L’11 novembre scorso l’Aston Villa, quart’ultimo in classifica, ha comunicato l’esonero di Dean Smith. Al suo posto viene a sorpresa annunciato la bandiera di Inghilterra e Liverpool Steven Gerrard, al ritorno in Premier League dopo 7 anni. 7 anni dopo quello Stoke City-Liverpool terminato 6-1. Ultima, umiliante pagina della tragedia iniziata con l’iconico scivolone ad Anfield contro il Chelsea. Dopo il gol di Demba Ba, Gerrard si era visto infatti sfumare davanti agli occhi la possibilità di vincere il titolo per la prima volta in carriera. Titolo che a Liverpool mancava da 24 stagioni e che solo Jurgen Klopp riuscirà a conquistare. Poi, successivamente al soffertissimo addio al Merseyside, l’ex 8 dei Reds si imbarca per gli Usa, direzione Los Angeles, sponda Galaxy.
DAL CAMPO ALLA PANCHINA
Dopo il biennio passato in California, la scelta di intraprendere la carriera da allenatore. Ad accoglierlo, c’è l’under 18 del Liverpool. Nella città dei Beatles Gerrard fa ovviamente da padrone di casa. Ottiene ottimi risultati sia in campionato (terzo dietro alle 2 di Manchester) che in Youth League (eliminato solo ai rigori dal Manchester City). Quello che doveva essere il primo passo della scalata alla panchina di Anfield, diventa presto stretto all’ex capitano Reds. Per la stagione 2018/19 arriva subito la chance per il grande salto.
I Rangers Glasgow, tornati dopo il fallimento in Scottish League, offrono un quadriennale per costruire una squadra in grado di tornare a battere gli odiati rivali del Celtic. Il primo anno, di assestamento, si conclude con un secondo posto e la sconfitta in finale di Scottish League, in un Old Firm d’eccezione deciso dalla rete di Jullien. Nella stagione successiva, non c’è Celtic che tenga. Il 4-3-3 del mito inglese gira a meraviglia. Trascinati da giocati come il terzino goleador Tavernier e i talentuosi Kent e Morelos, i Teddy Bears schiacciano il Celtic. La vittoria nell’Old Firm sancisce il più bel lieto fine possibile per i Rangers.
ALL’OMBRA DEI PEAKY BLINDERS
A fine stagione infatti con 102 punti, 35 di vantaggio sui rivali biancoverdi, gli Azzurri sono campioni di Scozia. A concludere il cammino scozzese dell’inglese, ci pensa l’Aston Villa. Birmingham accoglie Gerrard come un re. Negli occhi dei tifosi è l’uomo ideale per riportare i Villains ai vertici del calcio inglese. La nobile decaduta, capace nell’82 di vincere la Coppa dei Campioni, non partecipa ad una competizione europea dal preliminare di Europa League 2011, quando il Rapid Vienna inflisse ai Lions un’umiliante eliminazione. Un trofeo al Villa Park manca addirittura dal bis in League Cup negli anni ’90. Poche stagioni fa è arrivata anche la retrocessione in Championship.
Dal ritorno in Premier avvenuto 3 stagioni fa, a nulla sono servite le faraoniche campagne acquisti. Nonostante l’arrivo al Villa Park di giocatori come Wesley, Buendià, Ollie Watkins, Emi Martinez e Bailey, due anni fa la salvezza arrivò solo al fotofinish e i progressi della scorsa stagione, chiusa all’11esimo posto, sono stati vanificati dalla pessima gestione Smith, orfano di Jack Grealish. Gerrard prende una squadra allo sbando, crollata addirittura al 17esimo posto in classifica. Ma la formula del nuovo allenatore per la Claret & Blue Army è tanto semplice, quanto efficace.
IL METODO STEVIE G
Il 4-3-3, marchio di fabbrica del mister inglese, ha rivitalizzato i Villains. Un gioco ben organizzato, semplice ed efficace, che ha come suo perno un centrocampo retto dal faro Douglas Luiz, McGinn, Sanson e Jacob Ramsey, unito agli innesti Digne e Coutinho, ha segnato la svolta della squadra. 19 punti nelle ultime 11 partite, frutto di 6 vittorie e 1 pareggio (all’Old Trafford), hanno fatto volare la squadra lontano dalla zona rossa. Recuperando una solidità difensiva fondamentale, grazie ad un reparto forte di giocatori come Konsa, Mings e Targett, rinforzato ulteriormente dall’ex terzino di Roma e Barça, e riuscendo a sfruttare al meglio il potenziale di giocatori come Buendià, Watkins, Ings e la stella Philippe Coutinho, la banda di Gerrard ha staccato di 11 punti il Newcastle terzultimo.
Da quando il manager inglese ha accettato l’incarico, in campionato solo Chelsea, City, Liverpool e un corsaro Brentford sono riusciti a fermare i Villains. 11esimi a pari punti con il Leicester, distanti una decina di punti dall’Europa ma virtualmente salvi, questi ultimi mesi di campionato serviranno come periodo di assestamento. Tempo vitale per gettare le fondamenta del nuovo ambizioso progetto. Settimana prossima al Villa Park arriva il Leeds, in un match importantissimo in questa fase di stagione, con una vittoria che staccherebbe ancora di più dai bassifondi della classifica i Lions. Intanto, sognando il ritorno in Premier di Luis Suarez, i Claret & Blue si cullano tra le braccia di Steven Gerrard da Whiston, il condottiero inglese tornato in patria per riprendersi la Premier League, partendo da Birmingham.