Delio Rossi torna sul litigio con Ljajic: “Sono scivolato, ma c’è tanta ipocrisia”

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Delio Rossi, allenatore 64enne originario di Rimini, ha vissuto l’ultima esperienza in panchina nella seconda metà della scorsa stagione. In quel periodo, ha guidato il Foggia fino alla finale dei play-off per la promozione in Serie B contro il Lecco. A suo malgrado, sono stati i lombardi ad avere la meglio, e poco dopo questa delusione, Rossi ha deciso di dimettersi da allenatore del Foggia per motivi personali.

Attualmente, la carriera dell’ex tecnico di Lecce e Fiorentina tra le altre è in stand-by, in attesa di una nuova esperienza che possa riportarlo ai successi del passato e che lo possa far sentire importante.

La sua storia nel calcio però è stata segnata da un episodio che ha avuto un impatto negativo significativo. Il fatto risale al 2 maggio 2012, quando durante un Fiorentina-Novara, Rossi si rese protagonista di un litigio con Adem Ljajic sulla panchina del ‘Franchi‘.

Questo incidente di percorso ha influito pesantemente sulla carriera dell’allenatore romagnolo, limitando le sue opportunità di allenare ad alti livelli. Dopo quell’evento ha avuto solo due brevi esperienze in Serie A con la Sampdoria e il Bologna, entrambe non indimenticabili. In un’intervista rilasciata di recente a ‘TvPlay‘, il tecnico ha riflettuto su quella brutta serata, esprimendo anche la sua delusione per l’ipocrisia che, secondo lui, circonda tutt’oggi il mondo del calcio.

LE PAROLE DI DELIO ROSSI

SULL’EPISODIO CON LJAJIC – “Sicuramente quell’episodio mi ha tolto tanto, ha condizionato la mia carriera, fermo restando che vedo tanto perbenismo e tanta ipocrisia. Se un gesto è sbagliato lo è sia a livello pubblico che anche nel privato, invece hanno due valenze diverse. Se quello che è successo, che è stato brutto e non edificabile, fosse accaduto negli spogliatoi oppure se avessimo vinto quella partita invece di pareggiarla, probabilmente avrebbe avuto un’altra valenza. Uno che ruba una mela è uguale a uno che ruba un miliardo”.

SUL GESTO DI D’AVERSA E IL CASO ACERBI-JUAN JESUS C’è tanto perbenismo, basti pensare alla situazione di D’Aversa o a quella di Acerbi: è facile parlare seduti davanti alla televisione sul divano. Per dare un giudizio su una persona e su una situazione la devi vivere in quel momento, come la sta vivendo lui. C’è un proverbio indiano che dice: ‘Prima di dare un giudizio su una persona devi camminare due giorni con i suoi mocassini'”.

SULLA LITE CON LJAJIC- È stato più un fatto scenico, sono scivolato, altrimenti non sarebbe successo quel che è successo. Lasciamo stare, è andata”.

FilippoF