Che fine ha fatto Federico Macheda? Il predestinato ad un passo dalla gloria eterna

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CHE FINE HA FATTO FEDERICO MACHEDA? IL PREDESTINATO AD UN PASSO DALLA GLORIA ETERNA – Nella vita ci sono delle sensazioni che puoi provare solo in determinate situazioni e questa è una di quelle; un mix di emozioni che riesce a travolgere l’uomo quando davanti a sé giunge la necessità di sapere, conoscere e ravvisare. Ecco perché la “scomparsa” dai radar di Federico Macheda potrebbe suscitare non poca curiosità.

Macheda potrebbe non avere bisogno di presentazioni, ma è anche giusto riportare alla luce quanto scritto nella storia del calcio dall’attaccante italiano. Nonostante i suoi trentuno anni, infatti, è riuscito a incidere in uno degli impianti sportivi più clamorosi del globo e con una maglia piuttosto pesante: Old Trafford X Manchester United. Cosa c’è di strano? Aveva sedici anni.

Degli eventi, i quali approfondiremo, che avrebbero potuto lanciare il ragazzo verso una carriera brillante e ricca di successi, ma che sfortunatamente non ha mai avuto. Cosa è successo?

IL PUPILLO DI SIR. ALEX

Cresciuto nelle giovanili della Lazio, ma impossibilitato a rimanerci per via di alcune regole italiane che impediscono di far firmare un contratto professionistico prima dei sedici anni, Macheda viene portato in Inghilterra dal Manchester United di Sir. Alex Ferguson. Proprio l’occasione della vita che si presenta davanti ad un ragazzino col sogno di diventare grande. Riesce quindi ad emergere fin da subito nella Primavera di Solskjaer e a richiamare l’attenzione della prima squadra, il quale poco dopo gli darà una possibilità.

Pronti, via! Stagione 2008/2009, i Red Devils si giocano il titolo con il Liverpool e una sconfitta contro l’Aston Villa metterebbe fine alla possibilità di trionfo in campionato. A mezz’ora dal triplice fischio Ronaldo e compagni si trovano sotto per 1-2 e così Ferguson decide si regalare a Macheda l’emozione dell’Old Trafford. Prima il fuoriclasse portoghese riporta il punteggio in parità e, praticamente a tempo scaduto, il ragazzino italiano con la 41 sulle spalle si inventa la rete del definitivo 3-2. Un gol che permette al Manchester United non solo di vincere la partita, ma anche la Premier League.

DA PREDESTINATO AL DIMENTICATOIO

Tutti i maggiori giornali italiani e inglesi dipingono subito Federico Macheda come un predestinato, l’erede di CR7 e il futuro della Nazionale. Titoloni anche da parte dei mass media, i quali sembrano pronti a diffondere santini per tutta Inghilterra con il volto di un sedicenne pronto a prendere le redini della squadra. Ma ben presto tutto finisce, come le cose belle. Dopo due stagioni e mezzo, sedici presenze e quattro reti, infatti, la squadra di Manchester decide di girare in prestito Macheda alla Sampdoria e riprenderlo con la speranza di un ulteriore salto di qualità.

In realtà quella in Liguria è solo la prima tappa di una lunga serie e l’imbocco verso una galleria buia e senza uscita. L’avventura in blucerchiato si rivela disastrosa, per lui solo una marcatura stagionale in Coppa Italia e un polverone che comincia ad abbattersi verso l’etichetta da predestinato. Da quel momento la carriera di Macheda è una continua giostra che vede il giocatore girovagare in prestito in Europa. Dal QPR allo Stoccarda, fino ad arrivare in Championship dalle parti di Doncaster Cardiff. Tutte esperienze irrilevanti dove l’attaccante italiano non è riuscito a scoccare le sue frecce, rimaste inceppate un po’ meno dalle parti di Birmingham (10 gol in 18 partite). Poi la parentesi al Nottingham e il ritorno in patria, al Novara, dove neanche l’elevato minutaggio riservatogli riesce a far emergere quanto visto con la maglia del Manchester United.

IL PANATHINAIKOS E LA SPERANZA DI RINASCITA

Nel 2018 crede in lui il Panathinaikos, l’unica squadra realmente interessata dopo i continui cambi di direzione. Nove anni dopo il gol all’Aston Villa, dunque, Macheda approda in Grecia come un giocatore completamente diverso da quello disegnato dalla stampa. Senza alcuna pressione infatti, l’ex pupillo di Alex Ferguson calca diversi campi da calcio e comincia a macinare gol. Fino ai giorni nostri. Dopo quattro stagioni mette a referto 40 reti in 83 apparizioni e lascia il Panathinaikos per approdare ad Ankara, in Turchia. Un trasferimento andato in porto nell’ultima sessione di calciomercato e che quindi non ha ancora visto Macheda dire la sua.

L’impressione però è quella che, malgrado i 31 anni e i trascorsi della sua carriera, il giocatore ammirato all’Old Trafford possa tornare anche se in modo diverso. L’esclusione dai progetti del Manchester United avrebbe lacerato le emozioni di chiunque, ma non avrebbe dovuto farlo con Chicco Macheda. Tuttavia si è trattato di una “emarginazione” anche comprensibile: come avresti potuto dare spazio ad un ragazzino in un attacco formato da Tevez, Ronaldo, Rooney, Berbatov e in più il giovane Welbeck? Non è stato facile per nessuno rinunciare alle notevoli doti calcistiche di Macheda, ma chissà che non possa riemerge dall’abisso in cui è sprofondato.

D’altronde il tempo è galantuomo, restituisce ciò che è dovuto, a tutti.