L'amministratore delegato del Sassuolo Giovanni Carnevali è tornato a parlare di uno dei suoi tesserati più rappresentativi in rosa, cioè Domenico Berardi che è di nuovo nel mirino di Juventus e Atalanta nel nostro campionato. L'attaccante campione d'Europa con l'Italia di Mancini veste la maglia del Sassuolo ormai da diversi anni, e l'interesse soprattutto della Vecchia Signora non è una notizia nuova, anche se l'affare non si è mai concretizzato realmente.
Carnevali è stato ospite della trasmissione “La politica nel pallone” su GR Parlamento, e ha rilasciato qualche parola anche sul futuro dell'esterno italiano, che presto potrebbe ritornare in Serie A facendo il definitivo salto di qualità in una big italiana. Il Sassuolo viaggia a vele spiegate in Serie BKT ma ha vissuto un periodo anche senza il mancino di Berardi, che si era gravemente infortunato al tendine d'Achille lo scorso aprile.
BERARDI - “Oggi la cosa più importante per noi e per il ragazzo è che sia ritornato a giocare visto l'infortunio, e che soprattutto stia ritornando a grandi livelli per cui il Berardi campione, quello che conosciamo, e il Berardi professionista che si è messo a disposizione e ci sta dando una mano a portare avanti il progetto di questa società che lui conosce benissimo, ovvero contribuire a ottenere una promozione ma anche a far crescere tanti giovani".
SQUADRA - "Abbiamo una squadra con tanti ragazzi, siamo una delle squadre più giovani del campionato, e lui dà il suo contributo”.
FUTURO E MERCATO - “Quello che succederà lo andremo a vedere insieme. Ad oggi non c'è nessuna richiesta. A oggi, lui per primo, siamo concentrati sul Sassuolo. Poi faremo le valutazioni, come abbiamo sempre fatto in questi anni, ci siederemo a tavola con le società che lo chiederanno perché con il ragazzo c'è qualcosa di speciale, di diverso, siamo sempre in sintonia sotto tutti gli aspetti.
Di richieste ne abbiamo avute diverse: penso alla Juventus, l'Atalanta, diverse squadre nel corso degli anni, poi per un motivo o per un altro in primis la nostra volontà e poi quella del giocatore, e poi magari non ci sono state le offerte economiche giuste".