La carriera del campione ucraino Andriy Shevchenko è costellata da una valanga di gol e una marea di trofei guadagnati che lo hanno consacrato come uno degli attaccanti più forti e completi degli ultimi 30 anni.
LA NASCITA DI UNA STELLA
Shevchenko nasce in un villaggio nell’Oblast di Kiev il 29 settembre 1976. Da bambino inizia a giocare a calcio a scuola per poi essere inserito in una squadra di un’associazione di quartiere. Nel 1976 non riesce a superare un provino per una squadra di Kiev ma attira l’attenzione di un osservatore della Dinamo mentre giocava un torneo scolastico e fu aggregato alle giovanili del club. Nonostante le difficoltà date dalla lontananza dal centro sportivo in cui si allenava e la volontà del padre, che voleva per lui una carriera militare, Shevchenko continua a praticare il calcio. Nella stagione 1993-1994 diventa capocannoniere della squadra delle riserve della Dinamo con ben 12 gol, mentre in quella successiva segna 16 gol in 31 partite di campionato, guidando la squadra al secondo titolo consecutivo e alla vittoria della coppa nazionale: un predestinato. Nel 1996-1997 vince nuovamente il Campionato e dal 1997 al 1999 si fa conoscere al mondo intero. In particolare, il 5 novembre 1997 Shevchenko segna una tripletta al Camp Nou nel primo tempo della partita Barcellona-Dinamo Kiev. Si consacra come il primo calciatore ucraino a segnare 3 reti in una partita di Champions League. Negli anni successivi continua a segnare molto e a vincere alcuni trofei individuali e di squadra. A livello personale vince la classifica dei cannonieri della UEFA Champions League nel 1998-1999, del Campionato nel 1998-1999 e due volte della Coppa d’Ucraina, nel 1994-1995 e 1997-1998. In totale, nella sua esperienza a Kiev, sotto la guida dell’allenatore Valeriy Lobanovskyi, l’attaccante segna 106 gol vincendo 5 Campionati consecutivi e 3 Coppe d’Ucraina. Si tratta di numeri che attirano subito l’attenzione di un club nella quale trova la sua consacrazione definitiva: il Milan.

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IL VINCENTE PERIODO ROSSONERO
Nel maggio 1999 Shevchenko viene acquistato dal Milan per 25 milioni di dollari. Nei primi anni in rossonero segna moltissimo, ma è solo nella stagione 2002-2003 che trova la luce dopo un periodo buio. Infatti, dopo essere rimasto fermo diversi mesi a causa di un infortunio al menisco, “l’usignolo di Kiev” inizia a segnare reti pesanti anche in Champions League portando la squadra in finale. Nel 2004 l’attaccante ucraino vince il Pallone d’Oro a consacrazione di un momento straordinario della sua carriera. Il suo primo periodo rossonero è quello più soddisfacente in assoluto per il centravanti di Kiev, che segna 127 reti in 208 partite vincendo così una Champions League, un Campionato di Serie A, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e una Supercoppa Uefa. A livello individuale, oltre al trofeo prestigioso assegnato dalla rivista France Football, solo col Milan Shevchenko è due volte capocannoniere di Serie A e altrettante volte della Champions League.
QUI SI FA LA STORIA
Nella finale con il Milan all’Old Trafford l’attaccante ucraino entra nei libri di storia o almeno in quella che qualche anno dopo diventerà la sua autobiografia. Qui racconta diversi aneddoti, ma uno su tutti è quello che l’ha fatto gioire di più e ha emozionato il popolo rossonero:
“Ho preso il pallone, l’ho appoggiato a terra. Pesava. L’arbitro si chiamava Markus Merk, tedesco. L’ho guardato. Poi ho guardato Buffon. Poi ancora l’arbitro e di nuovo Buffon. Per quattro volte, fino a quando il direttore di gara mi ha fatto un cenno. Puoi tirare, Shevchenko. Il rumore dei tifosi aveva coperto il suo fischio, senza quel via libera a gesti chissà quanto sarebbe durata ancora la ricerca dei suoi occhi. ‘Stai calmo Andriy’. È l’ultima frase che mi sono concesso. Ho passato la lingua sul labbro inferiore. Era secco. La rincorsa. Il tiro. Buffon si è mosso verso la sua destra, ho calciato a sinistra. Gol. 3-2.“
È il 28 maggio 2003. Il Milan è campione d’Europa per la sesta volta nella storia.
CHELSEA, ANCORA MILAN E RITORNO A CASA
L’attaccante approda in Inghilterra nel 2006 dove segna appena 9 gol in 47 partite prima di ritornare a Milano in prestito nel 2008, ma senza ottenere i risultati del suo primo periodo. Nella parte finale della sua carriera torna in patria alla Dinamo Kiev prima di ritirarsi nel 2012 e intraprendere un’attività politica in Ucraina e successivamente un breve percorso da commentatore in Italia per DAZN. Infine studia da allenatore diventando CT dell’Ucraina e, attualmente, guida del Genoa.
ALCUNE CURIOSITÀ
Il centravanti ha creato nel tempo dei forti legami in Italia. Pochi sanno, infatti, che la linea di abbigliamento EA7 è quella dedicata e ispirata a lui da Giorgio Armani, grande amico di Shevchenko con cui ha anche aperto due negozi a Kiev. Il legame con la città di Milano è reso ancora più forte dal rapporto speciale con Silvio Berlusconi, a cui in passato l’attaccante ha chiesto di fare da padrino per il battesimo del primogenito Jordan. Un fuoriclasse ucraino ma dal cuore italiano. Di recente infatti l’allenatore è tornato a lavorare in Italia come allenatore del Genoa. Il Grifone, sotto la sua guida, non ha fatto finora delle ottime prestazioni in Campionato ma la stagione è ancora lunga. I margini di crescita sono tanto elevati da far sperare di ottenere dei successi importanti come quelli ottenuti da calciatore.
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