Il 5 ottobre 1974 i Troubles entrano prepotentemente anche in Inghilterra, con il Provisional IRA che fa esplodere due bombe a Guildford vicino a pub molto frequentati dai soldati inglesi. Il bilancio dell’attentato è di 5 morti e 65 feriti e diventa il primo di una lunga serie di attacchi da parte dell’IRA in Inghilterra.
Tre giorni prima, il 2 ottobre, la Coppa delle Coppe 1974/75 esprime i primi verdetti della stagione, con il ritorno del primo turno che riserva già diverse sorprese.
Oltre alle solite goleade di PSV, Liverpool e Real Madrid, c’è da segnalare il passaggio del turno, senza scendere in campo, da parte dell’Avenir Beggen, visto il ritiro dell’Enosis Paralimni, in seguito alla delicata situazione di Cipro.
Ben tre incroci vengono decisi ai calci di rigore, evento decisamente particolare ed accattivante. La prima sfida decisa dal dischetto è Slavia Praga-Carl Zeiss Jena, con i cechi che vincono in extremis all’andata, grazie alla rete di Herda, per poi perdere con lo stesso risultato di 1-0 in Germania Est, in virtù della rete di Stein. Dopo i supplementari lo Slavia sbaglia tre rigori nella lotteria e consente al Carl Zeiss di proseguire il proprio torneo.
Lo stesso doppio 1-0 è il risultato di Malmö-Sion, con gli svizzeri che sfiorano l’impresa in casa, con la rete che concede i supplementari, siglata da Cucinotta, che arriva all’82’. Ai rigori, però, l’errore decisivo, nonché l’unico della lotteria, è di Lopez; passano gli svedesi.
Il terzo incrocio che finisce dal dischetto riguarda la rappresentante italiana del torneo, il bologna di Bruno Pesaola. I rossoblu, reduci dalla vittoria della seconda Coppa Italia della loro storia, trovano un avversario molto spigoloso come il Gwardia Warszawa.
L’andata, giocata il 18 settembre in Polonia, vede i felsinei in vantaggio grazie a Beppe Savoldi, nel finale di primo tempo. Nella ripresa, però, i padroni di casa riescono a ribaltare l’incontro grazie ad un rigore di Sroka e ad una rete di Kraska.
Il 2-1 subito fuori casa resta un risultato ampiamente recuperabile al Dall’Ara, ma i rossoblu, nonostante un super Savoldi, autore di una doppietta, riescono solamente a portare la sfida ai supplementari, vincendo con lo stesso risultato dei polacchi.
Ai rigori è decisivo il rigore sbagliato da Massimelli, che chiude già al primo turno l’avventura del Bologna in Coppa delle Coppe.
I TONFI DI REAL E LIVERPOOL
La strada del Gwardia Warszawa si interrompe già nel turno successivo, contro lo spietato PSV, che chiude con un totale di 8-1 la sfida con i polacchi.
Il doppio incontro più sorprendente degli ottavi, però, è quello tra Liverpool e Ferencvaros, che si conclude in maniera decisamente inaspettata, con il passaggio del turno da parte dei magiari.
Il 23 ottobre 1974, due giorni prima dell’uscita di “Natty Dread”, album di Bob Marley and The Wailers che contiene la celebre “No Woman, No Cry”, va in scena il match di andata ad Anfield Road.
Dopo 37 minuti sono i Reds a sbloccare l’incontro, con un tocco ravvicinato di Keegan, dopo un’azione avviata di Hall e rifinita da Kennedy. La partita, nonostante il solito Liverpool casalingo, sospinto dalla Kop, resta aperta e il Ferencvaros inizia a sentire odore di sgambetto.
L’episodio chiave del doppio confronto arriva nel recupero, con Kelemen che riesce ad imbucare per Máté, che dribbla alla grande due avversari in area e buca Clemence per l’1-1.
Al ritorno, il 5 novembre in Ungheria, il Ferencvaros riesce a contenere gli assalti degli inglesi e a portare a casa lo 0-0 che vale il passaggio del turno e lo scalpo di un prestigioso avversario.
Se gli ottavi di finale sono stati fatali per i Reds, nel turno seguente tocca al Real Madrid salutare il torneo, al termine di una vera e propria battaglia contro la Stella Rossa.
I Blancos, arrivano alla sfida contro gli slavi con una rosa clamorosa, impreziosita da un centrocampo stellare, nel quale figurano Del Bosque, Breitner e Netzer. Proprio l’ex stella del Borussia Mönchengladbach è il protagonista dell’andata, giocata il 5 marzo al Bernabeu, con il gol del 2-0 che chiude i giochi al 65’, dopo la rete messa a segno da Santillana nel primo tempo.
Il 2-0 casalingo sembra mettere un’importante ipoteca sulla qualificazione del Real, ma la Stella Rossa ha altri piani e lo dimostra al Marakàna.
I biancorossi sono guidati dalla stella Dragan Dzajic, che apre le marcature alla mezz’ora con un bel colpo di testa sotto alla traversa, che concede ulteriore linfa ai suoi compagni.
Nella ripresa il 2-0 dei padroni di casa porta la firma di Petrovic, che al 55’ dal dischetto batte Miguel Angel.
Il risultato non cambia più, nemmeno ai supplementari, quindi anche questa partita viene decisa dai calci di rigore, che sono dolcissimi per la Stella Rossa, che ne realizza 6 su 7, portando a calciare anche l’estremo difensore Ognjen Petrovic. Per il Real, invece, sbagliano Benito e Santillana, che si fa respingere l’ultimo penalty dal portiere biancorosso e segna la fine del match.
Negli altri quarti continuano la propria corsa il Ferencvaros (4-2 al Malmö), la Dinamo Kiev (3-0 al Bursaspor) e il PSV, che elimina il Benfica con un grande 2-1 all’Estàdio Da Luz, con gol decisivo all’85’ di Van der Kuijlen.
IL VENTO DELL’EST
Semifinali particolari per questa edizione di Coppa delle Coppe, con tre squadre su quattro provenienti dall’Est Europa, evento che dimostra quanto il calcio stia crescendo anche oltre la Cortina di Ferro.
Se la sfida tra Dinamo Kiev e PSV è senza storia, con i sovietici che demoliscono gli olandesi per 3-0 già all’andata, per poi perdere 2-1 al ritorno in maniera indolore, l’altra semifinale tra Ferencvaros e Stella Rossa regala più di un brivido.
Il 9 aprile al Flórián Albert Stadion i padroni di casa vincono 2-1, non senza soffrire, con la rete decisiva di Magyar al 77’.
La partita di ritorno del 23 aprile, invece, entra immediatamente nella storia, grazie ai 110mila spettatori presenti sugli spalti del Marakàna, record assoluto per l’impianto di Belgrado. Dopo sette minuti il Ferencvaros passa in vantaggio con Pusztai, che sembra allontanare ogni speranza per i tifosi della Zvezda, ma gli slavi riescono a rimontare nella ripresa. Al 50’ segna Keri, mentre al 77’ è Filipovic a rimettere le cose in perfetta parità.
Sospinta da un tifo infernale, la Stella Rossa sembra essere ormai sulla strada giusta per ottenere il gol del sorpasso, magari ai supplementari, quando la resistenza dei magiari potrebbe cessare.
All’83’, però, tutti i 110mila presenti ammutoliscono di colpo, perché l’arbitro Eschweiler concede un calcio di rigore al Ferencvaros, che potrebbe rivelarsi decisivo.
Dal dischetto Megyesi è freddissimo, nonostante il pallone pesi un come un macigno, e batte Petrovic, consentendo ai biancoverdi di giocarsi la finalissima contro la Dinamo Kiev.
LA PRIMA SOVIETICA
14 maggio 1975, al St.Jacob Park di Basilea va in scena una delle finali di Coppa delle Coppe meno pronosticabili alla vigilia: Dinamo Kiev-Ferencvaros.
I sovietici, guidati da un immenso Oleg Blochin e da uno degli allenatori più importanti del ‘900, Valerij Lobanovs’kyj, ha dalla sua i favori del pronostico, al termine di un percorso sontuoso e autoritario, ma il Ferencvaros ha dimostrato di poter dare molto fastidio a chiunque si trovi davanti. Sembra la classica sfida biblica tra Davide e Golia, ma questa volta sarà il gigante a spuntarla.
Dopo 18 minuti i sovietici legittimano la propria supremazia con il gol di Onyshchenko, imbeccato da un filtrante splendido di Blochin. Il centravanti della Dinamo non ha ancora finito la sua serata di gloria e firma la sua personale doppietta al 39’, con un missile mancino da lontano che sorprende Géczi e si insacca sotto la traversa.
Il Ferencvaros non sembra poter impensierire minimamente la squadra di Lobanovs’kyj, che nella ripresa rallenta e gestisce senza fatica il doppio vantaggio, prima del sigillo di Blochin al 67’, che salta prima il diretto maracatore, poi il portiere magiaro per il 3-0 definitivo.
La Dinamo Kiev vince la sua prima Coppa delle Coppe e diventa la prima squadra proveniente dall’URSS a vincere un trofeo europeo.
La Coppa delle Coppe 1974/75, dunque, si chiude con una vittoria dai molti significati, politici e culturali. Tra tre settimane ci sarà un’altra prima volta, con la formidabile cavalcata di una squadra inattesa, al termine di un torneo caratterizzato dalle solite sorprese e conferme; tutto questo nella Coppa delle Coppe 1975/76.