Alexander Isak, in cerca di affermazione

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Potenza fisica, nazionalità svedese, alto poco più del metro e 90 e autore già di importantissimi record. No, il giocatore appena disegnato non è Zlatan Ibrahimovic anche se, per molti, il calciatore in questione potrebbe ripercorrere le orme del campione ex Inter e Barcellona. Appena trasferitosi alla Real Sociedad, il profilo di Alexander Isak, in questi giorni, sta sempre più tornando in auge. L’attaccante svedese, infatti, nel suo ultimo periodo di prestito in Olanda ha rifatto intravedere sprazzi di grande calcio, ricordando a tutti come mai il Borussia Dortmund, per lui, avesse investito ben 8,6 milioni di euro. Tutto questo quando ancora il ragazzo presentava un’età anagrafica pari a 17 anni. Si tratta quindi, a tutti gli effetti, di un predestinato.

LA MANCATA CONSACRAZIONE TEDESCA

Fonte: profilo Instagram ufficiale di Alexander Isak

Nel gennaio del 2017 il Borussia decide di puntare profondamente sul giocatore, che già in Svezia aveva mostrato grandi numeri con la maglia dell’AIK Solna. Favorito inoltre dalla giovane età, Alexander era ricercato, a quel tempo, dai maggiori club europei. Club del calibro di PSG, Real Madrid e Barcellona. Nonostante ciò fu la squadra di Dortmund ad assicurarsi le prestazioni sportive del giocatore, facendo soprattutto leva sulla grande maturazione che nella città tedesca si concede ai giovani talenti. Con la maglia della prima squadra fa il suo esordio il 14 marzo dello stesso anno, in una partita di coppa contro il Lotte, finita poi 3-0 a favore del Borussia. Per la sua prima presenza ufficiale in Bundesliga però deve aspettare molto più. Arriva infatti solamente il 17 settembre, subentrando ad Aubameyang nel match vinto dalla propria squadra per 5-0 contro il Colonia. L’esperienza in prima squadra si conclude con 13 presenze stagionali, condite da 1 rete ed 1 assist.

A Dortmund si può facilmente affermare come il calciatore non abbia lasciato una grande impronta e, anzi, abbia fallito l’obiettivo della definitiva consacrazione. Questo sostanzialmente per due ragioni, riconducibili soprattutto al club. Il Borussia, innegabilmente, non ha avuto il tempo di aspettarlo e di concedergli le giuste possibilità. Nelle 13 partite effettuate con la prima squadra, solamente una è stata disputata da titolare. Per il resto si è trattato abitudinariamente di apparizioni in campo di una manciata di minuti, dove chiaramente non poteva lasciare il segno. Varie indiscrezioni inoltre, sostenevano di un rapporto complicato con Lucien Favre. Il tecnico, per l’espressione totale della propria ideologia calcistica, preferiva infatti un centravanti con differenti caratteristiche rispetto all’atipica torre svedese.

L’ESPLOSIONE OLANDESE

Fonte: profilo Instagram ufficiale di Alexander Isak

Il 25 gennaio viene ufficializzato il suo passaggio in prestito dal Borussia Dortmund al Willem II. Un cambio di atmosfera fondamentale per il giocatore che, in Olanda, può interfacciarsi con un campionato di minor tasso tecnico, rimanendo comunque sotto la luce dei riflettori. Isak, a Tilburg, non solamente garantisce una continuità di prestazione difficilmente riscontrabile in altri profili della medesima età, bensì raggiunge uno status mai avuto prima di allora. Con il Willem, il calciatore svedese di origine eritrea disputa 18 partite, realizzando 14 reti e 7 assist. Questo definitivo salto di qualità sarà promosso soprattutto da Adrie Koster, tecnico della squadra olandese estremamente abile a valorizzare i giovani profili della propria rosa. Koster si era infatti visto infatti privare di un attaccante fondamentale per la rosa: Fran Sol, autore di 13 reti fino a quel momento e successivamente passato alla Dinamo Kiev.

La scelta di approdare in un campionato come quello olandese non poteva che valorizzare le caratteristiche tecniche del giocatore. Un calciatore come Isak, estremamente abile a giocare in campo aperto e dotato di accelerazioni fulminee, in questo tipo di gioco si può facilmente esaltare. Ha inoltre stabilito un record di squadra durante il suo periodo di militanza: nessun tesserato del Willem, difatti, era andato in gol per sette giornate consecutive. Le soddisfazioni non sono state solo personali, o quasi. Il Willem, grazie a lui, ha anche sfiorato un piazzamento valido per giocare i prossimi preliminari di Europa League.

INCOGNITA SPAGNOLA

Fonte: profilo Instagram ufficiale di Alexander Isak

In Spagna, Isak si rapporterà con un tipo di calcio probabilmente più competitivo rispetto a quello tedesco e le possibilità di diventare nuovamente un gregario sono più che fondate. Soprattutto perché la squadra di San Sebastián presenta già un calciatore con caratteristiche tecniche simili: William José, attaccante brasiliano che oramai alla ex squadra di Griezmann è considerato un leader. Nonostante ciò è anche vero che un suo degno sostituto ad oggi in rosa non è presente. Jon Bautista, prodotto della pantera basca, ha palesato evidenti limitazioni, mentre Sandro Ramirez tornerà all’Everton dopo il periodo di prestito. Isak quindi, nelle gerarchie del tecnico Imanol Alguacil, partirebbe dunque subito dietro a William José.

Per lui, d’altronde, la società spagnola ha investito 6,5 milioni di euro, una cifra certo non così ingente per il mercato attuale (soprattutto, lo ricordiamo, che si tratta di un classe ’99) e che, dunque, non fa pensare che lo svedese avrà un ruolo di prim’ordine nella rosa.

Tuttavia, La Liga inoltre rappresenta un campionato più incline alla caratteristiche di Isak rispetto alla Bundesliga. Come detto poc’anzi per l’Eredivise, le difese sono meno compatte ed un gioco fatto di verticalizzazioni e fiammate improvvise è molto più premiato. Ad attaccare la profondità probabilmente Alexander ha pochi eguali fra i suoi coetanei. Deve sicuramente migliorare il gioco senza palla (a livello difensivo) e l’assistenza fornita alla squadra. Un centravanti moderno non può solamente pensare di stanziare sulla linea del fuorigioco, aspettando l’imbucata decisiva. Insomma l’esperienza alla Real Sociedad rappresenta un bel banco di prova per il giocatore. Giocatore che potrebbe maturare definitivamente oppure rimanere nel dimenticatoio perenne dal quale proviene. Solamente il tempo saprà garantire una risposta.