Schuurs si racconta: “Indossare la maglia del Torino è speciale. Mi sento parte di una famiglia”

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Il difensore del Torino, Perr Schuurs, ha rilasciato un’intervista ai canali ufficiali della Serie A. L’olandese ha parlato della squadra di Ivan Juric, ma anche della sua vita nel capoluogo del Piemonte. Di seguito le sue parole. 

IL TORINO – “Non è club come gli altri, è speciale e i tifosi sono speciali. Si divertono a guardare la squadra. Sanno tutto di noi giocatori, degli avversari, delle partite e ci stanno sempre molto vicini. Questa per me è una delle cose più importanti. Indossare la maglia granata ti rende orgoglioso, so cosa significa per i tifosi, far parte di questa società è incredibile”.

I TIFOSI – “Anche quando non eravamo al meglio e perdevamo punti i tifosi sono sempre stati dalla nostra parte. Penso che sia stato molto importante per noi sentire vicina la loro passione. Non si può sempre vincere, a volte capita di avere una giornata storta, ma l’importante è sempre restare uniti come una grande famiglia. La scorsa stagione abbiamo fatto un buon percorso in campionato, abbiamo concluso piuttosto in alto in classifica e i tifosi erano contenti. Dopo un anno che gioco in questo bellissimo club mi sento davvero parte della famiglia e sento che la gente mi apprezza. Verrò qui anche dopo la mia carriera perché mi sento a casa“.

IL SUO ARRIVO A TORINO – “Quando sono arrivato qui, nel nostro primo incontro il Direttore mi ha parlato del Grande Torino e di quanto sia importante per i tifosi. Il momento più toccante della mia carriera è stato quando noi giocatori siamo andati a visitare il monumento di Superga a maggio. C’erano tutti i tifosi ed è stato un momento speciale, che ha unito tifosi e società”.

LA CITTÀ – “I miei primi giorni qui sono stati difficili per la lingua, ma appena arrivato ho capito che volevo fosse la mia città. La principale differenza con l’Olanda è il meteo. Qui le persone sono accoglienti, rispettose, vogliono il meglio per me. Mi sono fatto anche alcuni amici a Torino anche al di fuori dei compagni di squadra. In particolare c’è questo ragazzo che lavora al caffè Torino, in piazza San Carlo, che è diventato un mio caro amico, mi ha aiutato molto con la lingua. È stato una delle persone più importanti della mia vita da quando sono arrivato qui”.

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Scritto da

Fabio Tognini