Vlahovic o Scamacca? Scamacca o Vlahovic? No, non è questo il dilemma.
La Juventus ha preso una decisione e ha reso l’ultima sessione invernale di mercato, senza dubbio, una delle più interessanti degli ultimi anni. Sul tavolo è stata messa una somma di denaro importante, com’era normale aspettarsi per un elemento come il serbo. I bianconeri sono stati molto astuti, agendo d’anticipo nei confronti di quelle che sarebbero state le possibili offerte per Vlahovic. Perché l’ormai ex centravanti della Fiorentina non aveva e non ha estimatori solo in Serie A, ma anche e soprattutto in Premier League e nella Liga spagnola.
Attendere la sessione estiva avrebbe rappresentato un rischio troppo alto per la Vecchia Signora che, fino a poche settimane prima dell’acquisto, non aveva mai espresso in modo chiaro un interesse ad acquistarlo a metà stagione. Al netto dell’infortunio di Chiesa, la Juventus sembrava destinata ad affrontare la sessione invernale di mercato da osservatrice e da società intenta a valutare le possibili uscite e i rinnovi da concretizzare, Dybala su tutti. Poi, la svolta.
Dusan Vlahovic e Denis Zakaria, uno al centro dell’attacco e l’altro a far valere la sua presenza in mezzo al campo. E Scamacca? Ancora al Sassuolo, per affrontare la prova del nove, quella relativa alla continuità di rendimento e alla seconda parte di stagione, lunga e complessa, con l’incognita nazionale. Se il suo futuro in maglia neroverde risulta un’incognita, per ciò che riguarda il settore offensivo della nazionale italiana, ecco che il ragazzone di un metro e novantacinque sembra essere l’erede naturale della posizione attualmente di proprietà di Ciro Immobile.
Non è poco, ma non è nemmeno tutto. Perché le potenzialità di Gianluca Scamacca sono evidenti, ma le differenze con il numero 7 della Juventus si possono vedere a occhio nudo.
IL RITORNO IN CAMPO
Fortunatamente non abbiamo dovuto aspettare molto per capire se la scelta della Juventus sia stata azzeccata o meno. Certo, non basta una singola partita per arrivare ad una conclusione, ma il modo con il quale un calciatore si presenta ad una piazza di un certo tipo dice qualcosa di quello che è e che sarà il suo approccio.
Juventus-Verona, 2-0. Sampdoria-Sassuolo, 4-0.
Dusan Vlahovic subito in rete, prova opaca invece per Gianluca Scamacca. La scelta della Juventus, in un caso o nell’altro, sarebbe stata di prospettiva. Una necessità di risultati in questa seconda metà di campionato, un apporto di un certo tipo in campo europeo e la possibilità di vedere una crescita, stagione dopo stagione. Un concetto perfetto anche per Scamacca, ma con alcune differenze che hanno determinato la scelta in favore dell’attaccante serbo.
Nel concreto, perché la Juventus ha scelto Vlahovic?
La risposta potrebbe essere semplice e quasi sbrigativa. Perché Vlahovic è meglio di Scamacca. E basterebbe? Certo che no.
Grande stazza per entrambi, con la punta del Sassuolo che raggiunge il metro e novantacinque, anche se l’ex 9 della Fiorentina vanta una corporatura più robusta, che gli consente di mettere sul rettangolo verde una potenza superiore.
È la costanza che rischia di creare una discriminante tra i due, perché Vlahovic è una macchina da gol e da prestazioni convincenti. Sempre aggressivo, sempre partecipe all’azione e in grado di andare in rete in diversi modi. Scamacca non ha ancora raggiunto un livello simile e, forse, il gap tra i due andrà a deporre sempre in favore dell’ex viola.
CONFRONTO INFINITO
Juventus-Sassuolo definirà chi tra queste due squadre volerà in semifinale di Coppa Italia. Sarà una sfida nella sfida, tra questi due attaccanti dal futuro potenzialmente più che roseo.
Se per un attimo si è pensato che un giorno potrebbero essere compagni di squadra, in questo caso alla Juventus, ecco che ora sembra sempre più chiara la destinazione di Scamacca in estate. La direzione è sempre al nord, ma verso Milano, perché è l’Inter la seria candidata ad aggiudicarsi le prestazioni del classe ’99. Quasi come fossero già promessi sposi.
E se per Vlahovic si temeva un atteggiamento ostile da parte del procuratore, Darko Ristic, ciò che preoccupa di Scamacca è l’ambiente che lo circonda. Le notizie riguardanti la sua famiglia non sono passate inosservate. Per quanto si possa trattare di aspetti marginali, stiamo parlando pur sempre di un ragazzo di 22 anni, che ancora non ha calcato i palcoscenici importanti del calcio italiano ed europeo. Il biglietto da visita di Scamacca dovrà obbligatoriamente mettere in secondo piano, se non in terzo, il rischio di una possibile influenza da parte di alcuni soggetti, seppur cari.
Il talento del ragazzo è innegabile e la nazionale italiana ha intenzione di approfittarne a piene mani, ma se a queste doti dovesse abbinare una stabilità mentale da grande giocatore e un atteggiamento sempre “affamato”, ecco che forse la Juventus ripenserà a questa scelta mettendo in discussione la bontà della decisione.
Troppo presto per parlarne, e a dir poco sbagliato operare confronti a 10 giorni dalla conclusione del mercato invernale. Ecco, diciamo che il numero 9 neroverde potrebbe però portarsi avanti, infliggendo qualche delusione agli avversari, magari proprio nel quarto di finale di Coppa Italia.