Nelle ultime settimane si è discusso tanto del concetto di DNA di una squadra. Lo stesso Allegri in occasione della conferenza stampa pre Roma-Juventus ha spiegato la sua posizione:

Il DNA di questo club è unico, difficilmente cambierà. Può essere modellato ma non cambiato”.

Che cosa si intende però con il termine “DNA” applicato al calcio?
 

ACIDO DESOSSIRIBONUCLEICO

Ovviamente dobbiamo discostarci dal concetto biologico e limitarci a quello legato al patrimonio genetico. Quando penso alla Juventus le prime due cose che mi vengono in mente sono due frasi diventate iconiche nella storia bianconera: Fino alla fine” e “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”.

La prima la apprezzo particolarmente, significa cercare di non mollare fino all’ultimo secondo. Le partite non sono finite fino al triplice fischio, le annate non sono terminate fino a quando c’è ancora un pallone che rotola.

La seconda è stata molto criticata in passato soprattutto dagli avversari. Ma anche in questo caso, mi ci rivedo alla perfezione. Serve dare ogni briciola di energia ancora disponibile per cercare di arrivare al punto più alto, ossia la vittoria. La cosa più importante, appunto, è cercare di trionfare per onorare la maglia.

Questi due concetti, oggi, sono estremamente distanti dalla Juventus 2023/24.

RECORD NEGATIVI

Negli ultimi tre mesi in campionato la Juventus ha vinto soltanto due partite su quattordici, mantenendo una media punti pari ad uno per gara. L’Inter ha meritato lo Scudetto e la Vecchia Signora non è stata un avversario temibile per tutta l’annata.

Dalla sfida in casa all’Empoli fino ad oggi abbiamo assistito esattamente al contrario del significato di “Fino alla fine”. L’anno non è concluso ma tanti tesserati Juve, da Allegri ai giocatori, hanno ormai rinunciato a scendere in campo con il coltello tra i denti.

I bianconeri sono ormai entrati in modalità stand-by, il vantaggio accumulato nella prima parte di stagione è stato utilizzato come paracadute di emergenza per evitare un disastro sportivo senza precedenti. Ci si sta semplicemente aggrappando con forza ai pareggi e alle sconfitte di Bologna e Roma per contare i punti necessari a raggiungere l’aritmetica della top five. Questi mesi però sono inaccettabili, senza dignità, impossibili da associare alla gloriosa storia della Juventus.

DI CHI È LA COLPA?

Spesso e volentieri leggo critiche a senso unico ad allenatore o giocatori. La verità è che Allegri non è stato in grado di garantire un rendimento all’altezza del suo palmarès e del suo ingaggio. I giocatori non possono invece scendere in campo soltanto perché è stabilito così da calendario.

Da fine gennaio ad oggi soltanto Udinese, Frosinone, Sassuolo e Salernitana hanno conquistato più punti in Serie A della Juve. Vogliamo davvero pensare che sia soltanto perché i calciatori non sono sufficientemente forti? Sarebbe un’offesa all’intelligenza dei tifosi. Non si sta più parlando di allenatore o rosa non capace di competere con l’Inter per disorganizzazione o tecnica. Qui si sta andando oltre e si sta offendendo, appunto, il DNA di una squadra che dovrebbe essere un premio per ogni tesserato.

Mancano quattro gare al termine della stagione ma spero che a giugno si possa discutere del futuro di tanti protagonisti che hanno attivato troppo presto il risparmio energetico. E la finale di Coppa Italia in programma Il 15 maggio 2024 è l’ultima speranza di fare quello che a Torino sanno fare meglio: alzare un trofeo al cielo.

I bianconeri però ci arrivano con uno storico recente da mani nei capelli e con l’obbligo assoluto di battere qualche giorno prima la Salernitana per chiudere definitivamente il discorso Champions.

Attenzione: vietato giocarsi l’accesso nelle ultime due partite contro Thiago Motta e Palladino. Errare è umano, perseverare è diabolico…
 

LucaL
Scritto da

Luca Toselli