Il vintage è tornato di moda anche nel calcio

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Ce ne siamo accorti forse fin troppo tardi ma nel 2021 la correlazione che c’è tra moda e sport è sotto gli occhi di tutti. Da un paio di anni a questa parte, infatti, ogni club degno di nota punta a dar vita a divise da calcio che non siano semplici tenute da gara, ma delle vere e proprie perle da collezione.

Già lo scorso anno Nike aveva fatto un grande passo in avanti realizzando per squadre come Inter, Roma, Chelsea, Tottenham o Barcellona kit da gara le cui colorazioni erano degli evidenti richiami a diversi modelli di Air Max. La cultura della moda è entrata di prepotenza, dunque, anche nel mondo dello sport: segno di un’evoluzione socio-culturale che pone al centro di tutto l’estetica e l’eleganza, ma anche lo streetwear e l’amore verso i dettagli.

La stagione calcistica 2021-22 è appena iniziata e le prossime settimane saranno l’occasione giusta per ammirare alcune delle maglie da calcio più interessanti e innovative dell’intero panorama del football.

L’ESEMPIO ITALIANO

Rimanendo in casa, e quindi in Italia, c’è stato un forte richiamo al passato. E il vintage è tornato di moda anche sul terreno di gioco. L’esempio più lampante è quello della Fiorentina, che nella serata di mercoledì ha presentato le quattro divise in collaborazione con Kappa.

La nuova Kappa Pro Kombat 21/22 fonde tradizione e comfort, regalando ai tifosi viola una sorta di maglia-omaggio degli anni ’80, una delle decadi che i tifosi della Fiorentina ricordano con più piacere, in un mix di romanticismo e attaccamento. Il design delle divise è identico, caratterizzato da una fascia bianca orizzontale, e dal giglio alabardato sul petto. È proprio questo a donare ai kit della squadra toscana – presente in quattro colori: viola, bianca, gialla e rossa – quell’effetto vintage al quale tutti siamo un po’ affezionati.

Oltre alla Fiorentina, anche Bologna e Venezia hanno realizzato due kit davvero spettacolari e unici nel loro genere. Il Bologna, grazie a Macron, ha presentato la propria tradizionale maglia rossoblù contraddistinta da una texture all over che riprende il disegno dei mattoni e stilizza la figura delle Due Torri, elementi tipici della città.

Poi c’è il Venezia, in grado di produrre in collaborazione con Kappa una delle divise più accattivanti del prossimo anno. La prima maglia, in tonalità nera, presenta una texture che ricorda le superfici degli antichi palazzi veneziani e diversi elementi dorati, ispirati a monumenti, chiese e architetture della splendida città veneta. Il kit del Venezia ci ributta nel passato, con tanti elementi decorativi ma soprattutto un design d’impatto come ci avevano abituato le squadre italiane negli anni ’90.

Infine, impossibile non menzionare il particolare e affascinante ritorno ai loghi retrò nelle divise di Lazio e Atalanta. I biancocelesti quest’anno giocheranno con una seconda maglia nera – altra tendenza dell’estate – in cui spicca il vecchio stemma con l’aquila con le ali tese, utilizzato a metà anni ’80. Dall’altra parte ecco l’Atalanta, che nella versione away del proprio kit prodotto da Joma avrà la sagoma della dea Atalanta che corre, uno dei simboli della storia ultracentenaria del club.

IL TREND IN GIRO PER IL MONDO

Questa viscerale passione nei confronti del vintage e del passato è un aspetto che ha caratterizzato anche la produzione di diversi kit di squadre in giro per il mondo. In Brasile, dove il calcio è una religione più che un semplice sport, Umbro ha deciso di omaggiare con una romantica collezione retrò le sette squadre con cui è legata da una partnership: Athletico Paranaense, Grêmio, Santos, Sport Recife, Fluminense, Avaí e Chapecoense.

Le maglie create dal brand inglese strizzano sempre l’occhio al passato – dagli stemmi dei team passando per il vecchio logo Umbro – , ai momenti più iconici dei rispettivi club. Inoltre la particolarità delle varie uniformi è che il loro tessuto è quasi-cotone, il che le rende delle vere maglie lifestyle più che delle divise da gioco, e infatti sul campo non verranno mai indossate.

In Inghilterra è molto peculiare la scelta fatta dal Manchester United, che in collaborazione con Adidas ha dato vita ad una maglia che sembra uscita dai documentari su George Best o Bobby Charlton. Il nuovo kit dei Red Devils, infatti, rimanda chiaramente agli anni ’60, un decennio che ha visto il club inglese trionfare in lungo e in largo. Il design della divisa è pulito, caratterizzato dal “royal red” tipico delle casacce dello United, e un colletto a girocollo bianco.

Questi sono solo alcuni degli esempi che meglio ci aiutano a comprendere la potenza della moda nel mondo dello sport. Così come nel lifestyle, anche sul rettangolo di gioco l’estetica e il gusto per il bello vuole la sua parte. E questa tendenza retrò ha finito per affascinare più o meno tutti. Del resto oggi per un club la propria immagine è fondamentale, sia per la crescita mediatica che economica.

Il Psg è la squadra che prima e meglio di tutte ha capito le potenzialità di questo connubio, stringendo una collaborazione multimilionaria con Jordan e che ha permesso alla squadra francese di essere facilmente riconoscibile anche in questo ambito. Tra i club che stanno cercando – o proveranno – ad imitarla ci sono anche Juventus e Inter. Due anni fa i bianconeri furono protagonisti di una capsule collection con Adidas e il noto brand street Palace: track jacket, felpe e pantaloni andarono sold out immediatamente.

E le cose potrebbero andare ancora meglio nei prossimi anni per l’Inter, che secondo alcune indiscrezioni è in procinto di collaborare con il brand d’alta moda Moncler. Un discorso che va ben oltre la semplice realizzazione di divise da calcio, che siano vintage come quelle citate poc’anzi o futuristiche come la quarta maglia dell’Inter del prossimo anno, ma che si riallaccia al fenomeno di svecchiamento dell’immagine di un club.

L’obiettivo, di fatti, è quello di aprire un dialogo con il mondo della moda e di tendere la mano a tutti, giovani e adulti, appassionati di calcio o meno. Un traguardo facilmente raggiungibile se a condurlo ci sono squadre così blasonate e riconoscibili.

Fonte immagine di copertina: diritto Google creative commons