A tu per tu con Stefano Borghi, la voce dei grandi campioni

single

Rappresenta il punto di riferimento per tanti giovani aspiranti giornalisti. Ogni settimana regala emozioni attraverso le sue telecronache. Stiamo, ovviamente, parlando di Stefano Borghi, telecronista e giornalista sportivo, attualmente a DAZN.

Abbiamo avuto l’onore di poterlo intervistare: una chiacchierata lunga, in cui abbiamo sviscerato tutti i temi del calcio di oggi. Dall’eliminazione della Juventus di Pirlo all’Inter di Conte, passando per Zidane e per il calcio sudamericano. Un grande dialogo, di arricchimento e di approfondimento con Stefano Borghi, che abbiamo deciso di trascrivere per tutti voi.

LA JUVE E LA CHAMPIONS LEAGUE

Stefano, partiamo dal tema caldo della settimana: l’eliminazione della Juventus dalla Champions. Ritieni sia un problema solo dei bianconeri o accomuna tutti i fallimenti delle italiane in Europa?

Non è un fulmine a ciel sereno. Ormai è parecchio tempo che le nostre squadre faticano ad imporsi in campo internazionale. A parte la finale di UEL dell’Inter e la semifinale della Roma di Di Francesco, sono anni che non raccogliamo risultati. Soprattutto per la Juventus che in tre anni è uscita una volta ai quarti e due volte agli ottavi. Questi risultati non sono casuali: il calcio italiano tende a sopravvalutarsi e a sottovalutare gli avversari. Serve adattare il gioco in Italia a quello che si compie in Europa.

L’INTER DI CONTE

I discorsi che si fanno sul Porto sono gli stessi che si facevano sul Gladbach. Proprio l’Inter di Conte, la quale domina il campionato, ma fatica in Europa. A differenza dell’Atalanta quinta in campionato, che però fa molto bene in campo europeo. Qual è la motivazione?

L’Atalanta dal punto di vista del coraggio, dell’intensità e dell’espressività di gioco è quella che si avvicina di più ai canoni internazionali. L’Inter di Conte, invece, è l’espressione di un calcio in cui per primeggiare in campo domestico bastano delle cose che non sono sufficienti per vincere al di fuori. Non è solamente il gioco di Conte. sono tre anni che i nerazzurri escono ai gironi, preoccupandosi di più delle altre partite che della propria. Almeno, a livello di comunicazione esterna. Questione di mentalità del calcio italiano.

LOTTA PER LA CHAMPIONS

La Champions League, infatti, affascina tutte le squadre. Tra le compagini che lottano in Serie A, quale vedi più pronta ora come ora per arrivare nei primi quattro posti?

I pronostici sono quasi impossibili da fare. Detto che Milan, Inter e Juventus a mio avviso hanno quasi la certezza di entrarci, per le altre squadre sarà una grande volata. L’Atalanta è un qualcosa di stabilizzato da tempo, sempre più qualità al servizio di Gasperini. Napoli e Roma si sono fatte del male da sole: tanti infortuni per i partenopei, i giallorossi invece hanno il problema grosso dei big match. La Lazio è in una stagione particolare, molto bene in Europa, non altrettanto in campionato, dove le alternative non hanno reso al massimo.

LA ZONA RETROCESSIONE

Se la lotta Champions è agguerrita, quella per la salvezza non è da meno. Cagliari, Torino e Parma: progetti ambiziosi, ma fallimentari. Come mai?

Sono tre squadre che hanno fatto errori chiarissimi. Torino e Parma hanno stravolto tutto in una stagione che sconsigliava grossi cambiamenti. I ducali hanno cambiato allenatore, proprietà e giocatori, oltre alle rimonte grossolane subite nell’ultimo tempo. La Fiorentina, inoltre, è stata molto sopravvalutata ad inizio stagione: tanta qualità, ma non ben distribuita. Il Torino ha problemi che vengono da lontano: la mancanza di qualità a centrocampo si avverte dai tempi di Mazzarri. Il Cagliari tra queste squadre è quella con maggiore tecnica e possibilità di salvezza con il gioco. Spezia e Benevento stanno facendo un campionato importante, ma non sono totalmente escluse da questa lotta, così come Genoa e Bologna.

LA SITUAZIONE IN LIGA

Se pensiamo ad una grande bagarre, non può non venire in mente il campionato spagnolo. Domenica c’è stato il derby di Madrid più bello degli ultimi anni, il Barcellona ha visto l’elezione del nuovo previsto. Come la vedi questa lotta ai vertici?

In questo calcio può succedere di tutto. L’Atleti rimane meritatamente la prima in classifica, poiché è un progetto di qualità fisiche e temperamentali. Nonostante il pareggio nel finale, i Colchoneros hanno fatto meglio del Real, potevano allontanare definitivamente i Blancos. Il Barcellona sta vivendo una stagione pazzesca, frutto di due anni di grandi errori. Il vero motivo di euforia, più che dal nuovo presidente, dev’essere dato dai risultati: la vittoria in Copa del Rey col Siviglia ha dato morale alla squadra. Con il Clasico ad inizio aprile e Barca-Atletico alla quartultima, l’unica certezza è che ci divertiremo!

COPA LIBERTADORES E SUDAMERICA

Cambiando continente, vorrei trattare due temi con te: Gallardo è pronto ad una grande panchina europea? Come commenti il Palmeiras di Abel Ferreira e il suo eroe Breno?

Una Libertadores assurda, iniziata nel 2020 e finita nel 2021. Un finale leggendario, anche se senza pubblico il calcio risulta quasi insipido, soprattutto in Sudamerica dove il motore popolare è sempre trainante. Un momento così difficile, però, segnato da un epilogo così ha ancora una volta emozionato. El Muniego Gallardo è prontissimo, ha compiuto un ciclo importante al River. Grandissimo scopritore e fornitore di talenti per il calcio europeo, l’ultimo Martinez Quarta. Lui e Tite sono i due più grandi tecnici al momento del panorama sudamericano.

Ringraziamo nuovamente Stefano Borghi per la disponibilità.

LorenzoL
Scritto da

Lorenzo Alutto