La storia di Seydou Fini, da raccattapalle alla Serie A

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Talvolta nel calcio vi sono storie incredibili che meritano di essere raccontate. Una di queste è sicuramente quella di Seydou Fini, attaccante italiano originario della Costa d'Avorio classe 2006. In un'intervista rilasciata a Gianluca Di Marzio, Fini ha raccontato la sua storia, dal fare il raccattapalle a Marassi al giocarci. Ora, l'attaccante, è in prestito all'Exclesior in Eerste Divisie. Di seguito, ecco l'intervista di Seydou Fini rilasciata a Gianluca Di Marzio:

L'ARRIVO AL GENOA - “Sono arrivato in rossoblù a sette anni ed è stato amore a prima vista. Mi voleva anche la Sampdoria, ma non ho avuto dubbi. Da piccolo per questi colori ho fatto di tutto: il tifoso, poi il raccattapalle e a volte accompagnavo i calciatori in campo. Anch’io ho un guasto d’amore”.

DA BORDOCAMPO AL PRATO DEL MARASSI - “L’anno prima di esordire ero raccattapalle in Genoa-Bologna. A fine partita ho chiesto i pantaloncini a Badelj e lui me li ha regalati: ero emozionatissimo. Qualche mese dopo condividevamo lo spogliatoio da compagni di squadra: mi sentivo in paradiso”.

EXCELSIOR - “Mi sto ambientando bene, puntano molto sulle mie qualità. Quali? Dribbling e velocità soprattutto. Vogliono che provi sempre a saltare l’uomo”. 

L'AMBIENTE IN OLANDA - “E’ un campionato con molto talento. Siamo tutti giovani, in squadra l’età media è 22 anni. Giochiamo un calcio veloce e divertente: tanti spazi e tanti uno contro uno. Mi ha stupito la cura del dettaglio: abbiamo doppio allenamento tre o quattro giorni alla settimana e prepariamo la partita al millimetro, con video e analisi. Noi ragazzi sentiamo poche pressioni e molta fiducia. Sbagli? Riprovaci: non ti giudicano per un errore”.

L'ESPERIENZA IN BELGIO - “Se in Olanda mi sono ambientato in fretta lo devo all’esperienza in Belgio. Vivere da solo e lontano da casa in quei mesi non è stato semplice: ho avuto un po’ di nostalgia, ma mi è servito. Come? Ho imparato a cucinare ad esempio”.

IDOLI - Sono cresciuto guardando giocare Cristiano Ronaldo e ascoltando musica rap. I miei preferiti? Drake e Kanye West”.

SU CR7 - “Un modello e uno dei migliori di sempre”.

MBAPPE' - “Quando ha vinto il Mondiale a diciotto anni mi ha lasciato a bocca aperta, ho pensato: ‘Voglio essere come lui’.

NAZIONALE - “Esordire in Nazionale maggiore è il mio più grande obiettivo, che sia in un Mondiale o in amichevole. Intanto gioco in U19 e mi trovo bene: la maglia azzurra ha lo stesso peso a ogni livello e va sempre onorata. E poi ho giocato anche in U21, dove mi hanno colpito Cher Ndour del Besiktas e Alessandro Bianco del Monza. Cher è impressionante perché ha la tecnica e la rapidità di un brevilineo, ma è alto un metro e novanta. Bianco invece rapisce per l’intelligenza calcistica: riesce a risolvere situazioni molto complicate con una facilità incredibile”.

GENOA NEL CUORE - “Tengo tantissimo al Genoa e spero di poter fare bene con quei colori in futuro, è un club che lavora molto bene coi giovani”

GILARDINO - "E' lungimirante: in passato mi ha allenato in Primavera e con lui non abbiamo mai perso una partita. E’ stato un bomber vero, a noi attaccanti spiega movimenti e tecniche. Mi corregge quando sono superficiale sotto-porta: mi sprona a essere cattivo, a cercare sempre il gol”.

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