ESCLUSIVA MISTER COPPITELLI – Nella scorsa stagione, la selezione Primavera del Lecce ha conquistato la scudetto di categoria con un percorso travolgente. Un titolo nazionale, il terzo per i giallorossi, che mancava da ben 19 anni. Dopo aver mantenuto la testa della classifica per tutta la regular season, i salentini hanno brillato anche nella Fase Finale del campionato Primavera 1 Tim. Dopo aver superato il Sassuolo in rimonta in semifinale, la vittoria contro la Fiorentina ha sancito il trionfo in casa Lecce.
La nostra redazione ha avuto il piacere di intervistare uno dei principali artefici di questo storico successo: Federico Coppitelli, l’allenatore della selezione Primavera del Lecce. Dalla vittoria in campionato fino all’avvio della corrente stagione, passando per l’esperienza fatta in Youth League contro l’Olympiakos. Tanti i temi affrontati nel corso della chiacchierata con mister Coppitelli che ci ha anche parlato di due giovani talenti in rampa di lancio: Patrick Dorgu e Giacomo Faticanti. Di seguito riportato il contenuto dell’intervista esclusiva del tecnico ai nostri microfoni.
ESCLUSIVA MISTER COPPITELLI: DAL TRIONFO IN CAMPIONATO ALLA CORRENTE STAGIONE
La scorsa annata è stata fantastica. Una grande cavalcata che ha portato il Lecce ad alzare il titolo nazionale in Primavera 1. Quest’anno l’avvio di stagione si è rivelato più complicato per la squadra che si trova attualmente al sedicesimo posto a quota 7 punti. Cosa è cambiato e cosa manca rispetto all’anno scorso?
“Molto semplicemente abbiamo cinque ragazzi che sono andati in prima squadra e un ragazzo che è andato all’estero e altri che sono usciti per età. È una squadra nuova, che ovviamente ha bisogno di tempo per rimettersi a posto. È una squadra che ha qualche ragazzo che è venuto da fuori e ha avuto bisogno di un po’ di tempo in più di ambientamento rispetto a quello che pensavamo. Chiaramente siamo molto contenti della possibilità che hanno avuto tanti ragazzi che avevamo con noi in Primavera l’anno scorso. Poi sono partiti in undici in ritiro con la prima squadra prima di sapere quelle che poi sarebbero state le valutazioni del mister, per poi andare a integrare la rosa. Noi non riusciamo ancora a contare su gruppi dalle categorie inferiori che abbiano una capacità di riuscire a reggere poi la Primavera. Quindi abbiamo fatto qualcosina in ritardo ma lo sapevamo. Siamo consapevoli e non ci creiamo grandi problemi”.
Il grande campionato con il titolo conquistato nella scorsa stagione ha portato a giocarvi l’accesso in Youth League nel doppio confronto con l’Olympiakos che non è andato bene. Com’è andata l’esperienza? Com’è stato giocarsela in campo europeo su un palcoscenico speciale per lei e i suoi ragazzi?
“Le motivazioni sono fondamentalmente quelle che abbiamo detto in precedenza. Sapevamo che tecnicamente sarebbe stato un esercizio quasi impossibile per il Lecce portare avanti questo tipo di percorso. Tant’è vero che noi siamo andati con mezza squadra della selezione U18 perché per i criteri che richiedeva poi l’UEFA noi avevamo praticamente solo 7-8 giocatori che rientravano in questi parametri. Sapevamo sarebbe stato complicatissimo, però è stato bello perché abbiamo regalato alla nostra società due partite di spessore internazionale contro un avversario di grandissimo valore che ha poi vinto 3-0 e 4-0 le due partite successive. Però è stato bellissimo andare ad Atene. Sono stati giorni fantastici e indimenticabili. Un’esperienza speciale”.
ESCLUSIVA MISTER COPPITELLI: DORGU E FATICANTI
Soffermiamoci ora su due ragazzi. Uno è Patrick Dorgu che è stato uno dei trascinatori della passata stagione e che quest’anno si sta ritagliando il suo spazio nelle gerarchie di mister D’Aversa. Che ragazzo è e soprattutto dove può arrivare? Ricordiamo che in si estate si era parlato addirittura di un interessamento da parte del Liverpool per questo giovane talento.
“Patrick è un ragazzo che ha due tre qualità veramente importanti, anche mentalmente. A tratti è come se fosse inconsapevole del palcoscenico nel quale alle volte si esprime. Io scherzando gli ho fatto una battuta dicendogli – ma hai capito che non sei più in Primavera? – È un talento importante che sa gestire alla grande la pressione. Io al Torino ho allenato Singo, che poteva essere paragonabile a lui come caratteristiche e come ruolo e ho avuto subito un confronto chiaro sul valore di Patrick. Non ho dubbi che abbia di fronte a sé un futuro luminosissimo”.
A proposito di pressioni, parliamo del secondo ragazzo in questione, arrivato in estate da una piazza, quella di Roma, dove la pressione è tutt’altro che poca: Giacomo Faticanti. Un giovane che qualcuno pensava potesse essere un calciatore pronto per la prima squadra che ha giocato però anche con voi in Primavera. Come sta andando il suo ambientamento a Lecce?
“Diciamo che Giacomo rimane comunque un giocatore della Prima squadra. Poi lui ha fatto qualche partita con noi, anche perché essendo un nazionale U20 aveva bisogno di un po’ di minutaggio e in accordo con la società noi ci siamo messi ovviamente a disposizione ma rimane comunque un giocatore della Prima squadra. Poi con Giacomo io condivido un percorso tra Frosinone e Roma quindi lo conosco praticamente da sempre. Se farà bene sarò molto contento”.
ESCLUSIVA MISTER COPPITELLI: IL RAPPORTO CON LA PRIMA SQUADRA
È chiaro che parlare di colleghi non è mai facile ma le chiedo cosa pensa dei ragazzi di D’Aversa. Partenza super, poi un naturale calo di rendimento. Come vede la Prima squadra nel proseguo del campionato?
“Una squadra che sta facendo sicuramente un bellissimo percorso. Questa è un po’ una mia battaglia che vale per tutte le categorie. Non ci si deve fossilizzare su come vengono distribuiti i punti ma bisogna guardare ai risultati finali. Purtroppo il calcio è bruttissimo sotto questo aspetto, perché giochi un giorno ogni sette e ci sono sei giorni in cui rimugini sui risultati. È chiaro che spesso il momento o l’ultimo risultato funge un po’ da bacchetta magica che in un modo o nell’altro ti fa sembrare tutto brutto o tutto bello. Penso che la Prima squadra stia facendo molto bene. Sono molto contento, così come lo sono tutti i tifosi del Lecce. Soprattutto se sei in una posizione ottima e hai anche magari qualche rimpianto, vuol dire che si sta facendo molto bene. Sono una squadra che mi fa piacere anche andare a vedere”.
Prendendo in esempio il caso di Faticanti, nel calcio di oggi ci sono tanti ragazzi che oscillano tra Prima squadra e Primavera. Ci può raccontare come funziona nel quotidiano il rapporto e il confronto tra un allenatore di una selezione Primavera e quello di una squadra di Serie A? Vedendo da fuori il lavoro che state facendo a Lecce, anche grazie al contributo di una figura a tratti leggendaria come quella di Pantaleo Corvino, l’impressione che emerge è quella di una vera unione di intenti tra le selezioni giovanili e quello che viene poi portato in Prima squadra e noi ci teniamo a farvi i complimenti.
“Una bella domanda. Io faccio la Primavera da sette anni e quello che posso dire è che con ogni allenatore, ogni società e ogni gestione viene definita dalle persone che poi effettivamente la fanno. Qui a Lecce il nostro responsabile è il direttore Corvino. È con lui che io e il mister della Prima squadra triangoliamo. Molto passa dalla sua organizzazione. In altre realtà può essere diverso. Ricordo che quando ero al Torino creai un rapporto con mister Mazzarri anche umano e gestivamo entrambi tutto in prima persona. Dipende dai diversi contesti. È chiaro che rispetto a prima la Primavera 1 è diventato un campionato di valore molto più alto. I risultati sono molto importanti, ci sono le retrocessioni e puoi giocare una volta ogni quattro giorni. Prima giocavi ogni sabato e ti trovavi contro squadre anche di Serie B o C nel girone. Ora è diverso e non è facile per i ragazzi stessi stare in un contesto molto più organizzato. Da un lato molto spesso ci si aspetta che questi ragazzi arrivino e risolvano i problemi ma non è assolutamente semplice. Tutte le squadre sono organizzate e non è scontato andare a creare un determinato tipo di rapporto con gruppi di ragazzi che cambiano continuamente. La gestione, come dicevo prima, dipende certamente dalle persone con cui ci si interfaccia . Per me ognuno degli ultimi sette anni è stato differente ma ho sempre avuto esperienze positive. A prescindere dallo Scudetto conquistato l’anno scorso, ci tengo a dire che qui a Lecce i tasselli sono tutti al posto giusto: una proprietà illuminata, un direttore davvero leggendario per certi versi. Poi, come in cucina, non tutti i piatti escono sempre perfetti però se gli ingredienti sono quelli giusti ci sono buone probabilità che le cose siano fatte bene. Questo aspetto mi ha sorpreso molto quando sono arrivato l’anno scorso. Non credevo ci fosse questà qualità sul piano delle idee e per ciò che riguarda le persone”.
Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram U.S. Lecce