In un calciomercato molto spento per tante squadre (ma non tutte, PSG docet), in Italia i colpi sono ancora pochi, alla ricerca dell’affare giusto. Un esempio è il passaggio di Hakan Calhanoglu dal Milan all’Inter, che ha scatenato la furia dei tifosi rossoneri. Per rimpiazzare quella maglia numero 10 lasciata libera dal turco la società ha guardato in casa sua, puntando su un colpo non eccessivamente dispendioso ma di ampie garanzie presenti e future. Un giovane proveniente da Malaga che la scorsa stagione, alla corte del Diavolo, ha mostrato lampi di talento e giocate decisive.
L’Elfo andaluso, Brahim Diaz, è tornato al Milan con la consapevolezza che, per la stagione in arrivo, l’asticella si è alzata ancora. L’ex-Real dovrà mantenere il posto da titolare che Pioli ha in serbo per lui in campionato e in Champions League, con la numero 10 sulle spalle.
QUESTIONE DI… NUMERI
La scorsa annata, l’ex 21 ha registrato 39 presenze tra tutte le competizioni, mettendo a segno 7 gol e 4 assist. Ha iniziato in sordina, per poi conquistare un posto da titolare sulla fascia sinistra al fianco di Calhanoglu. Tuttavia, il ritorno di Rebic e la concorrenza con Rafael Leao ne hanno rallentato l’esplosione. Pioli crede in Brahim, e lo lancia nell’undici titolare nella partita che vale un posto per la Champions League: a Torino con la Juventus. La posizione, questa volta, cambia: è lui ad occupare il ruolo di trequartista alle spalle di Ibra, con Calhanoglu spostato in posizione di ala sinistra. La scelta tattica si rivela decisiva. Brahim va in rete alla fine del primo tempo con un destro a giro che si è insacca sotto il sette alla spalle di Szczesny, autore di un’uscita abbastanza indecisa. La partita finirà 3-0 e sarà importantissima per la qualificazione in Chamipons League dei rossoneri.

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È la prima, vera, grande occasione per il ragazzo di esporsi ad alti livelli. Lui che è passato dal Malaga al Manchester City all’età di soli 14 anni per ben 350.000 euro ma non è stato mai preso in considerazione da Guardiola, nonostante la forte ammirazione provata dal tecnico:
“Con Brahim ci siamo comportati come con Phil Foden e Jadon Sancho. Sono giocatori importanti e abbiamo fatto di tutto per trattenerli, purtroppo l’unico che ha deciso di restare è stato Foden. Gli auguro il meglio, sicuramente andare al Real Madrid non è un brutto step nella sua carriera. Spero che possa avere il minutaggio che si aspetta, è un bravo ragazzo”.
Pep Guardiola
CHE SARA’ DEL FUTURO
Costretto a muoversi altrove, Brahim Diaz torna in Spagna al Real Madrid, che lo acquista per circa 17 milioni. Nonostante il forte investimento, anche in Liga il minutaggio è basso. Anche i Blancos lo lasciano partire, ma in prestito secco. Il Milan lo accoglie e lo lancia, raccogliendo i frutti sperati.

( Fonte immagine: Instagram @acmilan )
Oggi, il club di via Turati trova un nuovo accordo con la Casa Blanca, un prestito biennale oneroso a 3 milioni ed un diritto di riscatto fissato a 22 milioni. La trattativa è stata lunga ed estenuante: il Real non vuole privarsi del suo gioiello, e ha quindi fissato un controriscatto a 27 milioni di euro. Nonostante le condizioni economiche dell’operazione siano decisamente favorevoli per gli spagnoli, il Milan accetta. Diaz resta a Milano.
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