Tardelli duro sul caso Acerbi: "Hanno perso tutti"

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Nel corso di un'intervista a La Gazzetta dello Sport, l'ex allenatore tra le altre dell'Inter, Marco Tardelli, ha voluto esprimere il suo dissenso in merito alla nota vicenda giudiziaria che ha coinvolto Acerbi e Juan Jesus. A prescindere dal verdetto finale della giustizia sportiva, il caso, a giudizio dell'ex centrocampista, ha rappresentato una sconfitta per tutto il movimento calcistico. Quello che è mancato sono stati valori fondamentali nel corso della diatriba giudiziaria, dal rispetto al coraggio, dall'onestà alla verità. Successivamente, durante la chiacchierata, Tardelli ha avuto il tempo per soffermarsi sul calcio giocato, partendo dall'Inter, proiettata verso la conquista della seconda stella. Poi non è mancato il suo parere sulla Juventus, sprofondata dopo un inizio di campionato arrembante. A proposito dei bianconeri, il commentatore sportivo ha le idee piuttosto chiare sul futuro di Allegri sulla panchina bianconera. Queste le sue dichiarazioni.

ACERBI-JUAN JESUS - È evidente che qualcosa c’è stato e hanno perso tutti: lo sport, l’inclusione e i due giocatori, gli unici che conoscono la verità: uno dei due mente ed entrambi sanno chi è. Il brasiliano è frustrato perché gli hanno dato del bugiardo mentre Acerbi perché il dubbio resta. Nella vicenda sono mancati onestà e coraggio, ma soprattutto la verità”.

INTER - "È andata oltre i risultati che parlano da soli, poteva avere un contraccolpo dall'eliminazione dalla Champions e invece ha reagito bene".

JUVENTUS - "La frenata della Juve è ingiustificabile, è nelle difficoltà che i giocatori devono dare il massimo. Tutto dipende da Chiesa e Vlahovic? Ma chissà se l'Inter senza i gol di Lautaro e Thuram avrebbe vinto lo scudetto. La differenza sta nell'avere giocatori che valorizzano i migliori".

ALLEGRI - "Sulla panchina della Juventus l'anno prossimo? Perché no? Ad un certo punto sembrava dovesse fare tutto lui e sarebbe molto costoso cambiarlo. Sento dire che Giuntoli sta facendo la squadra con e per lui".

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Scritto da

William Vitali