Di Mariano: "Voglio dedicare la promozione in A a mio zio Totò"

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Dopo essere passato da Roma a Lecce, da Novara fino a Venezia, Francesco Di Mariano è finalmente tornato a Palermo, casa sua da sempre. E ora, dopo aver collezionato due promozioni in Serie A è pronto per la terza: portare il suo Palermo nella massima serie. Proprio del passato, dei sogni e della carriera sino ad ora ha parlato a Gianlucadimarzio.com l'attuale attaccante rosanero

ZIO SCHILLACI - "Il mio sogno, da palermitano, è quello di potergli dedicare la promozione in Serie A con il Palermo. Mio zio era una persona voluta bene da tutti, purtroppo non è riuscito a vincere questa difficile battaglia. I suoi occhi sprizzavano gioia, amore e passione. Nel corso della sua carriera ha fatto tanti sacrifici ed è riuscito a trasmettermi la voglia di andare oltre i limiti. Spero nel mio piccolo di averlo reso orgoglioso di me. È stato un punto di riferimento, sono cresciuto nella sua scuola calcio con il sogno di poter ripercorrere lo stesso percorso. Mi diceva sempre di non ascoltare nessuno e di crederci sempre. La sua figura è stata importante anche nel momento in cui decisi di lasciare Palermo per fare un'esperienza fuori dalla mia città.

ESPERIENZE - “Sono cresciuto come uomo e calciatore tra Lecce e Roma. Nella capitale ho conosciuto mia moglie Gioia con la quale ho formato una splendida famiglia ricca di amore. I nostri figli Leonardo e Isabel sono il dono più bello che la vita potesse regalarci”.

PALERMO - “Sono stato acquistato un mese dopo l'inizio dell'era del City Football Group, il più grande gruppo calcistico al mondo. I calciatori sono messi nelle condizioni di pensare soltanto agli allenamenti e alle gare perché alle spalle c'è una organizzazione da top club e uno staff professionale. Il futuro del club è certamente roseo, il Palermo tornerà presto nella dimensione che più gli compete dando lustro, di conseguenza, anche alla città e regalando emozioni indimenticabili alla sua gente”.

GARA COL CESENA - "Palermo-Cesena è stata una partita speciale. In quella giornata ho provato emozioni fortissime che porterò sempre nel mio cuore. L’abbraccio dei compagni e la vicinanza dei tifosi mi ha commosso. Sentire lo stadio cantare ‘Un’estate italiana’ mi ha portato a ripensare ai momenti più belli vissuti con mio zio. Il tributo del Barbera per un grande campione come Totò Schillaci resterà scolpito per sempre nel mio cuore”.