C’è una squadra che vince, convince e sovrasta tutti gli avversari. C’è una squadra che sta guidando il suo campionato con 13 vittorie, 6 pareggi e una sconfitta in 20 gare. Con 10 punti di vantaggio sulla seconda in classifica. E che forse avrebbe potuto fare ancora meglio, se non fosse praticamente privata della sua squadra titolare in ogni partita. Questa squadra si trova in Italia, precisamente nella Capitale. Questa squadra è la Roma Primavera.
BOVE E VOLPATO GLI ULTIMI IN ELENCO
Edoardo Bove e Christian Volpato sono saliti alla ribalta nell’ultima settimana, per essere stati gli eroi dell’Olimpico, nel match contro il Verona. Rispettivamente classe 2002 e 2003, entrambi provengono dalla Roma Primavera. In caso di emergenza, però, Mourinho sa che può attingere alla ricca fonte della sua under-19 per rinforzare la rosa dei “senior“.
Bove e Volpato, però, sono soltanto gli ultimi della lista. Prima di loro, in questa stagione, è toccato già ad Afena-Gyan, autore di una doppietta nella gara di andata contro il Genoa. Ma anche a Calafiori, Darboe e Boer, aggregati alla prima squadra già dallo scorso anno.
Discorso a parte anche per Zalewski, già più volte impiegato con la prima squadra giallorossa nelle ultime due stagioni, che però non ha ancora esultato per una rete.
ESPERIENZA E COMPETENZA ALLA GUIDA
Ad allenare la massima formazione giovanile giallorossa c’è un totem della Roma, prima che un grande allenatore. Alberto De Rossi, alla guida dell’under-19 dal 2003, che ha visto passare tantissimi futuri campioni. E ha potuto plasmarli per renderli tali.
Suo figlio Daniele De Rossi era già nel giro della prima squadra da un paio di anni in quel periodo. Ma può comunque dire di aver fatto sbocciare gente del calibro di Florenzi, Aquilani, Pellegrini, Politano, Verde, Caprari, Cerci e tanti altri ancora.
In questi 18 anni alla guida della Primavera sono cambiate moltissime cose. Dal modo in cui i giovani calciatori si approcciano al mondo del calcio, in maniera sempre più social. Alla valanga di giovani stranieri che arrivano in Italia, pescati da osservatori che hanno ormai scavalcato profondamente i confini. Arrivando a selezionare i futuri crack sudamericani o dell’Est europeo anche a 15 o 16 anni.
L’unico a non cambiare è stato Alberto De Rossi. Capace di far sbocciare il talento nei diamanti grezzi con cui lavora. Dotato di due qualità fondamentali per il settore giovanile: pazienza e determinazione. E con un palmarés di livello, che conta tre campionati, due Coppe Italia e due Supercoppe.
IL FUTURO DELLA PRIMAVERA GIALLOROSSA
Molti già sono andati via, molti stanno preparando la valigia, molti ancora vedono il loro futuro all’ombra del Colosseo e sul prato di Trigoria. Quando dici Roma Primavera, inevitabilmente, pensi a Totti e De Rossi, giocatori che hanno legato indissolubilmente il loro nome solo alla squadra giallorossa.
Per diventare dei novelli Totti o De Rossi, però, oltre al talento, serve anche fortuna. Lorenzo Pellegrini, trascinatore e simbolo della Roma attuale, è venuto fuori dalla Primavera ma ha dovuto fare tappa intermedia a Sassuolo. Alessio Riccardi, reputato il giocatore più importante della Roma Primavera della scorsa stagione, ora è in prestito al Pescara. E tanti altri, probabilmente, vivranno questo viaggio che li porterà momentaneamente lontano dalla Capitale.
Per sfondare subito in prima squadra serve una serie di colpi di fortuna che permettano ai giovani prospetti di trovare spazio tra i titolari, impattare subito all’Olimpico, resistere alla pressione estenuante dello stesso, nelle settimane e nei mesi a seguire. E, cosa più importante, rientrare nei piani dell’allenatore.
TESTA AL PRESENTE E ALL’IMMEDIATO FUTURO
La Roma Primavera, in questo momento, guarda molto più al presente. Con 10 punti di vantaggio sulla Sampdoria, il primo posto in regular season sembra ormai cosa fatta. Ma i giallorossi non vogliono lasciare l’opera incompiuta. Vogliono portare a casa il titolo: il nono della loro storia.
Le “final eight” che assegnano la vittoria del campionato Primavera sanno essere molto crudeli. Dalla loro parte, i giallorossi hanno un talento indubbiamente superiore alle altre squadre e l’esperienza della guida tecnica. Dall’altra parte, però, c’è sempre la variabile imprevedibile della gara secca.
Basti pensare che i campioni in carica dell’Empoli arrivarono sesti in regular season, conquistando per un punto la qualificazione alle final eight. Per poi superare, nell’ordine, Juventus, Inter e Atalanta.
Oltre alla strada del campionato, la Roma può gioire anche dell’importante vittoria in Coppa Italia Primavera. Arrivata nel pomeriggio di mercoledì 23 febbraio. I giallorossi hanno portato a casa il quarto di finale, giocato a Vinovo, contro la Juventus. Trionfo ai rigori dopo il 2-2 al termine dei 120′.
In semifinale, i giovani lupi se la vedranno con la Fiorentina di un ex. L’allenatore dei viola è Alberto Aquilani, uno dei pilastri della Roma di metà anni Duemila. Nonchè uno dei nomi di spicco delle prime esperienza come allenatore della Primavera di Alberto De Rossi.