Italia-Svezia U21: i talenti scandinavi che ci hanno colpito

single

In queste lunghe due settimane di astinenza da competizioni nazionali e internazionali a livello di club, dopo aver approfondito le più giovani categorie U16 e U20, la possibilità di assistere dal vivo al match degli azzurrini allenati da Paolo Nicolato contro i pari età svedesi, ci ha portati allo Stadio Brianteo di Monza.

Dopo la vittoria a due facce in Bosnia Erzegovina, caratterizzata da un inizio pimpante e convincente, la posizione in classifica dell’Italia nel gruppo F,  valido per le qualificazioni al prossimo torneo europeo di categoria, costringe i ragazzi azzurri a una vittoria contro la Svezia, per superare gli scandinavi, avanti di un punto, e compiere un passo decisivo verso il raggiungimento dell’obiettivo.

   GLI SCHERAMENTI

In un Brianteo riempito principalmente da addetti ai lavori e entusiasti ragazzini delle scuole calcio locali, l’Italia si presenta con un 4-3-3 che vede un tridente offensivo composto da Lorenzo Lucca come punta centrale e due esterni a piede invertito come Lorenzo Colombo sulla destra ed Emanuel Vignato a sinistra. A centrocampo, le chiavi della regia vengono affidate a  Salvatore Esposito, mentre le due mezzali, decisamente tecniche, sono Sandro Tonali e Nicolò Rovella.

Pola Asbaghi, commissario tecnico dei gialloblu di Scandinavia, ha invece optato per un quadrato 4-4-2, finalizzato a chiudere tutti gli spazi e limitare la qualità azzurra, andando a innescare i rapidi esterni offensivi e le due punte, giocatori adatti ad un gioco legato a contenimento e ripartenze, gioco, in effetti, espresso dagli ospiti durante tutto l’arco della partita.

LA PARTITA

L’incontro, conclusosi con un deludente, considerata la mole di gioco espressa dagli azzurrini, pareggio per una rete ad una, lascia ai ragazzi di Nicolato l’amaro in bocca per le innumerevoli occasioni sprecate e per la assenza di cinismo nel chiudere un match ben avviato dall’ottima zampata di Lorenzo Lucca, sempre reattivo a sfruttare i palloni vaganti nell’area avversaria.

Fonte immagine: Andrea Pellegatti

Dopo un primo tempo dominato dai padroni di casa, continui nello sviluppo della manovra e protagonisti di trame interessanti, allo scadere di una seconda frazione totalmente sotto controllo la nazionale svedese trova il pareggio.

La rete, nata in seguito a un contropiede non portato a conclusione da Piccoli, viene realizzata da Prica, entrato da pochi minuti e rapido a raccogliere una sponda acrobatica da parte del compagno di reparto, per battere a rete di testa indisturbato.

Una Svezia solida ma poco spettacolare riesce così a uscire da Monza con un punto che la mantiene capolista, in attesa che gli azzurrini disputino il loro incontro da recuperare.

I PROTAGONISTI E I PROSPETTI

Nonostante la nazionale italiana abbia di fatto dominato la partita, con prestazioni notevoli da parte di elementi come Salvatore Esposito, Sandro Tonali, Nicolò Rovella e Destiny Udogie, quest’ultimo in vistosa e palese crescita, risulta interessante e utile approfondire chi, tra i giovani svedesi, abbia catturato le attenzioni dei presenti e meriti di essere, in seguito, attenzionato e monitorato su periodi temporali più estesi.

Indubbiamente, fra i pali, Samuel Brolin, colosso classe 2000, forte dei suoi 202 centimetri, particolarmente sollecitato, si è distinto per interventi notevoli sugli attacchi azzurri, mostrando discreta sicurezza e reattività sulle traiettorie rasoterra e le conclusioni ravvicinate, nonostante la mole che lo accompagna.

Tuttavia, seppur poco coinvolti nella manovra, gli avanti svedesi hanno evidenziato doti tecniche importanti in conduzione palla ad alto ritmo, bagaglio di scelte ampio nel ventaglio di scelte a disposizione nell’uno contro uno.

Tra questi, da segnalare Amin Sarr, esterno offensivo destro, di piede destro, capace di giocare sia in un attacco a tre che in un centrocampo a quattro, sempre in grado di creare superiorità numerica nell’uno contro uno e vera e propria arma nelle ripartenze, grazie a notevole cambio di passo, strappo su brevi e medie distanze, e forza nel proteggere palla, nonostante la struttura asciutta.

Profilo simile sulla catena sinistra è quello di Anthony Elanga, diciannovenne del Manchester United, più sviluppato fisicamente di Sarr e più potente nello scontro corpo a corpo. Seppur da affinare tecnicamente, il ragazzo originario del Camerun si segnala come giocatore adatto, in futuro, alla Premier League.

Infine, seppur spesso scavalcato e marginalizzato dalle trame svedesi, Bilal Hussein, mente del centrocampo dell’AIK Solna, principale squadra della capitale, merita di essere monitorato grazie alle doti tecniche delle quali dispone in fase di impostazione, abbinate alle letture importanti e alla capacità di alzare ed abbassare il ritmo impresso alla manovra.

Fonte immagine di copertina: Andrea Pellegatti