Galliani svela retroscena su Ibra: “Poteva arrivare al Milan nel 2006, dopo il 2012 non mi parlò per due anni”

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Adriano Galliani ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport in vista di Monza-Milan, match in programma questa sera allo U-Power Stadium, alle ore 20:45. Una partita dal sapore diverso che divide il cuore dell’amministratore delegato dei brianzoli, tra passato e presente. Il dirigente sportivo ha parlato, in particolare, di Zlatan Ibrahimović, e del suo rapporto con il l’ex calciatore svedese.

LE SUE PAROLE SU ZLATAN IBRAHIMOVIĆ

UOMO GENEROSO –  “Non parlo del nuovo ruolo di Zlatan, non entro in dinamiche che non mi appartengono. E non voglio parlare dell’Ibra calciatore perché tutti conoscono la sua incredibile carriera. Voglio parlare dell’uomo: un uomo che più generoso non si può. Onesto, leale, sempre disponibile. Se gli chiedo di registrarmi un video di saluto per qualche tifoso in difficoltà che mi esprime questo desiderio, dopo meno di un minuto l’ho ricevuto. Zlatan è una bella persona, penso alla sua umanità: non è passato un giorno senza che facesse visita a Raiola in ospedale“.

LA CESSIONE NEL 2012 – “Insieme abbiamo vissuto due anni meravigliosi con un altro scudetto. Nell’estate 2012 Ibra voleva restare al Milan e io lo confortai. Gli dissi che sarebbe rimasto, brindammo a casa mia con una bottiglia di Dom Perignon. C’era anche Mino che come al solito aveva già capito tutto: ‘Tra due mesi ti vende’. Successe solo perché le circostanze non permisero altro. Non mi parlò per due anni, rapporti totalmente interrotti. Pensava lo avessi tradito e non lo accettava. Voleva rimanere al Milan e fu il mio secondo grande rimpianto”.

POSSIBILE ACQUISTO NEL 2006 – “In realtà poteva succedere molto prima, nel 2006. Ariedo Braida stava trattando gli ultimi dettagli, il contratto era pronto. Intervenne Calciopoli: Milan prima retrocesso e poi riammesso in A con 30 punti di penalizzazione. Nonostante la penalità siamo qualificati in Champions, ma ormai era tardi. Per gli stessi motivi Ibra stava lasciando la Juventus e in quelle condizioni l’Inter ci sorpassò. Il mio primo grande rimpianto. I grandi amori fanno giri immensi e poi ritornano. Nel 2009 Zlatan va al Barcellona per 70 milioni e mai avrei potuto pensare che dopo un anno volesse andarsene. Il merito fu del mio grande amico Mino Raiola che sapeva già tutto: mi piazzai a casa di Ibra finché con lui, moglie e figli non salimmo sull’aereo di Silvio Berlusconi diretto a Milano”.

RAPPORTO RICUCITO – “Per il motivo che dicevo prima. Ibra è un uomo leale, trasparente anche quando si incazza. E il suo amore per il Milan era troppo grande. Oggi ci sentiamo, messaggiamo, non ha smesso di chiamarmi ‘capo’. Prima della partita staremo insieme io, lui e il presidente Scaroni in una saletta dello stadio: cena con risotto monzese e ossobuco, sul menù ci siamo trovati a metà strada”.

MESSAGGIO PUBBLICO PER LUIGli dico che lo amo. Io amo Zlatan Ibrahimovic. Punto.

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Scritto da

Elisa Broglia