Serginho, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha toccato diversi temi all'interno del mondo Milan: da Sergio Conceiçao al mercato, fino appunto a Theo Hernandez. Il brasiliano, ex terzino dei rossoneri dal 1999 al 2008, ha commentato il momento del Diavolo, atteso dalla sfida con il Bologna valida per il recupero della nona giornata di Serie A. Di seguito le sue dichiarazioni:
MILAN - “Come tutti i milanisti vivo questa situazione delicata con la speranza che possa migliorare. Purtroppo non abbiamo raggiunto il livello sperato di risultati, né in Serie A né in Champions. Finora il miglior Milan non si è ancora visto”.
QUARTO POSTO - “Vista l'importante campagna acquisti di gennaio fatta dalla società, lottare fino alla fine per la qualificazione alla prossima Champions deve essere un obbligo. Ora ci sono tanti elementi con grandi qualità tecniche”.
GIMENEZ - “E' il centravanti che serviva? Ha il gol nel sangue, però necessita di un gioco, di compagni che lo supportino servendolo nel modo giusto. Gli uomini d'area sono così”.
JOAO FELIX - “Ha una tecnica impressionante e lo considero un calciatore di livello altissimo, altrimenti non avrebbe potuto indossare le maglie di Atletico, Barcellona e Chelsea. In carriera finora non ha espresso tutto il suo potenziale e spero che ci riesca al Milan”.
WALKER - “A destra il Milan ha avuto qualche problema in questa stagione e con Walker direi che li ha risolti. Adesso è infortunato, ma uno come lui non si discute: ha esperienza, il dna del vincente dopo le stagioni al City e la sicurezza che ti trasmette indossare la maglia della nazionale inglese”.
THEO HERNANDEZ - “Niente consigli. Mi limito a una considerazione: per me è il più forte terzino sinistro al mondo. Detto questo, non va caricato di troppe responsabilità e pressioni perché non è un centravanti o un trequartista. Mi spiego: non può fare un assist o un gol a partita, non può essere sempre decisivo. Per anni è stato... Superman e ha abituato 'male' i tifosi, ma sono convinto che presto regalerà loro altre soddisfazioni”.