CASINI SUL DOSSIERAGGIO DI GRAVINA: “I FATTI NON RIGUARDANO LA LEGA, NON CI TOCCANO” – In occasione della Lectio “Calcio, democrazie e mercato” il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini è intervenuto sul cocente caso del dossieraggio del presidente della FIGC Gabriele Gravina, sulla questione ancora aperta dello Stadio di San Siro e sulle numerose polemiche riguardanti l’arbitraggio delle gare nelle ultime settimane.
Successivamente, ha risposto alle critiche sulla disputa della Supercoppa Italiana in Arabia Saudita, difendendo il proprio operato e le scelte della Lega Serie A sul tema in questione.
SUL DOSSIERAGGIO – “Come Lega non commentiamo le indagini in corso della giustizia sportiva, figuriamoci di quella ordinaria.Non riguardano la Lega, dunque non ci toccano”.
LA RISTRUTTURAZIONE DI SAN SIRO – “È chiaro che è la soluzione migliore perchéparliamo di due squadre che tra competizioni europee e altro non è facile ricollocarle. Già con la Fiorentina ci sono stati problemi enormi al solo ipotizzare e domandare, figuriamoci con Milan e Inter insieme. Ottimista? È la proposta più ragionevole, infatti addirittura il primo progetto era di costruire accanto a San Siro, così si continuava a usare San Siro”.
LE POLEMICHE ARBITRALI – “Professionismo arbitri viste le polemiche arbitrali? È un tema che abbiamo proposto perché secondo noi un problema che abbiamo in Italia è che c’è la cultura del sospetto, tutto quello che contribuisce a cancellarla è positivo, come gli strumenti tecnologici. Avere un corpo arbitrale come in Premier completamente staccato aiuta a fare questo, è una proposta che noi portiamo avanti. È chiaro che dobbiamo ridurre il margine d’errore”.
LA SUPERCOPPA IN ARABIA – “La competizione nasce alla fine degli anni ’80, più di un terzo delle finali sono state disputate all’estero perché la partita di Supercoppa è sempre stata vista come un’occasione per esportare all’estero il calcio italiano. È una promozione culturale, chiaramente un ritorno economico per tutte le squadre di Serie A. Il tema semmai è sulla scelta del Paese. Il calcio è un’industria, l’Arabia Saudita è un gigante dell’area con cui l’Italia ha ottimi rapporti da diverso tempo e li ha sempre avuti. Quindi in una condizione del genere le critiche che sono arrivate mi sono sembrate francamente eccessive”.