Sarri: “Diventare grandi in Italia e dopo in Europa”

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La lazio di Maurizio Sarri prosegue spedita verso quella che potrebbe rivelarsi una stagione inaspettata. I biancocelesti stanno disputando un ottimo avvio di stagione e ciò potrebbe consentire all’ex tecnico di Napoli e Juventus di togliersi qualche soddisfazione. In campionato sono solo cinque i punti di distanza dalla vetta, mentre in Europa League tutto è ancora in discussione. Proprio a riguardo di quest’ultima competizione, Sarri è intervenuto in conferenza stampa per presentare la partita di domani contro il Midtjylland, club contro il quale la Lazio è rimasta sconfitta per 5-1 il 15 settembre.

LA PAROLE DI SARRI

Cosa bisogna aspettarsi dopo la vittoria di Bergamo? – “Sono partite che ci possono dare o possono togliere, dipende dalla mentalità. Se non siamo maturi e ci sentiamo appagati, ci tolgono, perché giocheremo con meno motivazioni. Noi dobbiamo diventare grandi in Italia prima ancora di diventare tali in Europa, come hanno fatto Milan e Napoli. La differenza di corsa in Europa? Solo lo Sturm Graz all’andata ha avuto dati atletici migliori di noi. In 7 anni il Chelsea è la squadra che ho allenato che ha corso di meno, ma non sembrava perché aveva doti di accelerazioni importanti”.

La figuraccia dell’andata può essere un motivo per dare qualcosa in più? – “Le squadre di forte mentalità hanno una grande motivazione sempre. Do poco credito alla vittoria di Bergamo, la ritengo ancora una prestazione occasione: affrontavamo una squadra forte, che temevamo, di fronte a uno stadio pieno, era facile dare il massimo. Il salto di qualità lo faremo quando giocheremo allo stesso modo in uno stadio mezzo vuoto con una squadra quasi retrocessa”.

Come sta Lazzari? – “Lazzari ha preso una botta. Non faccio proiezioni, molto probabilmente andremo dritti”.

Luis Alberto come sta? – “Gli faceva male un’anca. Mentalmente sta normale, vediamo oggi come reagirà all’acciacco in un allenamento più intenso”.

Ha timore di qualche episodio arbitrale? – “Con lo Sturm Graz avevamo davanti un arbitro che non doveva essere a questo livello. Non aveva requisiti per essere internazionale”.