Prendere la rincorsa per poi correre più velocemente. I prestiti di Martin Satriano e Sebastiano Esposito potrebbero somigliare per loro a dei passi all’indietro, ma in realtà sono opportunità per rilanciarsi. Quando si deve effettuare un salto particolarmente lungo è sempre meglio prendere la rincorsa che partire da fermi. Empoli ed Anderlecht, a questo proposito, potrebbero essere due ottime piattaforme di lancio per i giocatori e da loro mi aspetto molto.
SULLE ORME DI BIG ROM
Sebastiano Esposito era la bella speranza della maggior parte degli interisti. Lui, che a soli 17 anni segnava il primo gol in Serie A in maglia nerazzurra, sembrava aver davanti a sé la strada del campione. Arriva a Milano da bambino, fa benissimo nelle giovanili, gioca sotto età e ad appena 16 anni esordisce in prima squadra con Spalletti, uno che nei giovani non è che ci abbia mai creduto molto. Poi l’anno successivo si aggrega definitivamente alla prima squadra, Conte crede in lui e pur di tenerlo in squadra non lo fa partire per i Mondiali U20 nel mezzo della stagione. Nonostante il talento cristallino, però, Seba non è ancora pronto per la prima squadra. Tra alti e bassi va in prestito alla Spal e al Venezia, poi nella scorsa estate si trasferisce al Basilea. In Svizzera parte benissimo, segna, fa assist e torna il giocatore ammirato nelle categorie giovanili. Poi, causa anche la giovane età, si perde e vive dei periodi in chiaro scuro. Ora Esposito ripartirà dall’Anderlecht, quella che è stata la prima squadra di Romelu Lukaku e chissà che questo non sia di buon auspicio.
METTERSI IN MOSTRA
Per Martin Satriano le sensazioni sono sempre state differenti. Vuoi perché, a differenza di Esposito, arriva all’Inter a 19 anni, vuoi perché le sue giocate sono sempre state meno appariscenti di quelle dell’attaccante italiano, ma il suo approdo in prima squadra riscuote poca risonanza mediatica. Il primo a credere seriamente in lui è Simone Inzaghi che lo porta in ritiro dopo una bella stagione con la Primavera. Martin fa bene nel precampionato e si guadagna meritatamente un posto in prima squadra nella prima parte di stagione. Tra Lautaro, Dzeko, Sanchez e Correa, però, Satriano ha comprensibilmente poche opportunità di mettersi in mostra e a gennaio decide di trasferirsi in prestito. Vola in Francia al Brest, dove in 16 presenze complessive realizza 4 gol, un buon bottino per un ragazzo alle prime armi. Tornato alla base, l’Inter lo spedisce in prestito all’Empoli e questa secondo me per lui sarà una grande opportunità. All’estero ha fatto molto bene e si è conquistato la possibilità di poter partire titolare in Serie A.
ALTE ASPETTATIVE
Sebbene vengano da due contesti e percorsi molto differenti, su di loro ho delle aspettative molto alte. Nonostante il percorso di Satriano sia stato meno altalenante rispetto a quello di Esposito, anche l’italiano può far molto bene e lo ha dimostrato a sprazzi nella sua carriera. È vero, i due ragazzi non son più giovanissimi, Martin ha 21 anni, Seba ne ha 20 e non voglio dire che per entrambi queste potrebbero essere le ultime opportunità, ma di certo sono le più importanti fino ad ora e gli anni iniziano a passare anche per loro. Tornando alla nostra metafora iniziale, per Satriano ed Esposito il grande salto è ovviamente un posto fisso in prima squadra, salto che io credo siano in grado di effettuare. Nella prossima stagione, oltre che per Milano, avrò un occhio di riguardo per Empoli ed un altro per Anderlecht. Cercherò di guardare entrambi perché ribadisco che da loro mi aspetto tanto. Il mio augurio è quello di rivederli un giorno con l’Inter, insieme.
E quindi buona fortuna ragazzi, ci vediamo presto.