Nei frenetici giorni pre-estivi, dove a catalizzare l’attenzione mediatica e a infiammare le tifoserie sono principalmente le notizie riguardanti il calciomercato, un vero e proprio fulmine a ciel sereno si è abbattuto sulla Serie A: attraverso un comunicato stampa l’Empoli ha annunciato ufficialmente di aver esonerato Aurelio Andreazzoli.

Il comunicato, reso pubblico il 1° giugno, parla di una chiara scelta societaria e sancisce definitivamente la fine della collaborazione tra il club toscano e l’allenatore ex Genoa e Roma (tra le altre). Ma perché la notizia ci lascia a bocca aperta?

CIÒ CHE È STATO

L’Empoli di Andreazzoli è sicuramente stata, tra le società promosse in Serie A, la squadra ad aver disputato il miglior campionato. Formata da un mix di interessanti giovani e profili più esperti, la compagine toscana ha disputato sotto la guida del tecnico 69enne una stagione veramente sensazionale. A sorprendere degli azzurri infatti non sono stati soltanto gli ottimi risultati raggiunti, ma il gioco mostrato e l’approccio alle gare adottato. Se molte, troppe volte le formazioni appena salite di categoria mostravano nella dinamica del torneo atteggiamenti passivi nei confronti delle più blasonate società di Serie A, l’Empoli ha dimostrato sul campo di poter dire la sua, di saper imporre il proprio ritmo.

La recente storia della massima serie italiana ha infatti registrato una pericolosa ricorrenza, riguardante le squadre neopromosse, che i giocatori del Castellani sono finalmente riusciti ad interrompere. Chi ha detto che una società che lotta per la salvezza debba per forza passare 90 minuti a difendere lo 0-0? Chi ha detto che una neopromossa debba necessariamente giocare “male”?

Sicuramente non Andreazzoli. Analizzando le partite dei toscani risulta subito evidente che, indifferentemente dalla formazione schierata nell’altra metà del rettangolo, l’Empoli abbia sempre giocato a viso aperto e con un’idea di calcio propositiva che, accompagnata da risultati concreti e positivi, rappresenta una ventata d’aria fresca per il calcio italiano.

PietroP
Scritto da

Pietro Morolli