GK Magazine: Gordon Banks, il gentleman numero 1

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In questa nuova rubrica “GK Magazine” andremo a ripercorrere le gesta dei più grandi numeri 1 della storia del calcio. Per il primo appuntamento non si poteva che scegliere un simbolo, un’icona, un esempio dell’essere portiere nello scorso secolo. Gordon Banks è stato l’inglese migliore di sempre nel ruolo tanto da essere protagonista per anni nella Nazionale, vincendo anche il famoso Mondiale casalingo del 1966. Contraddistintosi sempre per il suo comportamento esemplare extra-campo, all’interno del rettangolo verde è rimasto nei cuori di tutti i tifosi inglesi più per ciò che ha dato alla Nazionale che per le sue prestazioni coi club.

UN’ICONA DEL CALCIO MONDIALE

Banks alla sua morte nel 2019 ha ricevuto molti messaggi d’amore e stima da tutto il mondo. Da Zoff a Lineker che lo considerano un idolo, a Maradona che lo ha definito una leggenda, tutti si sono resi conto di aver perso un’icona. Un portiere che ha fatto la storia del calcio comportandosi sempre da gentleman, con quella faccia sempre felice e innocente. Il suo modo di stare in campo ha cambiato il ruolo dell’estremo difensore per sempre, come ricordato da Pelé. Al fuoriclasse brasiliano, infatti, Banks parò un colpo di testa nel 1970 compiendo quella che viene definita la “parata del secolo“.

Conosciuto forse più per questa prodezza che per i suoi grandi riconoscimenti, Banks non ha mai militato nelle big di Inghilterra. Nato calcisticamente nel Chesterfield, ha diviso la sua carriera tra Leicester e Stoke fino al 1972. A 35 anni è stato costretto al ritiro da un incidente automobilistico che lo ha reso cieco dall’occhio destro.

OLTRE L’INFORTUNIO PER LA LEGGENDA

Un infortunio inaspettato, quello capitato al numero 1 inglese, che nonostante questo 5 anni dopo è riuscito a tornare in campo. Sono due le stagione giocate al Fort Lauderdale negli Stati Uniti (con un breve intervallo in Irlanda), dove Banks ha giocato nonostante il grave problema cementando ulteriormente il suo nome nella storia.

Dopo il ritiro dal calcio giocato ha provato un breve esperienza da allenatore, ma ha poi deciso di lasciar definitivamente il mondo del calcio. Negli anni successivi sono stati numerosissimi i riconoscimenti per la sua carriera e le sue gesta di anno in anno fino alla sua morte.

STATISTICHE DA RECORD

Gordon Banks ha fatto la storia dell’Inghilterra. Le sue due League Cup vinte con Leicester (1964) e Stoke City (1972), passano in secondo piano rispetto a quanto raccolto in Nazionale. Dopo il debutto con la Scozia nel 1962 ha registrato 73 presenze lungo 10 anni. La vittoria del Mondiale 1966 è la ciliegina sulla torta. In quella competizione subì solo tre gol: uno da Eusebio in semifinale e 2 nella famosissima e controversa finale contro la Germania Ovest. Fino all’avvento di Pickford teneva il record di imbattibilità di 721 minuti consecutivi tra i pali dei Three Lions.

È stato l’idolo d’infanzia di generazioni di grandi campioni inglesi successive alla sua epoca. Nessuna di queste però ha replicato i suoi successi. Da ricordare anche il terzo posto all’Europeo del 1968 e anche l’epico Mondiale del 1970 che merita un capitolo a parte.

LA PARATA DEL SECOLO

“Quando ho visto il cross di Jairzinho sono arretrato a protezione della porta. A metà della sua corsa, ho giudicato la parabola troppo alta perché qualcuno potesse arrivarci. Poi però ho visto Pelé. Mi è sembrato salisse in cielo senza voler scendere più, fino a quando non ha colpito la palla piena, con la fronte, con grande forza, schiacciandola verso il palo alla mia destra, che mi pareva lontanissimo”. Gordon Banks

“In quel momento ho odiato Banks più di ogni altro calciatore al mondo, non potevo crederci. Ma quando è passata l’ira, ho dovuto applaudirlo con tutto il cuore. Era la più grande parata che io avessi mai visto.” Pelé

Lo scenario è quello dell’Estadio Jalisco di Guadalajara. Si sta svolgendo la fase a gironi del Mondiale del 1970 in Messico dove l’Inghilterra è chiamata a difendere il titolo conquistato 4 anni prima. Di fronte ci sono i futuri campioni e forse la Nazionale più forte di sempre: il Brasile di Pelé. Ecco che in questa sfida si fa la storia del calcio. O Rei sale in cielo su un cross dalla destra; sembra non aver mai saltato così in alto il fenomeno brasiliano. Tutti si aspettano un altro super gol del giocatore più forte di sempre ma il risultato spiazza tutti. Banks con un riflesso felino, quasi sovrumano, riesce a smanacciare di forza sopra la traversa. Una frustata poderosa neutralizzata con una prepotenza disarmante. Ci sono pochi dubbi, tutti sono increduli ma questa è storia; è la parata del secolo.

L’UMILTÀ DI “BANKS OF ENGLAND”

“Non si ricorderanno di me per il titolo conquistato con l’Inghilterra nel 1966, ma per questa parata.” Gordon Banks

In questa frase c’è tutto quello che è stato il portierone inglese. 185 cm di signorilità, eleganza e umiltà. Sa di aver fatto un qualcosa di unico ma mette al primo posto il successo di 4 anni prima che ha portato la sua nazione in cima al mondo. Nonostante questo riflesso lo stesso Banks ha dichiarato più volte che la sua miglior dote è il piazzamento. D’altronde se il portiere si trova al punto giusto nel momento giusto è difficile da battere e Banks era in questa condizione molto spesso.

Il campione del mondo 1966 è una figura unica nel mondo del nostro sport che, per quanto raccontato, avrà sempre un’aura di immortalità. Il ruolo dell’estremo difensore è mutato grazie alle sue prodezze e per molti rimarrà il numero 1 dei numeri 1.

(Fonte immagine in evidenza: diritto Google creative Commons)

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Scritto da

Samuele Danesin