Inter-Liverpool: una sfida storica tra Facchetti e Torres

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La Champions League è pronta a ripartire. Il massimo torneo continentale, dopo due mesi di stop, è pronto a dare spettacolo. Tra le partite più suggestive del primo turno c’è sicuramente Inter-Liverpool, un match che sembra già scritto, ma che potrebbe avere dei risvolti inattesi. Sicuramente i nerazzurri sono sfavoriti nel computo totale, ma la prima partita, a San Siro, potrebbe cambiare le sorti della qualificazione.

Il club meneghino e i Reds non è la prima volta che si incontrano, infatti ci sono stati 4 confronti nel corso della storia calcistica. Restringendo il campo ai match giocati a Milano, sono solo due le occasioni tra i due club: nella stagione 1964-65 e nel 2007-08, due epoche agli antipodi, oltre 40 anni di distanza.

LA RIMONTA STORICA

Il primo incontro in assoluto tra le due squadre ci fu, come detto in precedenza, nella stagione 1964-65, la mitica Inter di Herrera contro il Liverpool del leggendario Bill Shankly. I nerazzurri, da campioni d’Europa in carica, dopo aver battuto Dinamo Bucarest e Rangers, si trovarono di fronte gli inglesi, rivitalizzati dall’allenatore scozzese, vero e proprio artefice della rinascita Reds.

Nella gara di andata, ad Anfield, il Liverpool dominò la partita e vinse il match per 3-1, risultato reso meno amaro per l’Inter grazie al gol di Mazzola.

Il ritorno, invece, fu esattamente l’opposto: la squadra di Herrera giocò splendidamente davanti ai propri tifosi e i gol di Corso, Peirò e Facchetti diedero vita ad una rimonta storica, rimasta negli annali del calcio. L’Inter, poi, poche settimane dopo, vinse la sua seconda Coppa dei Campioni consecutiva battendo in finale il Benfica di Eusebio.

Emblematiche le parole del bomber Mazzola in riferimento al gol di Peirò, rete che permise ai nerazzurri di raddoppiare:

“Quel gol? No, non potrei mai dimenticarlo. Ho scordato alcuni particolari, ad esempio non avrei mai detto di essere stato io a lanciare l’azione, ma quel che fece Peirò lo ricordo benissimo, anche perché non era un’azione abituale per lui. Anzi, non ricordo un suo gol simile neppure in allenamento. Quella prodezza fu importantissima, perché ci consentì di fare una partita attenta, senza scoprirci molto. Dopo meno di dieci minuti infatti eravamo 2 a 0 e ci mancava soltanto un gol”.

AMARA CHAMPIONS

La seconda e ultima sfida tra le due compagini fu ben più deludente e triste per il club italiano. Nonostante l’anno del Centenario per i nerazzurri, nella stagione 2007-08, l’esperienza continentale si rivelò complicata. La Beneamata era guidata da Mancini, che aveva portato l’Inter a conquistare diversi scudetti consecutivi e a raggiungere uno status importante in Europa. La rosa era di livello, visto i giocatori del calibro di Julio Cesar, Maicon, Vieira, Zanetti e Ibrahimovic, infatti il campionato e la Supercoppa italiana furono vinti dal club nerazzurro.

In Champions, dopo un ottimo girone, passato da primi con 15 punti e una sola sconfitta, l’Inter pescò il Liverpool agli ottavi di finale. I Reds erano arrivati secondi nel primo raggruppamento dietro il Porto, ma, sotto la sapiente guida di Rafa Benitez, potevano contare su una rosa di tutto rispetto, considerando che nella stagione precedente erano arrivati in finale, sconfitti dal Milan.

Ad Anfield, i nerazzurri, rimasti in inferiorità numerica dal 30′, vennero sconfitti per 2-0, grazie ai gol di Kuyt e Gerrard, reti che arrivarono comunque nei minuti finali.

A San Siro il match fu la fotocopia dell’andata, rosso a Burdisso dopo 50′ e qualificazione compromessa definitivamente, visto che poi, al minuto 64′, Torres sigillò il pass per i quarti di finale.

La bruciante eliminazione coincise poi con lo sfogo di Mancini, che annunciò che a fine stagione sarebbe andato via, cosa che poi realmente accadde:

“Nonostante abbia ancora quattro anni di contratto, credo che questi saranno gli ultimi due mesi e mezzo alla guida dell’Inter.”

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Scritto da

Mattia Cinelli