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L’EDITORIALE DI ELIO ARIENTI – Inter e Juventus in fuga, Milan fermo al palo mentre da dietro, spingono forte. E’ ancora decisamente presto, siamo solo a un quarto del campionato, ma pare che si cominci a delineare una classifica relativamente stabile anche per il prossimo futuro. Certo, di stravolgimenti sia in vetta che in coda, ce ne saranno ancora molti, di questo possiamo starne certi. Ma al gran ballo di corte, tra petulanti reginette, inevitabili cenerentole e baldanzosi principi azzurri, rischia però, tra questi ultimi, di non esserci uno tra i più attesi, il Milan, che seppur non volontariamente potrebbe abdicare alle proprie velleità riscontrando, al momento, grossi problemi al suo interno.
MILAN IN CRISI?
Sono quattro consecutivi (tre sconfitte e un pareggio) tra campionato e Champions League gli addebiti cui Davide Calabria e compagni sono andati incontro nell’ultimo periodo. Ma soprattutto è il non-gioco a farla da padrone. In società qualcuno comincia a spazientirsi mentre tra i tifosi serpeggiano ansia e malumori. Per la prima volta a San Siro si sono avvertite le avvisaglie (timidi seppur continui fischi alla fine del primo tempo e in chiusura di partita) di quel che potrebbe accadere da qui a poco. Stasera, infatti, all’interno dell’impianto milanese i rossoneri saranno di scena contro il PSG e il cielo non voglia che dovesse andare male ancora una volta perché sotto di essi non solo si spalancherebbe il baratro ma la contestazione, da latente diverrebbe inevitabilmente manifesta.
E’ vero che da qui in avanti per la banda di Pioli il campionato è in discesa avendo, i rossoneri, già affrontato il meglio del gotha pedatorio di casa nostra. Ma se il buongiorno (Udinese) si vede dal mattino, c’è davvero poco di che star tranquilli. E, come detto, nel frattempo le altre concorrenti, seppur con non poche difficoltà, scappano. L’Inter a Bergamo contro l’Atalanta col solito Lautaro Martinez, la Juve col gol di Miretti (il primo in Serie A del giovane centrocampista bianconero) e un catenaccio d’altri tempi, in quel di Firenze. Vogliamo poi disquisire di Napoli e Roma? Vabbè, alla prossima…
