Fabio Silva è da poco tornato a parlare del suo trasferimento in Premier League avvenuto ormai 4 anni fa. Una trattativa tutt'altro che voluta dal calciatore, che all'epoca aveva appena 18 anni ed era considerato un grande talento per il Porto. Silva voleva restare ancora qualche anno in Portogallo, ma la pensava diversamente il suo ex procuratore Jorge Mendes e dalla stessa società portoghese che aveva bisogno di soldi, minacciandolo di farlo giocare con le riserve se non avesse accettato il Wolverhampton. Chi ne ha subito le conseguenze da tutto questo è stato soprattutto Fabio Silva, che in Inghilterra non si è mai ambientato andando più volte in prestito. Adesso a 22 anni è di nuovo in cerca di una squadra, preferibilmente spagnola. Di seguito le sue dichiarazioni a Relevo.
LE PAROLE DI FABIO SILVA
SULLA VICENDA- "Sapevo che non era il momento giusto per andare via. Non era mia intenzione andare al Wolverhampton in quel momento, volevo restare ancora uno o due anni a Porto, Sono stato quasi costretto. Mi dissero che se non fossi andato mi avrebbero fatto giocare con la squadra riserve, che se non fossi andato non avrei aiutato la società perché erano a corto di soldi... Non avevo scampo. Avevo 18 anni e avevo terminato la mia prima stagione...".
IL RUOLO DI MENDES- "Avevo altre offerte ma tutto era finalizzato a farmi firmare per il Wolverhampton. In quel trasferimento furono coinvolte più persone: pagarono più soldi, nel calcio succedono cose dietro le quinte che non si controllano. È andata bene per tutti tranne che per me.
FUTURO- "Ora voglio andarmene e siamo entrambi d'accordo, dobbiamo cercare di trovare la situazione migliore. Ho già detto al mio agente che voglio giocare in Spagna. Penso che il mio stile di gioco si adatti molto bene a quel campionato".