Parla Casadei: “Contento della scelta. Il treno del Chelsea passa poche volte”

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Cesare Casadei ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sportweek, rispondendo ad una domanda sull’Inter e parlando della sua esperienza in Inghilterra. Il talento italiano ha mostrato la sua soddisfazione nella scelta fatta la scorsa estate: lasciare l’Italia per andare a Londra, alla corte del Chelsea.

LE SUE PAROLE

INTER“Rimane la squadra del cuore? Sarò sincero: non ne ho mai avuta una. Da appassionato di calcio mi sono sempre piaciuti più i giocatori che le squadre”.

INGHILTERRA “È un’esperienza che mi sta dando tantissimo sotto ogni punto di vista. Sono davvero molto contento della scelta che ho fatto insieme al mio agente Paolo Busardò. Non era l’opzione più comoda, ma ho voluto prendere al volo questa possibilità perché treni come il Chelsea passano poche volte, se non una, nella vita. E oggi posso dire che questa esperienza mi sta dando moltissimo dal punto di vista umano e professionale. Mi sento molto migliorato da quando vivo là”.

MIGLIORAMENTI“Come calciatore, quello inglese è il campionato che mi si adatta meglio, per fisicità, ritmo e intensità di gioco. In Premier non ho ancora esordito e lavoro per arrivarci. Come persona, andare a vivere in un altro Paese, lontano dai punti di riferimento abituali rappresentati da parenti e amici, mi ha costretto, diciamo così, a impratichirmi in fretta in tutti gli aspetti della vita quotidiana. Anche a Milano ero solo, ma esserlo in Inghilterra è ovviamente un’altra cosa. Mi sono dovuto arrangiare in tutto e per tutto”.

RITORNO IN ITALIA“Rispondo in totale sincerità: ho appena finito la stagione e per qualche giorno voglio disconnettermi dal calcio. Dopo, dipenderà dalle opzioni sul tavolo e dalle mie valutazioni. Ma col Chelsea ho un contratto di altri cinque anni: ho intrapreso un percorso che non è a breve termine. Il club sta investendo sui giovani e io punto a far parte del suo progetto. La mia ambizione è vestire quella maglia e giocare in Premier, che è oggi la lega numero uno al mondo”.

MONDIALE UNDER20Possiamo aver aperto gli occhi a tutti, dimostrando che in Italia i giovani ci sono. Questo non vuol dire che bisogna regalargli fiducia senza che loro trasmettano qualcosa, però diciamo che servono anche i presupposti perché un ragazzo ci riesca”.

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Scritto da

Simone Borghi