantasista goleador che è in lui.
Pellegri 5: non gioca la partita che ci si aspetta: gira a vuoto, appare abbastanza spaesato ed esce senza aver fatto sentire la sua voce. (dal 63′ Sanabria 7: ci mette solo 2′ per incidere nel match con una super rovesciata che riporta la parità: quando si dice “sono già pronto”. Rovina la festa al Napoli, che cercava la seconda vittoria casalinga di fila).
Zapata 6.5: la grande sfida per il Napoli è limitare la sua dominanza fisica, il principale fattore delle manovre offensive granata in questo Napoli-Torino.
All. Paro 7: esalta a il concetto di squadra a fisarmonica che, già di per sè, caratterizza il modo di giocare di Juric: il suo Torino è una sicurezza in difesa e galvanizzato in attacco. I granata esaltano la loro difesa, come punto di forza (il gol arriva su disattenzione individuale) e si scopre solo dopo lo svantaggio.