Da quando siede sulla panchina della nazionale italiana, Roberto Mancini ci ha abituati a diverse sorprese per quanto riguarda le convocazioni. L’esempio per eccellenza è quello di Nicolò Zaniolo, lanciato dal c.t. azzurro ancor prima di fare il suo esordio con la maglia della Roma. Questa volta, in vista delle gare di Nations League contro Bosnia e Olanda, è toccato a Alessandro Bastoni, Manuel Locatelli e Ciccio Caputo. Ecco una breve analisi sui tre esordienti convocati da Mancini.
BASTONI
Con l’arrivo di Antonio Conte e di Diego Godin, a inizio stagione sembrava che lo spazio per un giocatore così giovane fosse difficile da trovare. Complice il faticoso ambientamento dell’uruguayo però, Alessandro Bastoni è riuscito a sfruttare le occasioni che gli sono capitate, ritagliandosi un ruolo importantissimo nei piani del tecnico salentino. Con 21 anni compiuti ad aprile, il difensore nerazzurro è uno dei profili più importanti sia per il futuro dell’Inter, sia per quello della nazionale. La prima convocazione fra i grandi arriva dopo solo 12 presenze con l’Under 21 ed è il giusto riconoscimento dopo un’ottima stagione. In questo momento, Bastoni è considerato praticamente un titolare, visto che Conte lo ha spesso preferito a Skriniar nel finale di stagione. Nonostante ciò, la porta di Donnarumma è ben protetta da giocatori come Bonucci, Acerbi e Romagnoli, senza dimenticare il rientrante capitan Chiellini. Le speranze di essere convocato per l’Europeo non sono moltissime, ma un’altra stagione al top potrebbe ribaltare le carte in tavola. Questa convocazione è il primo momento per mettersi in mostra.
LOCATELLI
Sarri lo avrebbe voluto alla Juventus in caso di permanenza. Pirlo, suo sostituto, gradirebbe altrettanto un suo arrivo in bianconero. Se un tecnico che imposta le sue squadre sul gioco corto e veloce e il Maestro hanno questa considerazione di Manuel Locatelli un motivo ci dovrà pur essere. Il centrocampista classe ’98, esploso qualche stagione fa nel Milan, è riuscito a trovare la sua dimensione con la maglia del Sassuolo ed è cresciuto fino a diventare uno degli elementi cardine dei neroverdi. Fondamentale il lavoro svolto da De Zerbi, altro amante di un calcio molto frizzante, addirittura paragonato al Tiki Taka di Guardiola. Dopo due stagioni in Emilia (e ben 65 presenze), Mancini ha deciso di dargli la grande opportunità di respirare l’aria della nazionale maggiore. Anche per lui la concorrenza è serratissima, visto che il centrocampo è attualmente uno dei settori più ricchi della nazionale. Da Verratti a Jorginho passando per Barella e Pellegrini, la strada verso EURO 2020 appare decisamente in salita. Rimane comunque una grande opportunità per mettersi alla prova con i più esperti.
CAPUTO
La prima parola che molti italiani hanno pronunciato dopo aver letto il nome di Ciccio Caputo tra gli attaccanti convocati è stata “Finalmente!”. Il bomber pugliese, amato da tutti i fantallenatori, è riuscito a trovare la sua prima convocazione in nazionale all’età di 33 anni, dopo una lunghissima gavetta, ma soprattutto dopo due fantastiche stagioni in Serie A. Mancini ha sempre dimostrato che per lui l’età non è un fattore, sia quando si tratta di giovani, sia quando si tratta di giocatori più maturi. La convocazione di Fabio Quagliarella dello scorso anno ne è l’esempio lampante. Questa volta è toccato invece all’attaccante del Sassuolo che, in questo campionato, ha raggiunto quota 21 goal, dietro solo a Lukaku, Ronaldo ed Immobile. Proprio il biancoceleste sarà il suo più grande antagonista, nettamente favorito per il ruolo di centravanti. Oltre a lui c’è il solito Gallo Belotti, che con Mancini ha trovato moltissimo spazio. Un’altra stagione ai livelli della scorsa potrebbe però spalancare a Caputo le porte degli Europei, un traguardo che fino a pochi anni fa sembrava irraggiungibile.
(Fonte immagine di copertina: profilo Instagram @cicciocaputo11)