La storia di Niccolò Pisilli è speciale. È un giocatore che sta vivendo il sogno di migliaia di ragazzi: giocare per la sua squadra del cuore, la Roma. In questa stagione, il 20enne sta trovando sempre più spazio. È un calciatore di qualità e anche Spalletti se ne è accorto portandolo in nazionale qualche mese fa per la prima volta. Dietro al calciatore si cela un ragazzo tranquillo con diversi sogni nel cassetto. Pisilli si è raccontato a Cronache di Spogliatoio; di seguito riportiamo un estratto dell’intervista.
PISILLI: “MI PIACE PARLARE DI CALCIO, VORREI CREARE DEI VIDEO”
PASSIONE GIORNALISTA - “Al mio primo gol in carriera ho pianto, non sono riuscito a trattenere le lacrime. Studio Scienze della Comunicazione, ho appena iniziato il secondo anno. Mi piacerebbe fare video che raccontano il calcio o magari anche l'inviato. Davanti alle telecamere sono ancora un po' in difficoltà, mi emoziono. Sono le prime volte...".
LE ESULTANZE - "Vado di istinto, mi viene naturale. Non me ne rendo conto. Mi lascio solo trasportare dalle emozioni, come dopo aver perso la finale Scudetto in Primavera. Quella è una ferita ancora aperta. Era la fine del percorso giovanile: quando entri a 8 anni, vedi la Primavera come l'apice del percorso. Giocare la finale per uno entrato 10 anni prima era un sogno. Vincerla sarebbe stato come scrivere un pezzettino di storia".
DE ROSSI - "Per me era speciale, mi ha dato la possibilità di giocare. La prima partita da titolare in Serie A e di dimostrare quello che potrebbe essere il mio valore. Nonostante giocassi poco, ad ogni allenamento mi faceva tantissimi discorsi: lì mi arrivava la sua stima nei miei confronti e quello vale più di 1.000 altre cose".
RANIERI - "Ha riportato entusiasmo e molta serenità. Ha una carriera alle spalle che parla per lui, eppure si spende come fosse il suo primo progetto".