Schelotto si sfoga contro l’Inter: “Si deve parlare in faccia”

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L’ex giocatore dell’Inter Ezequiel Schelotto ha rilasciato alcune dichiarazioni al vetriolo a La Casa di C a proposito della sua parentesi nerazzurra. In particolare, all’argentino non sono andati giù alcuni comportamenti, che hanno contribuito – a suo dire – all’addio tra le parti. Ecco le sue parole:

TRATTATO COME FOSSI IL NULLA

Quando sono andato via dall’Inter non mi volevano più, fu una liberazione. Non mi piaceva il modo in cui si stavano comportando e come mi dicevano le cose. Prima di essere un calciatore sono un uomo, mi ha fatto male essere trattato come se fossi il nulla. La mia famiglia mi vedeva triste. Si deve parlare in faccia. Ho saputo tante cose dopo ma alla fine avevo ragione io. ‘Vado via, non possiamo continuare insieme’, ho detto“.

NON POTEVO DIRE NO A ZANETTI

Zanetti? Quando chiama ‘Pupi’ non si può dire di no. Quella è stata la ciliegina sulla torta. Ero in Argentina, mio padre mi disse che c’era questa possibilità. Gli risposi: ‘andiamo’. Era un sogno che diventava realtà. Poi il gol nel derby davanti a tutta la mia famiglia… E per ‘colpa’ di Ricky Alvarez me lo sono dovuto anche tatuare“.

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Scritto da

Fabio Marsiglia