Ci sono partite che non sono come le altre. Incontri che valgono una stagione, anche più. Partite dove sbagliare non è consentito. Il Clasico tra Barcellona e Real Madrid è tutto questo e anche di più.
È la partita più vista al mondo, spesso più della finale di Champions League stessa.
È il confronto tra i campioni in carica e i ragazzi di Ronald Koeman, in cerca di riscatto.
I PRECEDENTI
I blaugrana cercano una vittoria che darebbe credibilità ad una squadra ancora alla ricerca della piena identità, con frequenti scossoni dentro e fuori dal campo. La situazione dirigenziale sembra ormai ampiamente compromessa. Pertanto, dopo anni di dominio quasi incontrastato, i blancos arrivano al Clasico con i favori del pronostico, nonostante la squadra di Zidane venga da due clamorose sconfitte tra campionato e Champions League. Tuttavia, essere underdog talvolta può rivelarsi fattore positivo.
Un esempio è dato dall’ultimo Clasico vinto in Liga dai blancos, il 2 aprile 2016. Il Real, in piena ricostruzione, hanno davanti un Barcellona lanciatissimo verso il secondo Triplete consecutivo. Dopo 60 minuti di grande calcio, i blaugrana sono avanti 1-0 e spingono verso il raddoppio. Al minuto 62, una splendida rovesciata di Karim Benzema porta il punteggio sull’1-1. Gli uomini di Luis Enrique allora perdono certezze. Bale segna di testa il gol del 2-1, ma viene ingiustamente annullato per fuorigioco. Cristiano Ronaldo prende la traversa con una conclusione da fuori area; e al minuto 85 ribadisce in rete un cross dalla destra, sentenziando i rivali. Il Real Madrid a fine stagione riuscirà a conquistare la sua undicesima Champions League nel derby di Madrid, portando a termine una stagione memorabile.
Il Barcellona accusa il colpo, e viene clamorosamente eliminata in Europa proprio dai colchoneros di Simeone.
La squadra di Koeman è alla ricerca di un successo casalingo nel Clasico che manca dal 28 ottobre 2018. I catalani allora allenati da Valverde, dominarono la partita e vinsero 5-1. L’MVP del match fu indubbiamente Luis Suarez, autore di una strepitosa tripletta. L’uruguagio sostituì egregiamente Leo Messi, all’epoca indisponibile a causa della rottura dell’avambraccio rimediata nella vittoria precedente contro il Siviglia. Il Pistolero è stato forse il nove più decisivo della storia del Barcellona, in campo e fuori, e l’invidiabile statistica di 11 gol in 15 Clasicos giocati ne è la conferma.
DENTRO LO SPOGLIATOIO
L’addio di Suarez è stato maldigerito dai senatori della squadra spagnola ed il malcontento generale è stato ed è ancora evidente.
Leo Messi in una recente intervista ha dichiarato che i dissapori sono ora da mettere da parte, in nome del “Barcelonismo”. Tuttavia, la possibilità che quello di oggi possa essere l’ultimo Clasico casalingo della Pulga è concreta.
“Mi sento più fuori che dentro il progetto”
Sono queste le affermazioni di Messi che hanno preceduto l’inizio del progetto Koeman. Un cambiamento dirigenziale potrebbe portare l’argentino a sposare ancora una volta la causa azulgrana, ma rimane ad oggi un’ipotesi poco percorribile. Gli scontri tra squadra e dirigenza ne hanno profondamente macchiato la figura, non più intoccabile e perfino messo in discussione dal tecnico stesso.
“Le sue prestazioni al momento potrebbero essere migliori”
È quello che ha affermato Koeman nella conferenza stampa prima dell’ultima sconfitta della sua squadra, nella trasferta contro il Getafe.
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Tuttavia, la volontà di Messi di lasciare il segno nella partita più importante di Spagna sarà sicuramente alta. Il brasiliano ex-Barcellona Rivaldo ha dichiarato che Messi può provare il suo attaccamento al club con una prestazione degna del suo nome. Nonostante l’argentino abbia recentemente dichiarato di non essere più ossessionato dal gol come lo era in passato, rimane il miglior marcatore della storia del Clasico con 26 reti all’attivo. Il Real Madrid è la sua vittima preferita. E non può essere una coincidenza. Quando in scena va il super match tra Real e Barcellona, il diez si prende sempre il centro del palcoscenico.
LA RIVOLUZIONE DI KOEMAN
Al fianco di Messi agirà Ansu Fati, simbolo di un Barcellona che torna a valorizzare una cantera che per anni è stata il fiore all’occhiello del club, ma che ultimamente è rimasta ai margini del progetto di Bartomeu.
Ronald Koeman sta ponendo delle basi solide per il futuro della sua squadra attraverso un vero e proprio ritorno alle origini. Non è pertanto da escludere l’impiego di giocatori come Trincao, Pedri o Dest. Tutti e tre i ragazzi (rispettivamente classe ’99, 2002 e 2000) hanno dimostrato di avere tutte le carte in regola per imporsi con forza nelle rotazioni del tecnico olandese.
A farne le spese potrebbe essere nuovamente Antoine Griezmann, giocatore dalle indubbie qualità tecniche ma oggetto misterioso con la maglia del Barça. Lo spirito di abnegazione del francese è sotto gli occhi di tutti, ma le pressioni che lo hanno accompagnato nel suo percorso al Barcellona hanno probabilmente influenzato – in negativo – il rendimento dell’ex Atleti. Le Petit Diable è rimasto in panchina per l’intera partita contro il Ferencvaros, ma è difficile pensare che questa situazione possa ripetersi anche oggi.
Una cosa è certa: l’intero sistema blaugrana ha bisogno di una scossa per superare la crisi più profonda dell’ultimo ventennio. La svolta può arrivare oggi, poiché, nonostante siamo solo all’alba della stagione, una vittoria farebbe rialzare la testa ai blaugrana.
E con questi giocatori in campo, non c’è mai niente di certo.
È il bello del Clasico, una partita mai banale. La partita più importante dell’anno.
(Fonte immagini in evidenza: profilo Twitter @fcbarcelona)