Scene sconfortanti e riprovevoli si sono viste all’Eryaman Stadium di Ankara, al termine della sfida tra Ankaragucu e Rizespor di Super Lig (Turchia), con l’arbitro Halil Umut Meler vittima di un’aggressione disumana. A tal proposito, il preidente dell’AIA, Carlo Pacifici, è intervenuto ai microfoni de Il Riformista per commentare quanto accaduto lo scorso 11 dicembre.
LE DICHIARAZIONI
STUPORE – “Sono evidentemente fatti di una gravità inaudita, che devono suonare come un campanello dall’allarme non solo per il calcio, ma più in generale per le nostre società. Sono rimasto stupito perché parliamo di un campionato professionistico di alto livello dove la sicurezza dovrebbe essere assoluta. La visione di certe immagini di violenza assolutamente gratuita lascia veramente di stucco”.
SITUAZIONE IN ITALIA – “A me dispiace che non ci sia lo stesso clamore per tutti quegli episodi di violenza dei quali sono oggetto i nostri ragazzi e le nostre ragazze che operano a livello di settore giovanile e dilettantistico. C’è un dato estremamente preoccupante: a novembre i casi di violenza sugli arbitri sono aumentati da 95 dell’anno scorso a 150. C’è stata un’inversione di tendenza: negli anni 80 e 90 le aggressioni erano fatte dal pubblico, adesso la stragrande maggioranza di questi episodi viene messa in atto da tesserati. E questo è un dato preoccupante. Di recente è stato previsto un inasprimento delle sanzioni nei confronti di violenti, si tratta però di fenomeno che deve essere arginato anche in maniera attenta e precisa, facendo leva su strumenti culturali e non solo repressivi”.