Dopo cinquantacinque partite della stagione più complicata del terzo millennio, il Real Madrid è sicuro di chiudere il campionato al terzo posto. Attualmente a quota sessantotto punti, potrebbe ancora raggiungere l’Atletico Madrid al secondo posto, ma i colchoneros, a settantaquattro, sarebbero matematicamente secondi con un punto; il Getafe, sorpresa assoluta in tutti i tornei europei, lotta ancora per il quarto posto con Siviglia, Valencia e Athletic Bilbao, ma non potrà mai impensierire la squadra di Zidane per il podio. Dunque al Bernabeu si tende a far passare il più velocemente possibile questo periodo di fine stagione, dove ancora sostano tutte le amarezze e le indecisioni che hanno disegnato l’annus horribilis del Real Madrid. Da quando Ancelotti ha vinto la Decima nel 2015, anno dopo anno le quotazioni di un Madrid campione d’Europa si abbassavano gradualmente: una statistica figlia delle regole delle probabilità ma anche a causa della crescita delle rivali. Invece, il Real ha padroneggiato su tutti vincendo quattro Champions League in cinque anni, non perché non ne fosse capace – la squadra è stata in ogni caso una delle più forti di sempre – ma perché nell’era iper dinamica del calcio una lingua di continuità così solida non era prevedibile.
Invece, adesso, il Madrid meno galactico ma più vincente di sempre ha dovuto metabolizzare con estrema difficoltà la sessione post vittoria di Kiev. Ronaldo e Zidane hanno lasciato Madrid spogliando il club dei due fattori chiave del recente passato, e la dirigenza, nelle sue scelte, ha dimostrato con l’attuale risultato sportivo di aver commesso molteplici errori nella pianificazione stagionale. Se è nel momento di difficoltà più grande che emerge la vera sostanza di qualcosa – lo ha detto Kafka da qualche parte – allora il Real Madrid è pronto a tirarla fuori.
GALACTICOS
Nella classifica calcolata da Deloitte, il Real Madrid è stato il club con il fatturato più alto della scorsa stagione. Probabilmente, le statistiche dell’anno corrente saranno meno felici per Florentino Perez, visto che il Real ha perso non solo sul campo ma anche fuori. Il rapporto con i tifosi ha raggiunto livelli minimi a causa dei risultati – e delle prestazioni – della squadra, facendo registrare al Bernabeu medie impensabili per un club campione d’Europa. Con una partita ancora da giocare, il Real Madrid ha la media spettatori in Liga più bassa dalla stagione 1999/2000. È evidente che l’ambiente ha risentito parecchio delle difficoltà della squadra, e d’altronde, per un pubblico pretenzioso come quello del Bernabeu, sette sconfitte casalinghe fra campionato e coppa non possono essere giustificate.
Dunque Florentino Perez ha già detto che il Real Madrid tornerà galactico, tornerà a investire e tornerà a far parlare di grandi nomi. E’ vero che il club nell’ultima stagione ha visto l’esplosione del fenomeno Vinicius Junior – comprato comunque nel 2017 – ma ha anche capito che il mix fra giovani e campioni creato in squadra quest’anno non è fruttuoso. O almeno, non lo è stato per il Real. Per questo, con di nuovo Zidane in panchina, l’unico che anche più di Ancelotti abbia saputo soddisfare al meglio il pubblico madridista, adesso si parla di un calciomercato da cifre esorbitanti per il Madrid. L’ultima campagna acquisti realmente galactica fu quella della stagione 2009-2010, dove per il Real Madrid Floretnino Perez spese 258 milioni per un pacchetto di giocatori di assoluto prestigio (Ronaldo, Kakà, Benzema, Xabi Alonso, Albiol). Negli anni sono arrivati certamente giocatori di livello e da Real Madrid – Di Maria, Modric, Bale e Kroos – ma a parte il gallese e il tedesco, è dal 2009 che non arriva al Beranbeu un acquisto in grande stile, una stella, un campione, pagato una cifra superiore alle medie più alte. Insomma, dal Real Madrid ci si aspetta – e c’è bisogno – di un acquisto monstre.
UOMINI
Zidane è tornato sul suo trono trovando una guarnigione stanca e demotivata, ma il talento, esclusa l’assenza di CR7, è rimasto a livelli marziani. Per questo l’allenatore francese rimarrà sulle basi poste nei suoi tre anni di gestione, con la linea a quattro, un metodista basso, due mezzali, due ali tecniche e un centravanti completo e mobile. Non c’è bisogno di alcuna rivoluzione a Madrid: solo di comprare – bene – nelle posizioni giuste.
Eden Hazard può essere il punto offensivo da cui ripartire, l’acquisto monstre. Constatato l’incredibile talento di Vinicius Junior, Zidane per vincere la Champions ha bisogno di un campione, di un giocatore maturo che, come detto, abbia un pedigree fuori dal comune. Vinicius è certamente il migliore della sua generazione, ma si è già capito dal suo ritorno al Bernabeu che Zidane preferisce giocatori di un altro stampo; detto questo, il 2000 brasiliano non potrà non essere protagonista della prossima stagione dei Merengues. Hazard, iper tecnico e con un baricentro basso, si associa benissimo a quel sintagma di palleggio che Zidane ha disegnato per il suo tridente: la punta che esce, gli esterni che entrano, giochi di scarico e triangolazioni sullo stretto. Un’ala come Hazard dal baricentro basso e la conclusione facile è un ingranaggio perfetto per il meccanismo del tridente.
A centrocampo, il trio Casemiro-Modric-Kroos è difficile da mettere in discussione, ma forse qualcosa in più serve. Zidane ha apertamente chiesto Paul Pogba del Manchester United, e sicuramente sarebbe un acquisto top, in linea con la linea galactica di Perez. Ma Pogba ha la mentalità giusta per il Real Madrid ? L’inserimento del francese in uno spogliatoio tale sarebbe certamente oggetto di speculazioni e chiacchiere, ma oltre il gossip, l’ex Juve ha realmente la testa sulle spalle e il ritmo per gestire una stagione da protagonista al Real Madrid ? Probabilmente no, ma sicuramente la presenza di due francesi in campo – Benzema e Varane – più l’allenatore Zidane, suo incredibile estimatore, possono essere integratori di fiducia e di protezione nei momenti più difficili. Per questo parlare di protezione, di motivazione e di fiducia quando un giocatore di 26 anni gioca al Real Madrid rende tutto così dubbioso. Oltretutto, dove mettere in campo Pogba ? Il francese giocherebbe come mezzala con compiti di rifinitore, ma come è stato ammirato ai Mondiali in Russia, l’ex Juve ha giocato più serenamente e con meno errori quando si impegnava come metodista e più lontano dalla porta. D’altronde, in quel ruolo, è in fase di conclusione il rinnovo del contratto di Luka Modric.
https://www.youtube.com/watch?v=J0wIZtShfAc
A centrocampo il Real Madrid è ancora in salute, e difficilmente un talento come Pogba accetterebbe una situazione di part-time nelle scelte dei titolari; per questo il francese sarebbe quasi troppo per il Madrid, che ha bisogno di qualcosa sì ma più nella zona dei rifornimenti. Per quanto sia stato accostato al Barcellona, Adrien Rabiot potrebbe essere la soluzione più comoda per Zidane, il quale, con il francese (come lui), potrebbe disporre di un ricambio non solo valido ma anche lungimirante. Kroos e Modric sono ancora in gran forma e sacrificarli immediatamente vorrebbe dire bruciare qualcosina dei loro ultimi anni da top player. Rabiot sarebbe un’ottima mezzala utile anche grazie alla stazza fisica, senza escludere il tocco delicato e la già collaudata esperienza negli incontri di alto livello.
In attacco Luka Jovic è stato definito come il sicuro prossimo acquisto del Real Madrid: perfetto. Seppur Benzema sia stata la nota più lieta della stagione del Real Madrid- insieme a Vinicius e, a tratti, a Reguillon – , il francese accenna i primi sintomi della carriera di un over 30. E considerando che l’ex Lione è titolare del ruolo di centravanti praticamente dal 2010, al Bernabeu apprezzerebbero volentieri una nuova figura sotto rete. Jovic, 26 reti in 44 incontri stagionali, è stato in questa stagione l’attaccante più sorprendente in Europa, che grazie ai quasi trenta gol ha dimostrato di poter valere una cifra importante. Dunque andrebbe benissimo per il Real Madrid, che avrebbe, similmente a Benzema, un giocatore fisico ma dotato al contempo di una gran tecnica. E ovviamente un sublime killer instinct.
Per la linea difensiva invece non sembrano sorgere grossi problemi: Reguillon in questa stagioni si è convalidato come futuro titolare della fascia del Real e Marcelo ha ancora gamba per giocare con Zidane. Inoltre, per il Real Madrid è già pronto Eder Militao, difensore centrale del Porto già acquistato dalle Merengues. A meno che Zidane non voglia rinfoltire con qualche nuovo ricambio il pacchetto delle riserve, il Real ha già pronta la squadra per l’assalto alla prossima stagione. In cui s’intende, si punta all’en plein.