In vista della sfida di campionato contro l’Hellas Verona, Daniele De Rossi è intervenuto in conferenza stampa. Il nuovo allenatore giallorosso ha toccato vari temi, soffermandosi sulle impressioni ricevute in allenamento e sulla volontà di restare a lungo in panchina. De Rossi ha inoltre rivelato di aver contattato José Mourinho, dopo la separazione tra il portoghese e la Roma, e di essersi sentito anche con Francesco Totti. Di seguito le parole di De Rossi.
#SerieA – #Roma, Daniele #DeRossi in conferenza alla vigilia di #RomaVerona:
📌 "Questa squadra gioca da anni a 3, vedremo se cambiare".
📌 "Me la giocherò per rimanere, voglio giocarmi le mie carte".
📌 "Quarto posto? È un obiettivo da puntare, non facile ma possibile". 🟡🔴 pic.twitter.com/YcsNebaaCS
— Numero Diez (@NumeroDiez_10) January 19, 2024
LA CONFERENZA DI DE ROSSI
ALLENAMENTI – “Quando cambi allenatore i primi allenamenti vanno sempre a tremila all’ora. I primi allenamenti danno una risposta fino a un certo punto. Bisogna vedere quanto terremo. Però per ora vanno a duemila. Sembra riescano ad assorbire quei 2-3 concetti nuovi che vogliamo introdurre. Sembrano delle spugne e li ringrazio per questo”
TOTTI – “Con Tottti ci siamo sentiti. Mi ha fatto gli auguri, mi ha detto che era stupito, ma lo ero anche io. Ora andrà in Cina, ma ci vedremo presto. Passeremo un po’ di tempo insieme, cosa che ci fa sempre piacere”.
OBIETTIVO – “Sarei contento se a fine stagione saremo tra le prime quattro. Credo sia un obiettivo da puntare. Non facile, ma raggiungibile. Quando cambi allenatore… io ci sono passato un anno fa. Mi sembrava che le cose non andassero così male, per la società evidentemente sì. È una cosa che succede. Io devo cercare di partire da zero e vedere quali cose secondo me non funzionano. Sono fortunato perché per motivo di tifo ho visto quasi tutte le partite. Con l’occhio del tifoso guardi le partite in modo distratto, però è la squadra che conosco più di tutte”
RAGIONI DIETRO ALLA SCELTA – “Non sognavo che Mourinho fosse cacciato per essere chiamato. Non mi hanno forzato per accettare. Mi aspettavo un processo più graduale. Ma è pieno di esempi di allenatori che hanno iniziato come traghettatori e poi sono rimasti. Penso a Palladino, che oggi è tra i 2-3 più bravi in Italia. Questa non è una cosa così rara. Mi sento l’allenatore della Roma. Non si toglie quella parte di confidenza che c’è con molti giocatori e non voglio toglierla. Io penso ci si possa rispettare anche essendo amici. Io non voglio fingere. Non voglio fingere di non voler bene a Pellegrini, Cristante e altri. Qualcuno mi ha consigliato di non venire con la mia macchina, ma io non voglio fingere di essere povero. Non ho mai finto di essere un’altra persona. Una volta in campo mi sono sentito allenatore, perché mi hanno ascoltato. Mi sembra che loro gradiscano anche le mie idee, ma so che non basta questo, servono i punti. Era il momento giusto per rifiutare la Roma? Non si rifiuta la Roma. È un po’ quello che era successo a Pirlo. Ci sono uomini che rifiutano e uomini che si buttano. Non ho accettato per nostalgia. Ho fatto un’analisi veloce dei valori di questa squadra. Avrei detto no se pensavo che la squadra fosse scarsa. Non vado a fare brutte figure se sono sicuro di farle. Vedremo dove arriveremo tra qualche mese”.
IDEA DI CALCIO – “Il mio calcio è una roba che mi fa venire i brividi. L’ho sentito dire anche da allenatori che stimo. Se Guardiola dicesse il mio calcio… ok possiamo ascoltarlo. Perché ha cambiato il calcio, lo stesso vale per De Zerbi, Conte… io non penso di essere al loro livello. Gli allenatori bravi li riconosci da come gioca una squadra, anche se non hanno invitato niente. Se questa squadra sarà riconoscibile e i giocatori sapranno cosa fare, io sarò contento. Venir ricordato per uno che fa giocare bene le squadre e vince, mi basta e mi avanza”.
MOURINHO – “Sì, ho sentito Mourinho. Gli ho mandato un messaggio, credo fosse doveroso. Non so se si sia stufato, con tutto il rispetto non mi interessa troppo. Io sono concetrato sul lavoro che devo fare. Non vedo l’ora che tutto si normalizzi e pensare solo al calcio”.
DIFETTI – “Qualche problema l’ho riscontrato anche guardando le partite. Non penso che la Roma giocasse male. Credo giocasse delle partite molto bene e altre molto male. Con l’Atalanta e il Napoli ha fatto grandi partite. Non è una squadra che è stata allenata male. Delle idee e dei motivi li stiamo trovando, ma non li vengo a dire qui perché sarebbe irrispettoso”.
IMPRESSIONI SUI GIOCATORI – “Sapevo fosse una squadra forte. Ho giocato con giocatori forti, ma rivedere in allenamento Dybala, Pellegrini, Lukaku… chi mi ha stupito? Non conoscevo Pisilli. Mi ha impressionato. Vederlo dal vivo mi ha impressionato, ammetto di avere la colpa di non conoscerlo”.