Scontro politica-FIGC: richieste le dimissioni di Gravina, ma Marani e Ulivieri non ci stanno

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Quanto accaduto nelle ultime settimane ha scosso profondamente tutto lo sport italiano. Il calcio nostrano è stato travolto dal clamoroso scandalo scommesse. Le indagini condotte dagli organi di competenza hanno acceso i riflettori sull’intero sistema calcistico, mostrando falle e lacune su questa questione. Proprio per questo, al centro delle critiche è finita la FIGC, in particolare il suo presidente Gabriele Gravina. La politica italiana, negli ultimi giorni, ha mosso dure critiche nei suoi confronti: primo fra tutti, Matteo Salvini.

LEGA E FRATELLI D’ITALIA CONTRO L’OPERATO DI GRAVINA

Gravina, dunque, è finito nel mirino della Lega, con Salvini che ha chiesto un cambiamento radicale ai vertici della Federazione, partendo dalle dimissioni del presidente stesso.

LE RICHIESTE DI SALVINI – “Alla luce di quanto è accaduto e sta emergendo nel calcio italiano tra scommesse, doping, fallimenti sportivi, problemi infrastrutturali e televisivi, crisi economiche: cosa deve accadere ancora per rivoluzionare la guida del movimento? È sempre più necessario, per rispetto di milioni di appassionati e in particolare dei più giovani, un radicale cambiamento a partire dalle dimissioni del Presidente Gravina”.

Successivamente, anche Fratelli d’Italia si è esposto sulla questione. Il partito guidato da Giorgia Meloni, piuttosto che virare sulle dimissioni degli attuali vertici federali, ha chiesto una verifica, da parte del CONI, delle condizioni per un commissariamento della FIGC.

LA RISPOSTA DI FRATELLI D’ITALIA – “Il calcio italiano ha necessariamente bisogno di un’opera autoriformatrice e il fenomeno delle scommesse rappresenta solo la punta di iceberg di un sistema contraddistinto da tempo da negatività ed episodi che ne dimostrano l’inefficienza. Abbiamo più volte sollevato questa problematica e crediamo che la soluzione a tutto ciò non sia rappresentata dalla richiesta di dimissioni di Gravina, che attengono all’autonomia del sistema calcistico, quanto piuttosto dal verificare se vi siano le condizioni di un commissariamento della FIGC da parte del CONI. Serve comunque un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, a cominciare dalle società che devono realmente investire sui vivai per garantire che nel nostro calcio vi siano più giocatori italiani in Serie A: non si tratta di un mero slogan ma di una necessità impellente”.

LA REPLICA DI MARANI E ULIVIERI

Immediata la replica da parte di chi, nonostante la questione calcio-scommesse, si schiera dalla parte di Gabriele Gravina e del suo operato. Tra questi, Matteo Marani, presidente della Lega Pro, e Renzo Ulivieri, presidente dell’Assoallenatori.

LE DICHIARAZIONI DI MARANI – “Non è il tempo delle divisioni e del catastrofismo. Sono state settimane decisive nelle quali si giocherà la qualificazione al prossimo Europeo, obiettivo indispensabile per tutti. Come del resto il lavoro per il miglioramento del sistema calcio. L’unica strada che può portare al rilancio del movimento è l’unità di intenti“.

LE DICHIARAZIONI DI ULIVIERI – “Ci hanno sorpreso gli attacchi al presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina. Sono attacchi pericolosi, forse chi è intervenuto non sa che questo tipo di dichiarazioni rischia di far uscire l’Italia dalla Uefa e dalla Fifa, che non tollerano ingerenze della politica nella gestione delle federazioni“. L’ex tecnico del Bologna ha poi proseguito: “Gravina tra le altre cose ha appena ottenuto per l’Italia l’organizzazione degli Europei del 2032, con evidenti ricadute positive sul sistema infrastrutturale del Paese, per cui la polemica è fuori luogo. Riguardo a scommesse e doping, evocate nei comunicati politici, ci preme ricordare che la Figc ha norme chiare, applicate con velocità, giustizia e umanità. Crediamo inoltre che non esista alcun presidente federale che da solo possa risolvere la crisi economica che attanaglia tutta l’Europa“.