Marco Donadel, allenatore dell’Ancona, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del primo turno dei playoff del campionato di Lega Pro. I biancorossi saranno impegnati, in casa, contro la Lucchese. In virtù del miglior piazzamento nella regular season, ai dorici basterà un pareggio per passare il turno. Calcio d’inizio previsto giovedì 11 maggio alle ore 18:00, presso lo Stadio del Conero di Ancona, con la partita che sarà trasmessa anche in chiaro su Rai Sport.
LE PAROLE DI DONADEL
LO SLITTAMENTO DEI PLAYOFF E LA GESTIONE DEGLI ALLENAMENTI – “E’ stato prezioso questo tempo in più, racchiude anche delle insidie perché non si può pensare subito alla Lucchese per 13 allenamenti e 17/18 giorni perché ovviamente le energie vanno a scemare. Il nostro intento è stato quello di cercare di sfruttare il tempo che ci è stato regalato per aumentare la conoscenza tra di noi, cercare di instaurare delle relazioni singole con i giocatori, conoscendo meglio i ragazzi e loro conoscendo meglio l’allenatore che hanno avuto da poco, e cercare di unirci sotto le stesse idee egli stessi punti di vista. Sia fuori dal campo che in campo. La gestione dei giorni è stata un po’ particolare, perché la prima settimana ancora non si sapeva, i primi giorni, che cosa sarebbe successo. Invece poi abbiamo avuto la seconda settimana, quattro giorni per lavorare solo su di noi, anche del punto di vista fisico, tecnico e tattico. Da domenica abbiamo preparato questa partita, abbiamo cercato di toccare più aspetti sapendo che ci vuole molto più tempo per andare nei dettagli, per questo motivo per preparare questa partita abbiamo speso molto tempo nella gestione delle emozioni che si possono creare in partita, abbiamo cercato di riprodurre il più possibile le situazioni che si creeranno, perché realmente nessuno sa cosa può succedere ogni minuto di questa partita”.
IL PASSAGGIO DEL TURNO – “E’ un obiettivo perché lo dice la classifica, lo dice anche l’annata che ha fatto l’Ancona e lo dice anche l’identità che vuol dare questa società ai giocatori, all’allenatore, all’ambiente. E’ una squadra che vuole andare avanti il più possibile, non solo la prossima partita dei playoff. Penso che sia dentro ogni sportivo di alto livello quello di puntare sempre al massimo. Non potremmo racimolare energie pensando di voler arrivare in finale, perché è un obiettivo talmente lontano, quindi pensiamo a domani, tutte le energie sono sulla partita di domani sera, ma è ovvio che è un obiettivo. Può valere vincere una partita, andare avanti, alimentare le speranze, tener viva questa fiammella, alimentarla per poter andare a fare qualcosa di straordinario”.
QUANTA VOGLIA C’E’ DI TORNARE A GIOCARE? – “Tantissima, spero che abbiamo gestito le energie nella maniera giusta. Tutti i giocatori di calcio professionisti vivono della partita, a nessuno piace allenarsi per più di 3-4 giorni. Non vediamo l’ora di scendere in campo e goderci questi 100 minuti al massimo”.
LA LUCCHESE – “E’ sicuramente una squadra che sta bene, ha spinto tanto per arrivare ai play-off e cercare di arrivare più su possibile. Ma parlare adesso di quello che è stata la Lucchese è importante ma non così tanto, perché ovviamente abbiamo guardato le partite ma sappiamo che la partita di domani è diversa. E’ una partita che non vale né 0 né 1 né 3 punti ma andare avanti o stare a casa. Quindi le indicazioni che si possono avere non sono al 100% veritiere. La cosa che temo di più è questo loro non aver nulla da perdere, che gli porterà a fare delle giocate, delle scelte, qualcosa che non hanno neanche mai fatto. Pur essendo una squadra che piace pressare, che piace venire in avanti, sono già una squadra offensiva e arrembante, come si fa a sapere il modo in cui affrontino una partita così. Ha tante caratteristiche importanti, sicuramente la difesa è il loro punto di forza ma per la preparazione di quello che sarà la partita è una caratteristica che ci interessa il giusto. Noi sappiamo le nostre caratteristiche, abbiamo lavorato tanto su di noi, abbiamo lavorato tanto sulla gestione della partita, non tanto sulla Lucchese. Noi dobbiamo aver la presunzione di poter far male ed essere pericolosi contro tutte le difese, anche con le migliori come ha dimostrato di esserlo la Lucchese”.
COME GESTIRE I DUE RISULTATI SU TRE – “Dobbiamo avere la consapevolezza che la partita non andrà sempre come vogliamo noi, perché ci sono gli avversari. Abbiamo lavorato tanto sul sapere che risposte dare alle difficoltà che sicuramente accadranno in una partita del genere. Ci giochiamo la partita dove la differenza lo farà lo spirito di adattamento. Sarà una partita sporca per certi tratti, loro sono una squadra tignosa. Abbiamo fatto tanti allenamenti su questo aspetto e i ragazzi mi hanno stupito, perché pensavo fossero dei giocatori a cui piace giocare bene, perché lo hanno dimostrato, è una squadra molto offensiva la nostra, ma invece ho visto che godono anche a giocare sporco. Siamo una squadra che può tranquillamente fare la battaglia. In questo momento ci sentiamo più consapevoli di quello che possiamo fare, sperando che tutto vada come vogliamo ma sapendo che probabilmente non sarà così. Giocare in casa una partita sporca, ricca di emozioni, di diversi momenti, di diverse partite nella partita, è un vantaggio. Se la partita diventa difficile le energie che hai da chi ti sta spingendo sugli spalti sono più di quelle che avresti lontano da casa”.
SUL PUBBLICO – “Al pubblico diciamo di starci vicino, come hanno sempre fatto. Ci hanno chiesto di dare tutto nell’ultima partita. Ho dovuto frenare nei primi giorni i ragazzi che avevano molta voglia di rivalsa. Si stanno allenando forte. Sono sicuro che in partita, con l’ambiente, riusciremo anche a scoprire qual è il nostro massimo. Di tirare, fuori proprio nella partita che conta, il massimo”.
L’OBIETTIVO FINALE – “Noi giochiamo per vincere tutte le partite. I giocatori hanno vinto contro la squadra che sta festeggiando la promozione in Serie B. Sappiamo che, proprio per come sono i play-off, con partite secche, poi partite andata-ritorno, possono dare a squadre che hanno dei valori ma che hanno avuto dei problemi, la possibilità di andare avanti partita dopo partita. Non ci saremmo allenati se non abbiamo la speranza di raggiungere il massimo, non avremmo energie se non fosse così. Non si gioca per giocare”.
IL MODULO – “La fortuna è che sono arrivato in una squadra che era abituata a giocare in una maniera abbastanza predefinita, ma dentro le caratteristiche di questi giocatori tanti di loro hanno la possibilità di trovarsi a proprio agio in zone diverse del campo. Con qualsiasi modulo noi partiamo in campo, poi i giocatori si muovono. E’ molto più importante l’interpretazione che daremo alla partita rispetto a come ci mettiamo”.
LE SCELTE SUI SINGOLI – “Tra Spagnoli e Melchiorri non dico chi gioca perché tanto manca poco, magari giocano tutti e due, chi lo sa. Stanno bene tutti, a parte D’Eramo. Gatto e Petrella arrivavano da infortuni muscolari e non li abbiamo rischiati contro la Recanatese. Invece il problema che ha Mondonico è diverso. E’ un problema cronico che a fine stagione richiede più di una settimana di riposo. Ci ha dato una grande disponibilità nell’allenarsi a volte con un po’ di dolore. Sta bene come tutti“.
Fonte immagine in evidenza: sito ufficiale U.S. Ancona