È scontro totale tra Rabiot e il PSG, la madre-agente tuona: "Al Khelaifi non sa gestire i no. Ci ha fatto la guerra, ma non ho paura"

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È guerra totale tra Veronique Rabiot e il PSG. Dopo il duro attacco di Adrien nei confronti del presidente Nasser Al Khelaifi, a seguito degli striscioni offensivi esposti in occasione di PSG-Marsiglia, la madre-agente è tornata a parlare del burrascoso rapporto con l'ambiente parigino e con lo stesso patron qatariota. 

Veronique, che aveva annunciato azioni legali nei confronti del club e del suo presidente, ha rilasciato una lunga e scottante intervista a France 2, in cui ha parlato proprio della questione. La redazione di Le Parisien, che è riuscita ad ottenere delle anticipazioni esclusive dell'intervista, ne ha diffuso un piccolo estratto. Queste le prime parole.

AL KHELAIFI - "Penso di conoscerlo bene, ci siamo incontrati spesso dal 2014 al 2018. Può essere simpatico, abbordabile. Francamente può essere anche sgradevole. Avevamo anche un ottimo rapporto. Era vicino ad Adrien, penso avesse persino affetto per lui. Ci sono state tensioni a partire dal 2018 quando Adrien ha espresso il desiderio di partire. Adrien è stato messo da parte perché non voleva rinnovare. Non sa gestire il no. Mi aveva detto: 'Sarà la guerra'. E in effetti è stata la guerra".

Un ulteriore esempio del pungo duro della dirigenza risale al 2019. Rabiot, già ai margini del club, si era rifiutato di partire alla volta del Qatar per un ritiro, per stare vicino alla famiglia: sua nonna era appena deceduta e suo padre era ormai malato terminale a causa di di una malattia neurologica paralizzante. Anche in questo caso, la risposta del club - a detta di Veronique - lasciò molto a desiderare.

LA RISPOSTA DEL CLUB - "Io chiedo che venga esentato perché sua nonna era appena morta e suo padre stava morendo. Sapevamo che sarebbe morto mentre lui sarebbe stato in Qatar. La risposta del club fu un rifiuto categorico".

Nonostante tutto, però, Rabiot e suo madre non temono il PSG e annunciano lo scontro legale con il club. 

PSG - "Non cammino sulle uova, non ho paura del PSG. So che effettivamente in materia di giustizia, bisogna fare molta attenzione a ciò che si dice. E perché, come ho detto, Adrien e io non siamo abbastanza potenti. Rappresentiamo solo noi stessi. Possiamo essere attaccati. È la pentola di ferro contro la pentola di terracotta".