Il 12 settembre 1979, alle Universiadi in Messico, Pietro Mennea stabilisce il Record del Mondo sui 200 metri, fermando il cronometro a 19 secondi e 72, che durerà fino al 1996, quando Michael Johnson abbasserà ulteriormente l’asticella.
Una settimana più tardi prende il via la Coppa UEFA 1979/80, che vede per la prima volta ben cinque squadre della stessa Nazione ai blocchi di partenza; la Germania Ovest, infatti, oltre alle consuete 4 partecipanti schiera anche il Borussia Mönchengladbach Campione uscente del torneo. I Fohlen prendono il posto riservato all’Albania, ancora alle prese con gli anni bui dell’autarchia.

In un’edizione mai così tanto “teutonica”, il primo turno vede le cinque squadre della Germania Ovest passare in blocco, così come le due provenienti dall’altra parte del Muro di Berlino, il Carl Zeiss Jena la Dynamo Dresda. Proprio i secondi si rendono protagonisti di una grande prestazione, eliminando l’Atletico Madrid.
La squadra di Luis Aragones, ormai in pianta sulla panchina dei Colchoneros, sottovaluta gli avversari già nell’incontro d’andata, giocato il 19 settembre al Calderon. La Dynamo, infatti, gioca un primo tempo dignitoso, riuscendo a contenere le offensive dei padroni di casa, che riescono a sbloccare il risultato solamente ad inizio ripresa con Cano. Nonostante il gol subito i tedeschi reagiscono e riescono nella grande rimonta, grazie alle reti di Häfner e di Weber nel finale.
Il vero capolavoro della Dynamo, però, avviene due settimane più tardi, quando gli uomini di Prautzsch demoliscono i Colchoneros con una prestazione sontuosa, conclusa con un rotondo 3-0 che vale il passaggio del turno.
Tra le altre sorprese del primo turno va segnalata sicuramente  la fine del grande Anderlecht, che nonostante i soliti Van Der Elst, Haan e Vercauteren viene eliminato dal Dundee United. Gli scozzesi riescono ad uscire indenni dal match casalingo del Tannadice Park e poi compiono l’impresa in Belgio, trovando il gol dell’1-1 che vale la qualificazione nel finale grazie a Kopel.
Bene le italiane, con Napoli, Inter e Perugia che passano ai sedicesimi, non senza brividi. Gli azzurri di Luís Vinício vincono 2-0 in casa contro l’Olympiakos (Damiani e Agostinelli), per poi cadere in Grecia per 1-0 al ritorno, rischiando moltissimo. Copione molto simile a quello dell’Inter, che domina la Real Sociedad a San Siro con un secco 3-0, firmato da Muraro, Baresi e Marini, ma poi rischiano la clamorosa beffa all’Atotxa, quando Sarustegui firma una doppietta che mette in serio pericolo il passaggio del turno dei nerazzurri.
Infine il Perugia di Castagner, con Paolo Rossi terminale offensivo, che all’esordio assoluto in campo europeo vince 1-0 in un Renato Curi stracolmo e bollente contro la Dinamo Zagabria. Decisiva un’autorete di Vujadinovic a fine primo tempo, che permette ai Grifoni di amministrare il vantaggio al Maksimir, chiudendo con un gagliardo 0-0.
L’unica rappresentante italiana che non riesce a passare il primo turno è il Torino, che perde 1-0 fuori casa contro lo Stoccarda (gol di Kelsch) e poi tenta la rimonta al Comunale, riuscendo a portare l’incontro ai supplementari grazie ad una rete di Claudio Sala.
A pochi secondi dalla fine del primo tempo supplementare Graziani illude i 50mila presenti, portando i granata sul 2-0, ma è tutto inutile. Al 119’, infatti, Terraneo esce male, riuscendo a respingere il pallone sui piedi di Ohlicher, che conclude e mette in rete, tra le proteste generali per una presunta deviazione irregolare sulla conclusione.

TUTTE FUORI

Anche al turno successivo le cinque tedesche conquistano la qualificazione e, tra di loro, il Borussia Mönchengladbach elimina l’Inter in una riedizione della famosa “Partita della Lattina” del 1971.
Il 25 ottobre 1979 al Bökelbergstadion va in scena il match d’andata, con Altobelli che risponde a Hannes e l’Inter che si porta a casa un prezioso 1-1 in vista del ritorno a San Siro.

È ancora Spillo il protagonista dell’incontro, con due reti, la prima al 25’, correggendo di testa una deviazione aerea di Oriali, la seconda nel primo tempo supplementare, sempre di testa su cross di un irresistibile Pancheri.
In entrambi i casi il Borussia risponde, prima con Nickel, che sorprende Bordon dalla lunga distanza e poi con Ringels in mischia dopo un calcio d’angolo.
Con il 2-2 i Fohlen passerebbero già al turno successivo, ma non si accontentano e trovano il 3-2 nel finale con il rigore di Nickel.
Non va meglio a Napoli e Perugia, con gli azzurri che cadono contro lo Standard Liegi in 9 uomini per le espulsioni di Celestini e Capone e non riescono nella rimonta al San Paolo, mentre i Grifoni strappano un grande 1-1 al Kleanthis Vikelidis contro l’Aris Salonicco, grazie alla prima rete europea di Paolo Rossi, ma poi cadono incredibilmente al Curi per 3-0, uscendo mestamente dalla competizione.

LA COPPA TEDESCA

È inutile continuare a cercare sorprese e squadre inusuali o alternative, perché le cinque tedesche continuano imperterrite nel loro cammino da schiacciasassi.
Anche agli ottavi di finale le avversarie sono annichilite, con la sola eccezione della Stella Rossa che sfiora un clamorosa rimonta sul Bayern Monaco, portandosi sul 3-0 in 50 minuti, dopo aver perso 2-0 in Baviera. I Roten, però, riescono a chiudere i giochi in cinque minuti, tra il 69’ e il 73’, grazie ad una doppietta del capocannoniere della competizione, Dieter Hoeness, fratello di Uli.
Ai quarti di finale le squadre rimaste sono otto, e dunque almeno una delle cinque sorelle della Germania Ovest saluterà la competizione.
L’amaro destino capita al Kaiserlsautern, che viene eliminato dal Bayern Monaco, nonostante la vittoria casalinga del match d’andata, firmata da una rete di Brummer. I Diavoli Rossi spaventano il Bayern anche al ritorno, passando in vantaggio con Wendt dopo 12 minuti, i bavaresi si dimostrano troppo forti e segnano ben 4 reti ai malcapitati “cugini”, con Hoeness (doppietta), Janzon e Breitner.
Negli altri tre incontri il Borussia Mönchengladbach demolisce per 6-1 il Saint-Étienne, lo Stoccarda elimina il Lokomotiv Sofia con un secco 4-1 e l’Eintracht Francoforte da vita ad un pirotecnico 6-4 contro i cechi dello Zbrojovka Brno, che vincono 3-2 al ritorno, inutilmente.
Le semifinali, dunque, saranno Bayern Monaco-Eintracht Francoforte e Stoccarda-Borussia Mönchengladbach. Tutto sembra apparecchiato per la sfida tra i Fohlen e il Bayern, le due squadre dominatrici degli anni ’70 in Germania Ovest, ma non sarà così.

IL RISCATTO DELLE AQUILE

L’8 aprile 1980 vanno in scena le due partite di andata, giocate al Neckarstadion e all’Olympiastadion.
A Stoccarda, come da copione, sono i Fohlen a passare in vantaggio, al termine di un’azione meravigliosa, tutta in verticale che mette Nickel davanti a Roleder per l’1-0.
Il gol del vantaggio ospite arriva al 74’, dopo una partita bloccata e spigolosa e sembra essere la pietra tombale per lo Stoccarda, che però riesce a reagire.
All’87’ Ohlicher corregge da pochi passi un colpo di testa su calcio d’angolo e al 90’ Volkert realizza dagli 11 metri il gol vittoria, che regala una serata di gloria a tutto il popolo degli Schwaben.
Dall’altra parte, invece, c’è poca storia, con un primo tempo tutto sommato equilibrato e una ripresa che vede il Bayern chiudere i giochi con le reti di Hoeness e Breitner su rigore.
Due settimane più tardi, il 21 aprile, avvengono due clamorose rimonte.
Se il 2-0 del Borussia, firmato da Schäfer e dal primo gol europeo del giovane Lothar Matthäus era molto prevedibile, la goleada dell’Eintracht sul Bayern rappresenta una serata pazzesca per tutto il calcio tedesco.
Un indiavolato Bruno Pezzey firma le due reti necessarie per portare la sfida ai supplementari, dove si scatena il suo compagno Harald Karger, autore anche lui di una grande doppietta. A chiudere i giochi ci pensa un rigore di Lorantal 118’, quando ormai il Bayern aveva tirato i remi in barca e perso ogni speranza.
La finale della Coppa UEFA 1979/80, dunque, sarà Eintracht Francoforte-Borussia Mönchengladbach.

LA SORPRESA

Il 7 maggio 1980 va in scena, al Bökelbergstadion la finale d’andata, con un primo tempo in cui i padroni di casa sembrano più in palla rispetto agli avversari, ma un super Pahl evita più volte la rete dei Fohlen.

Nella prima, vera azione offensiva l’Eintracht trova un corner che porta al colpo di testa vincente di Karger, che ammutolisce lo stadio.

Il Borussia rischia di soccombere poco dopo, quando un cross dalla sinistra viene intercettato da Ringels, che nel tentativo di liberare di testa colpisce la traversa, sfiorando un clamoroso autogol. Lo scampato pericolo permette ai Fohlen di riorganizzarsi e di trovare il pareggio nel finale di primo tempo con Kulik, che si inventa una gran conclusione da fuori, dopo l’ennesimo intervento decisivo di Pahl.
La ripresa resta bloccata, con le due squadre che attaccano, ma senza trovare il guizzo decisivo, almeno fino agli ultimi venti minuti, quando succede di tutto. Al 71’ passa nuovamente in vantaggio l’Eintracth, con Borchers che fugge sulla fascia destra e crossa al centro per l’inserimento perfetto di capitan Hölzenbein, che mette in rete in tuffo di testa.

Anche in questo caso, però, il Borussia risponde in maniera decisa e rapida, con il pareggio che arriva al 78’, grazie al gol di Matthäus, che gira in rete un cross di Nielsen. L’incontro sembra ormai essere finito, con le due squadre ormai proiettate verso il ritorno che sarà decisivo, ma il Borussia vuole regalare una vittoria al suo pubblico e trova il 3-2 a due minuti dalla fine, ancora con Kulik, che gira alle spalle di Pahl un cross di Bödeker.

14 giorni più tardi, al Waldstadion, l’Eintracht è chiamato alla rimonta e la partita, visto anche l’intenzione del Borussia di non subire reti, vista la situazione dopo l’andata, resta a lungo sullo 0-0, nonostante le molte occasioni.
Il momento chiave del doppio confronto, che decide incontro e vincitrice della Coppa UEFA 1979/80, arriva al minuto 81, quando Schaub risolve una mischia all’interno dell’area di rigore del Borussia, siglando il gol decisivo.
Per l’Eintracht arriva dunque la prima Coppa UEFA della sua storia, trofeo che vincerà nuovamente (seppur con un’altro nome) nel 2022, raggiungendo proprio il Borussia Mönchengladbach come squadra tedesca con più vittorie nella competizione.

Nel prossimo episodio di Preferisco la Coppa dedicato alla Coppa UEFA, torneremo alla stagione 1980/81, con una vittoria a sorpresa da parte dell’Ipswich Town di Sir Bobby Robson.

ClaudioC
Scritto da

Claudio Parodi