Finale di Champions, le 3 “chiavi” di Real Madrid-Liverpool

single

Finale di Champions, adesso ci siamo per davvero.

Una stagione racchiusa in 90 minuti, sempre che non siano necessari supplementari e rigori. Real Madrid, da una parte, e Liverpool, dall’altra. Due club dalla grande tradizione europea, in grado di primeggiare nei rispettivi campionati, con un’unica differenza. La vittoria nella Liga del Real e il secondo posto dei Reds, in Premier League.

Ora, però, saranno uno contro l’altro. È fondamentale sfruttare i punti di forza e approfittare delle debolezze degli avversari. Poi, ovviamente, subentrerà una serie di fattori che caratterizza da sempre un evento come la finale di Champions.

LE CORSIE ESTERNE

La squadra di Klopp vanta due autentici gioielli sulle fasce. Andrew Robertson e Trent Alexander-Arnold si stanno dimostrando due autentici fattori. E se dal punto di vista difensivo arrivano talvolta a concedere qualcosa, in fase di attacco sono due pessimi clienti per la retroguardia avversaria. Le statistiche parlano molto chiaro, con una pericolosità veramente complessa da eguagliare. Cross e assist, queste le specialità della casa, ma anche grande impatto fisico e velocità. Ancelotti è tutto tranne che uno sprovveduto, ed è ben consapevole di come può utilizzare Vinicius per colpire, anche e soprattutto quando lo stesso Alexander-Arnold si trova fuori posizione. L’accoppiata formata da Vinicius e Benzema riesce ad essere estremamente efficace dalla trequarti in su, perché oltre alla rapidità di certo non manca la qualità. Scambi rapidi, movimenti giusti e, in un attimo, si trovano di fronte al portiere.

 

Liverpool

Liverpool Alexander-Arnold Finale

Per il Real, il fatto di potersi appoggiare ad elementi come Kroos e Modric, due autentici maestri nell’arte del passaggio, consiste in un’ulteriore arma. Palla a loro e movimenti a tagliare forte verso la porta avversaria. Di questi guizzi ne hanno fatto le spese le formazioni che si sono trovate sulla strada dei Blancos. E, partendo proprio da questo spunto, sarà opportuno per il Liverpool mostrare grande lucidità nei minuti conclusivi della contesa. Quando ci si avvicina al fischio finale, la banda di Carlo Ancelotti è probabilmente il club più forte al mondo, con una rara efficacia negli ultimi 30 metri.

Real Madrid

Modric Kroos Finale

LA SOLIDITA’ MENTALE

Quando si arriva in finale, la tenuta mentale risulta a dir poco fondamentale. E non si tratta solo di continuità, ma anche di bravura nello sfruttare gli episodi. Sia Real Madrid che Liverpool tentano sempre di colpire gli avversari nei minuti iniziali. Quando la palla arriva in attacco, la rapidità si mischia in modo perfetto con la qualità degli interpreti di cui dispongono Klopp e Ancelotti. Il settore offensivo del Liverpool è ormai un marchio di fabbrica, mentre in attacco non mancano gli esperimenti per il tecnico di Reggiolo.

Rodrygo

Rodrygo Real Madrid Finale

Sarà interessante capire se sarà Valverde o Rodrygo a scendere in campo dal primo minuto, mentre per i Reds sembra che insieme a Mané e Salah a comporre il tridente sarà Luis Diaz. Non mancano le alternative e, fattore troppo sottovalutato, bisognerebbe tener conto dei giocatori con i quali i due tecnici vogliono terminare la gara. Non partire dal primo minuto non significa essere vittima di una punizione, anzi. Valverde è partito spesso largo a destra, salvo poi lasciare spazio proprio a Rodrygo, spesso determinante.

Salah Mané Finale

Pesi e contrappesi, con due squadre che si stanno studiando, a distanza, ormai da mesi. Forse, però, c’è una variabile che depone a favore del Liverpool, senza che in casa Real si possano arginare a dovere gli effetti prodotti.

LE PALLE INATTIVE

Quante volte, nel corso di una finale, è stata decisa una contesa, o per lo meno indirizzata, grazie ai calci piazzati? Tante, di sicuro.

Ai Reds non manca la qualità nei piedi dei principali interpreti. Thiago Alcantara non dovrebbe recuperare in tempo ma, anche qui, le alternative non mancano di certo. Il Liverpool ha ottenuto il maggior numero di gol da palla inattiva, ovvero 8. Basti pensare ai match che hanno lanciato gli inglesi verso la finale. I due calci d’angolo contro l’Inter e tutte le occasioni in cui a farsi vedere in area è un difensore come Konaté. Sono solamente degli esempi, ma si sono rivelati determinanti. Che si tratti di punizione o calcio dalla bandierina, il Real Madrid sarà costretto a farsi trovare nella posizione corretta, calcolando i possibili movimenti dei giocatori in prossimità della porta difesa da Courtois. 

Liverpool Konaté Finale

Liverpool Konaté Finale

E non dobbiamo considerare solamente la prima conclusione possibile. Ma anche la seconda, la terza e la quarta. Quella che viene definita come “la seconda fase dei calci piazzati” ha spesso tagliato le gambe agli avversari. Chiedere a Firmino, Salah e Thiago Alcantara, sempre bravi a sfruttare questo frangente. A difesa delle Merengues, c’è da dire che la solidità nel difendere su calcio d’angolo si è vista tutta, con la sola rete di Rudiger subita contro il Chelsea.

Ancora poche ore per studiare gli avversari, con la volontà di imporre il proprio gioco e lasciarsi sorprendere il meno possibile. È la finale e sarà, ne siamo certi, una grande finale.

CarloC
Scritto da

Carlo Ferrario