A fine gennaio, alla fine del mercato invernale, l’Auxerre ha deciso di puntare su Ionut Radu. L’estremo difensore rumeno, dopo la brutta parentesi alla Cremonese, è arrivato in prestito dall’Inter in Ligue 1 e ha subito ritrovato la fiducia che in Serie A mancava da tempo.
Nelle ultime sette partite, la compagine dell’Auxerre ha ottenuto 2 vittorie e 3 pareggi, condite da 2 clean sheet grazie a importanti parate del nativo di Bucarest. La zona salvezza si è definitivamente avvicinata. In Borgogna, il classe ’97 ha già conquistato tutti, anche dopo la nomination come miglior portiere del mese in Ligue 1.
Nell’intervista in esclusiva pubblicata dalla gazzetta dello sport nella sua edizione odierna, il portiere si è raccontato in lungo e in largo, parlando di passato, ma anche di presente e prossimo futuro.
INTER – “Il mio cuore resterà nerazzurro, che torni o no. Sono arrivato che avevo 15 anni e, dal collegio di Cormano in poi, sono diventato uomo alla scuola interista. Ma gli amori devono essere corrisposti e io non vivo di ricordi, anche se conservo ottimi rapporti con tutti. Sento spesso Calhanoglu e Dumfries“.
IL GOL DI BOLOGNA – “Si è parlato tanto di quell’errore, ma rimango dell’idea che uno scudetto non si può perdere per una svista di una singola partita: i conti si fanno su 38 tappe”.
CREMONESE - "Esperienza troppo breve. Carnesecchi ha futuro e gli auguro fortuna: non posso avercela con lui, ma io ho bisogno di giocare. A 25 anni devo capire dove posso arrivare".
PROSSIMI OBIETTIVI – “Domenica affronteremo lo Strasburgo ed è uno scontro diretto per restare in Ligue 1. È fondamentale vincere”.
IL RIGORE PARATO A LABORDE – “Sapevo che Laborde li tira centrali e forti. Così, dopo aver fintato il tuffo di lato, sono rimasto in mezzo alla porta e ho avuto i riflessi per deviare”.
FIDUCIA RITROVATA – “Sinceramente non l’ho mai persa. Indubbiamente fa bene avere intorno un po’ di entusiasmo”.