Santiago Gimenz, neo acquisto del Milan e bomber d'area di rigore, è stato intervistato ai microfoni di Amazon Prime Video. Sarà l'osservato speciale della partita di stasera contro la sua ex squadra, il Feyenoord. Nella chiacchierata ha toccato vari argomenti tra cui il Milan, il sogno rossonero e il significato del suo soprannome. Tematica importante è di certo il rapporto con il padre che lo guida sempre, ma entrambi si comportano come se fossero due fratelli. La dirigenza lombarda ha molte aspettative sul giovane che veste la maglia numero 7, il quale ha dimostrato di valere molto mettendo a segno già un gol nella Lega Serie A. Il sogno del classe 2001 era proprio di approdare ai rossoneri con cui ha iniziato a sognare ammirando le gesta dei grandi campioni come Pirlo e Maldini. Di seguito le parole riportate dalla punta centrale che porta sulle sue spalle una grande eredità: quella di Sheva e Ibra.
PAROLE DI GIMENEZ
PROMESSA D'AMORE - "Esatto, il Milan era quell'amore che avevo fin da bambino. Avevo il sogno di giocare qui. Sono cresciuto guardando un Milan che vinceva tutto, quello di Pirlo, Gattuso, Maldini, Nesta...Io eo piccolo e quella squadra mi aveva incantato, non volevo mai togliermi quella maglietta. Ho tantissime foto da bambino con quella maglia addosso, oggi si realizza questo sogno".
PAPÀ - "È come un fratello, come un amico. Ovviamente la persona che ascolto sempre e da cui mi lascio guidare, ma ci comportiamo come grandi amici. Mi ha aiutato molto dandomi consigli, guardando le mia partite e dicendomi quello che facevo bene o male...Soprattutto quello che facevo male. Dall'altra parte, poi, c'era mia madre che mi ha sempre accompagnato e sostenuto in questo percorso".
BEBOTE - "Fin da quando ero piccolo, i miei genitori mi chiamavano bebote perché da bambino ero un "piccolo gigante". Anche a pochi anni, ero grande fisicamente. Poi, questo soprannome è diventato virale in tutto il mondo".
IBRAHIMOVIĆ - "È una grande responsabilità, però mi fa piacere ho molta fiducia nelle sue parole perché tutto quello che dice si realizza".
NUMERO 7 - "Ho scelto il numero 7 di Shevchenko, una leggenda di questo club. So che pesa molto, ma mi piacciono queste sfide, mi piace mettermi in gioco e io posso solo dare il massimo".
SUL MATCH - "La vivrò in maniera molto intensa e emozionata. Sono un giocatore che mette i sentimenti davanti a tutti e oggi non farà eccezione".
ESULTANZA - “No no, non esulterò perché è una squadra che rispetto molto e mi ha dato tantissimo”.