Il dubbio di Inzaghi: ad Istanbul meglio Dzeko o Lukaku?

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L’Inter scesa in campo nelle ultime partite è una squadra che è riuscita a trovare un equilibrio e una concretezza eccezionali. Frutto di un lavoro sublime svolto da squadra e allenatore, quest’ultimo fortemente criticato durante l’attuale stagione, ma in grado comunque di far ricredere con i risultati l’intera piazza e nel coinvolgerla fino ad un’ insperata finale di Champions.

Dimostrazione di questo grande trasporto la reazione avuta dal pubblico interista nell’occasione di Inter – Atalanta, sfida vinta dai padroni di casa spinti dall’agonismo e dai giochi di luce di un San Siro stracolmo. Sfide come quelle che la banda di Inzaghi dovrà affrontare sabato sono difficilissime da preparare tatticamente, dato l’enorme sforzo emotivo che portano con sé.

Il tecnico piacentino dovrà quindi puntare molto sul predisporre la squadra dal punto di vista prettamente psicologico, oltre che lavorare su alcune accortezze tecnico/tattiche (tipo arginare un certo Haaland). Altro fattore importantissimo sarà la scelta della squadra titolare, con alcuni ballottaggi ancora aperti. Uno tra tutti quello tra Dzeko e Lukaku, nodo cruciale che Inzaghi dovrà sciogliere nei prossimi giorni.

Le due prime punte hanno caratteristiche molto diverse, e in questo articolo proveremo a capire quale dei due sarebbe più funzionale partendo dal primo minuto come partner d’attacco dell’inamovibile Lautaro Martinez.

CHI TRA I DUE?

La scelta più immediata sarebbe quella di puntare su Lukaku. Il gigante belga è in un periodo di forma strepitoso, e a guardare strettamente le statistiche tra i due numeri 9 il classe ’93 è attualmente il più prestante.

Ma ci sono altre dinamiche da considerare.

Il City, come spesso ha dimostrato durante la stagione, proverà a portarsi in vantaggio nei primi minuti e esordirà nella gara con ritmi altissimi: l’Inter avrà quindi la necessità (almeno per il primo quarto d’ora di gioco) di incassare il colpo, e Dzeko è l’attaccante più predisposto a un approccio tattico di questo tipo. Il bosniaco è dotato di una tecnica superiore rispetto a quella di Lukaku, caratteristica che, coadiuvata poi a una sua forte predisposizione al sacrificio e al supporto dei compagni, può aiutare la squadra mantenendo il pallone tra i piedi, prendendo falli e legando con i reparti.

Ciò non deve essere considerata come una bocciatura per il belga, ma semplicemente come una scelta pragmaticamente efficace alla tipologia di gara che l’Inter dovrà affrontare. Lukaku sarebbe invece fondamentale a gara in corso, quando la partita potrebbe subire un abbassamento di ritmi. In quel caso Lukaku sarebbe ottimo per scardinare la difesa del City (ad oggi forse il reparto leggermente più fragile della corazzata inglese), con fisicità e aggressione agli spazi.

RIGORI E QUESTIONE EMOTIVA DI DZEKO

Ci sono tra l’altro altri aspetti che andrebbero considerati a favore di questa tesi.

Lukaku è glaciale dagli 11 metri, e nel caso in cui la partita andasse oltre i supplementari, lui sarebbe in campo e avrebbe quindi la possibilità di partecipare alla roulette russa dei calci di rigore. Vi è poi un fattore prettamente mistico, quindi considerabile secondario (anche se nel calcio vale più di quanto ci si aspetti). Dzeko è un ex citizen, e per un giocatore della sua portata e con la sua esperienza, questa partita potrebbe davvero rivelarsi essere l’occasione della vita per porre un ennesimo punto esclamativo alla sua carriera.

Scendendo un pó di più nel concreto invece, l’ex Roma rende molto di più partendo dal primo minuto, mentre Lukaku è perfetto per cambiare l’inerzia delle partite con fisicità ed esplosività.

JacopoJ
Scritto da

Jacopo Dimagli