Robert Pires, mitica ala francoportoghese, all'Arsenal, tra le altre, dal 2000 al 2006, membro attivo della squadra degli ‘Invincibili’ che nella stagione 2003-2004 non persero neanche una partita di Premier League. Tra meno di una settimana saranno passati 10 anni dal suo ritiro e The Athletic ha voluto intervistarlo parlando un po' di se e del campionato inglese attuale. Queste sono le parole del classe ‘73, campione del mondo con la Francia nel 1998. Protagonista con il Metz dal ’92 al'98, poi Marsiglia fino al passaggio all'Arsenal nel 2000. Dopo il Villarreal tra il 2006 e il 2010, una breve parentesi all'Aston Villa e agli indiani del Man.Howrah e Goa, dove chiuderà la carriera, appunto, nel 2015.
LE PAROLE DI PIRES
IL CAMBIO DI RUOLO A ESTERNO A PIEDE INVERTITO A SINISTRA - “Mi sentivo a mio agio. È difficile da spiegare, ma visivamente parlando, quando sei destro e sei a sinistra, la tua visione periferica diventa super-ampia. Ciò significa che quando ricevi la palla, puoi attaccare il tuo avversario all'esterno o cercare un passaggio a un centrocampista o al tuo attaccante. Molti dei difensori contro cui ho giocato non sapevano cosa fare con me, perché non erano abituati a questo”.
IL DRIBBLING STOP-START - "È arrivato con il cambio di posizione. Titi' (Thierry Henry ndr) non ne aveva bisogno perché sapeva di essere più veloce di tutti gli altri. Faceva passare la palla oltre l'avversario e non lo vedevano più in allungo. Ma siccome avevo meno rapidità, per sbilanciare o superare il mio avversario diretto, dovevo inventarmi qualcosa. Non so come ho iniziato a farlo. Forse la prima volta ha funzionato e l'ho continuato a rifare. Una volta che il tuo cervello ha preso possesso di qualcosa del genere, diventa istintivo. Ci ho lavorato e l'ho perfezionato una volta che ero sulla sinistra. È diventato il mio marchio di fabbrica. Ho la palla, vado, mi fermo e non appena il difensore si ferma, riparto. Saltato di netto. L'ho fatto un sacco di volte!".
SU WENGER - "Penso che Arsène abbia rivoluzionato le cose mettendomi, un destro, a sinistra, perché ha destabilizzato molte squadre. I primi mesi sono stati duri. 'Cosa sta facendo Pires? È un destro che gioca a sinistra'. 'È una schifezza, non funzionerà'. Ma poi, con un po' di lavoro, ti rendi conto che in realtà non è male. E 30 anni dopo, sono tutti così."
LE MIGLIORI 5 ALI ATTUALI SECONDO PIRES
SAKA - “Bukayo Saka è uno dei migliori giocatori in Europa nel suo ruolo. Ha la capacità di superare sempre l'avversario. Non appena riceve palla, se vede che c'è spazio dietro il difensore, ci prova. Penso anche che abbia fatto molti progressi nel suo lavoro senza palla. Offre sempre un passaggio quando un compagno di squadra è in possesso di palla”.
SALAH - “Questa stagione Mo Salah ha fatto grandi progressi in termini di capacità di essere sempre nella posizione giusta. Con l'esperienza che ha, intuisce le cose. È sempre ben posizionato. Ed è molto bravo ad anticipare gli errori difensivi. Non è mai sorpreso quando la palla gli arriva, è sempre pronto. Come diciamo qui in Francia, è irresistibile!”.
VINICIUS JR - “È un vero esterno moderno, Vinicius. Si muove così velocemente che è difficile controllarlo. Può andare a sinistra, può andare a destra, segna gol e offre sempre soluzioni. Sta sviluppando un buon rapporto con Kylian Mbappé. E anche se non fa un lavoro difensivo enorme, porta un equilibrio importante alla squadra. Il gol contro il Borussia Dortmund è il gol perfetto per un'ala. Perché lui va verso il difensore e il difensore non sa cosa fare. Costringe il difensore a girarsi, ma il difensore sbaglia e si apre la porta”.
RAPHINHA - "Tutti questi esterni hanno una tecnica grandiosa, ma Raphinha ha qualcosa di diverso. Il suo tocco è superiore a quello degli altri giocatori. È così pulito ed è così preciso nei tiri e nei passaggi. È in grado di partire largo e finire al centro, come fa contro l'Espanyol. È sulla destra, è sulla destra... e poi all'improvviso si lancia al centro per segnare. Freddie Ljungberg lo ha fatto molto bene all'Arsenal”.
YAMAL - “Faccio fatica a capire come Lamine Yamal riesca a fare tutto quello che fa a un'età così giovane. Quando vedi di cosa è capace al Barcellona e con la nazionale spagnola, è fenomenale. Non ha paura di niente, è molto bravo tecnicamente, è veloce e può battere i giocatori di entrambe le squadre. Oltre a questo, segna gol”.