Se si pensa alla musica, l’ultimo dei collegamenti che può venire in mente è quello con il calcio. A chi verrebbe in mente? Da una parte un’arte con alle spalle quasi millenni e millenni di storia, espressione del sentire umano più profondo e irrazionale; dall’altra uno sport, senza dubbio importante sotto molti punti di vista (anzi, “il più importante delle cose meno importanti“), ma pur sempre qualcosa di ben lontano dalla sfera musicale. Forse.
Eppure pensandoci bene non sono mica così distanti. In fondo Don Andres Iniesta nel pieno della sua forma non poteva essere il Mozart dei giorni nostri? Uno esprimeva il genio artistico nella partitura, uno nelle tele tese tra i fili d’erba di un campo da calcio. L’idea di arte però è la stessa.
ESPRESSIONE ARTISTICA DI UN “SENTIRE” POPOLARE
Al di là del parallelismo con Mozart, che può sembrare tanto provocatorio quanto azzardato, il calcio in genere rappresenta l’espressione del sentire popolare (i più bravi coglieranno il gioco di parole). I tifosi, almeno quelli d’un tempo, ragionano d’impulso, mossi come da un focolare interno e viscerale. Tralasciando tutti mondi che circolano attorno al pallone, effettivamente il futbol è ciò che più si avvicina alla dimensione della gente comune. Se vi capitasse di entrare in un bar di qualsiasi parte d’Italia in questi giorni, sentireste sicuramente parlare di Vlahovic e dell’Inter e del Milan e di Amadeus e di Blanco. Già perché c’è una settimana (una sola) in cui in Italia il calcio passa quasi in secondo piano: è la settimana del Festival di Sanremo.
Kermesse musicale senza tempo, Sanremo accompagna il febbraio degli italiani da 72 anni a questa parte. La penisola per cinque giorni risuona di tutte le varie melodie cantante sul palco dell’Ariston. Eppure il calcio, forse un po’ geloso dell’attenzione sottrattagli, riesce ad intrufolarsi anche nell’ambiente del festival. Infatti proprio nel giorno della finalissima va in scena a San Siro il derby della Madonnina tra Inter e Milan. A questo punto, in particolare dopo la dichiarazione da cuore giallorosso di Blanco, la domanda sorge spontanea: chi si aggiudica il derby della fede calcistica dei cantanti in gioco?
INTER O MILAN?
Inter o Milan? Se si ponesse questa domanda dalle parti dell’Ariston, non ci sarebbero dubbi riguardo un personaggio in particolare: Amadeus. Pezzo da novanta dell’organico Rai e direttore artistico del Festival, il conduttore è un fan interista come pochi altri. Giusto per fare un esempio, suo figlio si chiama José (e non c’è bisogno di spiegare il perché). Amadeus però non è il solo ad avere il cuore nerazzurro: con lui si contano anche Tananai ed Elisa.
PRIMI IN CLASSIFICA (UN PO’ OVUNQUE)
Il primo è uno degli emergenti della competizione, approdato alle serate “dei grandi” dopo essersi piazzato secondo a Sanremo Giovani 2021. Con il suo pezzo “Sesso occasionale” al momento si classifica ultimo, ma in fondo anche “Vita spericolata” di un certo Vasco Rossi si posizionò penultima a suo tempo. Intendiamoci, non si sta paragonando il Blasco al pur lodevole Tananai, ma la sensazione è che nonostante la classifica la sua canzone sarà comunque una hit. Elisa invece non ha bisogno di presentazioni. A vent’anni dalla sua prima vittoria al Festival di Sanremo, l’ormai 44enne torna sul palco dell’Ariston e domina la classifica. Primo posto in solitaria, un po’ come la sua Inter.
UN MILAN MOLTO POP
Il derby dei cantanti però se lo aggiudica il Milan, con ben quattro artisti, di cui un complesso musicale. I rossoneri suonano un po’ di rock, perché si sono guadagnati la simpatia de “Le Vibrazioni”. In attività dal 1999 (con una pausa iniziata nel 2012 e terminata cinque anni dopo), il gruppo si è presentato all’Ariston con il brano “Tantissimo”. Dai più nostalgici è stato particolarmente apprezzato per la carica emotiva del flusso di parole, mentre non si può dire lo stesso della critica, che li ha posizionati 22esimi.
Dalla parte del Diavolo si schierano anche tre “teste di serie” (traslando un termine calcistico) del festival: Rkomi, Sangiovanni e Irama. Nel panorama musicale italiano si piazzano sicuramente tra i migliori, perciò non hanno bisogno di troppe presentazioni. Quando si parla di hit, sicuramente almeno uno dei tre ne è protagonista. La loro è una musica carica di energia, giovane ed entusiasmante (particolarmente apprezzata dalle nuove generazioni).
Sangio in particolare, come si usa chiamarlo quasi amichevolmente, è stato il tormentone della scorsa estate con la sua “Malibu” e si candida anche per la prossima stagione di mare. Chissà che non sia di buon auspicio per il suo Milan.
Insomma, per farla breve, il Festival di Sanremo si tinge di rossonero. Sia per quantità che per popolarità il Milan si aggiudica questo speciale derby contro i cugini nerazzurri. Il team musicale del Diavolo è energico, scoppiettante e canta il pop. Del resto non dista troppo da quello vero del Milan: i ragazzi di Pioli, che affronteranno l’Inter alle 18 di sabato, sono una compagine altrettanto dinamica e inebriante.
Certo, con il dinamismo non si vincono le partite, ma quantomeno si ha la certezza di assistere ad una gara piacevole. E così sarà Inter-Milan: divertente, passionale, forse anche un po’ magica (perché il derby è sempre il derby). Dunque, citando una canzone che ha fatto storia, che si accendano le Luci a San Siro.