Prandelli: "FIGC e Lega si mettano d'accordo. Da quindici anni diciamo sempre le stesse cose"

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L'ex commissario tecnico della Nazionale italiana, Cesare Prandelli, ha parlato a Radio Rai dopo la disfatta degli azzurri contro la Svizzera di sabato scorso. Con la sua guida, il risultato di spicco della Nazionale è stata la finale contro la Spagna a Euro2012 in cui l'Italia uscì sconfitta con un brutto 4-0. Tra i temi toccati dall'ex CT non mancano le critiche alla Lega e alla FIGC, in primo luogo responsabili di questa debacle. Di seguito le sue parole. 

L'INTERVISTA DI PRANDELLI 

SETTORI GIOVANILI - “Sono più di 15 anni che stiamo dicendo le stesse cose, adesso è il momento di farle. Dobbiamo cercare di curare di più i nostri settori giovanili e i nostri centri federali, dobbiamo cercare di capire come far crescere il talento in Italia, perchè c'è ma probabilmente soffocato da questo calcio geometrico che fin da bambini gli allenatori propongono. Dobbiamo ritornare a un calcio sano, dove imprevedibilità e fantasia individuale devono essere padroni del gioco del calcio. Devono mettersi assieme la Federazione e la Lega e mettere in campo un programma sportivo ampliato a 360 gradi fin dai bambini, allora sì che saremo ancora protagonisti e avremo anche noi i talenti che abbiamo sempre avuto".

MONDIALE 2026 - Il rischio di non qualificarci c'è. Quando nel 2014 fummo eliminati, in conferenza stampa dissi: “ma siamo sicuri che nei prossimi anni ci andremo?” Già ai tempi avevamo dei dati che mostravano un trend di grande negatività in prospettiva: una grandissima competenza e grandi risorse fino ai 19-20 anni, siamo competitivi a livello mondiale ma poi abbiamo un buco incredibile, da anni. Non riusciamo a proporre giocatori in prima squadra, a farli crescere, a dar loro una forza morale forte e quindi li perdiamo. Forse la Federazione deve fare qualcosa in più, deve cercare di farli crescere in casa i ragazzi”.

STRANIERI - "La prima partita che vidi da ct nel 2010 fu la Supercoppa Inter-Roma. In campo c'erano due italiani: De Rossi e Totti. Mi sono detto che forse c'è qualche problema se in una Supercoppa Italiana ci sono solo due italiani. Abbiamo sempre rimandato il problema. Per questo dico che ora è il momento di fare qualcosa per questo calcio. Ma è mai possibile che Federazione e Lega abbiano un'idea di calcio totalmente diversa? Se non cambi questo rapporto, diventa tutto complicato".

PROBLEMA DIRIGENTI - "Questo è dovuto al fatto che ci sono molte proprietà non italiane, sono questi fondi di investimento gestiti da manager e quindi trovano difficoltà a rapportarsi con un calcio che per loro è una cosa diversa. Dobbiamo formare anche nuovi dirigenti, sono tante le cose da fare, ma se non iniziamo continuiamo a ripetere le stesse cose. Bisogna partire subito, senza mettere in discussione Gravina e Spalletti, che non c'entrano nulla. Qui il problema è il movimento calcio in generale".

AntonioA